La fine dei cristiani d'Oriente e dei postcristiani d'Occidente.

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    אילון

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    La fine dei cristiani d'Oriente e dei postcristiani d'Occidente.
    La nuova Inquisizione inclusiva, contrordine drogati, lo scrittore ebreo contro il multiculti e altro dal nostro vespasiano di civiltà
    Giulio Meotti


    Henryk Broder


    La minoranza greco-ortodossa in Turchia è “sull’orlo dell’estinzione”, con la popolazione ridotta a 1.500 anime, principalmente anziane. Un secolo fa erano 1,4 milioni. L’islamizzazione con mezzi militari o “pacifici” (assimilazione, emigrazione, sradicamento) sta mettendo fine a una civiltà.

    Attivisti filo palestinesi hanno interrotto la messa pasquale nella cattedrale di San Patrizio a New York: piccolo promemoria per quei cristiani che pensano che i barbari non verranno anche per loro.

    Basta servizio pasquale sulla BBC, la tv pubblica inglese: la Cristianità non si porta più in Occidente. Ora è tempo di Ramadan! Straordinario articolo del Mail on Sunday su come il Ramadan rimpiazza la Pasqua in molte città d’Europa. Ramadan dai Windsor: la famiglia reale inglese ospita la prima festività islamica nella storia inglese. Che tempi, Elisabetta II. Intanto, a Londra, si canta “Lunga vita a Hamas” nelle strade. Un giornalista iraniano dissidente, Pouria Zeraati, è stato pugnalato mentre usciva di casa dopo aver intervistato il premier israeliano Netanyahu. Nel Londonistan, non a Teheran.

    In vista delle Olimpiadi estive di Parigi, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin annuncia che 800 agenti addetti alla sicurezza sono stati rimossi. Erano classificati come “minacce islamiste”. In che mani siamo?

    Durante il Venerdì Santo, secondo la legge dell'Assia, in Germania, non sono consentiti balli pubblici ed eventi sportivi. Così i giovani Verdi e Socialdemocratici hanno organizzato balli di protesta. Magnifico! Le feste cristiane diventeranno “di primavera” e “d’inverno” e il Ramadan resterà il Ramadan. Così come l’Occidente si multiculturalizza e l’Oriente si islamizza.
    Mohamed Salah in preghiera

    Il New York Times racconta, tutto felice e woke, che ora anche le leghe calcistiche europee si fermano per consentire ai giocatori musulmani di interrompere il digiuno per il Ramadan. Ormai troviamo normale che le partite di calcio si fermino per consentire a due-tre giocatori di bere o farsi uno snack al tramonto.

    “La vittimizzazione è l’arma atomica dell’Islam politico, mette in moto colossali forze sotterranee legate alla colonizzazione, allo smantellamento del califfato da parte degli europei, alla caduta di Granada, all’arretratezza del mondo musulmano, all’emigrazione vissuta come suprema umiliazione dei musulmani costretti andare a vivere tra gli ebrei e i cristiani aborriti”, dice il romanziere algerino Boualem Sansal. E la strategia della vittimizzazione sembra funzionare.

    In Svizzera le chiese cattoliche e protestanti hanno deciso di devolvere denaro alle comunità islamiche. Non mi è chiaro: sono stupidi o masochisti?

    Contrordine, drogati: lo stato dell’Oregon, il più liberal d’America che aveva depenalizzato i narcotici pesanti, fa marcia indietro dopo l’epidemia di morti. Eroina, cocaina, metanfetamine, ecstasy, Lsd, funghi, metadone e ossicodone, tutto andava bene. La situazione era così grave che la governatrice democratica, Tina Kotek, ha dichiarato lo stato di emergenza. I woke sono pericolosi, fisicamente e culturalmente.

    In Canada avanza l’eutanasia per i disabili autistici. Anche questa è “inclusione”.

    Uno dei capi di Black Lives Matter, Shaun King, si è convertito all’Islam “in solidarietà con i palestinesi”. Vecchia storia, quella di Malcolm X e dei suprematisti neri alleati all’Islam.

    “La stabilità politica richiede confini sicuri”, spiega Walter Russell Mead sul Wall Street Journal. Ma il confine americano non è proprio un confine. Forse Trump lo sistema, ma io ne dubito.

    L’Italia detiene il record in Europa di naturalizzazioni: oltre 200.000 stranieri hanno ottenuto la cittadinanza in un anno. Non è vero che c’è un “allarme denatalità”: stanno già lavorando per il piano B, sopperire alle culle vuote con l’immigrazione.

    “Zone vietate agli ebrei” in Europa.

    Partiti islamici antisemiti si presentano alle prossime elezioni europee, racconta Le Monde. Qui lo avete letto spesso. Fa parte del piano.

    Il woke mind virus sta dilagando in Italia: all’Università di Trento, "decana", "rettrice", "segretaria", tutto al femminile, anche se si tratta di uomini.

    Lo psicologo americano Jonathan Haidt ha scritto un libro sulla distruzione della psiche dei giovani occidentali da parte degli smartphone.

    “Diversità e inclusione” sono diventati un business costosissimo per i governi occidentali. Lo racconta il Wall Street Journal: “Le aziende statunitensi spendono 8 miliardi di dollari all’anno su ‘diversità e inclusione’ e nei cinque anni fino al 2020 il numero di persone con la qualifica di ‘responsabile della diversità’ è più che raddoppiato su LinkedIn. I contribuenti del Regno Unito spendono 557 milioni di sterline all’anno in 10.000 posti di lavoro pubblici legati a ‘diversità e inclusione’. Molti datori di lavoro, compreso il governo, hanno violato le tutele britanniche sulla libertà di espressione punendo i dipendenti che dissentivano dall’ortodossia su razza o gender”.

    Come se la passa la libertà di parola in Occidente? Male, anzi malissimo. Lo spiega al Times il principale filosofo liberale della Spagna, Fernando Savater, imprigionato dal regime di Franco e minacciato di assassinio da parte dell’Eta. A leggerlo su The Objective non è una sorpresa che Savater sia appena stato licenziato da El País, nonostante sia lo scrittore più longevo, una carriera che risale a 47 anni fa, dalla fondazione del giornale di sinistra. Savater attacca i “vigliacchi opportunisti, senza un briciolo di coraggio culturale, incapaci di resistere al nuovo oscurantismo femminista cancellatore e insensato. Se un Torquemada della strada si avvicinasse a noi per dirci che Velázquez era uno schiavista o Caravaggio un assassino, alzeremmo le spalle, rideremmo e diremmo: ‘Dai, allontanati, non farmi vedere il dipinto’”.
    La statua di David Hume

    I liberal sono i nemici, non gli eredi, dell’Illuminismo.

    E così l’Illuminismo scozzese è morto il 1 aprile, esattamente 327 anni, otto mesi e 24 giorni dopo l’incidente che lo provocò. Infatti il 1 aprile è entrato in vigore l’Hate Crime and Public Order Act, la legge che criminalizzerà i discorsi e le opinioni ritenuti “odiosi” anche se pronunciati nella privacy della propria casa. L'8 gennaio 1697, Thomas Aikenhead, uno studente, fu condotto dalla prigione fino a una collinetta sabbiosa tra Edimburgo e il porto. Thomas fu impiccato. Un assassino? Uno stupratore? No. Il crimine del giovane fu che in una taverna di Edimburgo, alla vigilia di Natale del 1696, si lanciò in uno sfogo contro la Chiesa. Fu denunciato, arrestato e processato. L'ultima persona a essere impiccata per “blasfemia” in Gran Bretagna. Ora torna la legge contro la blasfemia. L’unica differenza è ciò che viene bestemmiato questa volta non è più l’inesistenza di Dio, ma l’esistenza dei maschi e delle femmine.

    Il governo scozzese ha appena ammesso che J.K. Rowling potrà essere portata in tribunale con la nuova legge per le sue idee critiche sul gender. “Sono attualmente fuori dal paese, ma se quello che ho scritto si qualifica come un reato secondo i termini della nuova legge, non vedo l'ora di essere arrestata quando tornerò nella culla dell'Illuminismo scozzese” ha annunciato su X la scrittrice dal suo splendido isolamento intellettuale.

    “Big Sister is watching you”, titola lo Spectator facendo il verso a “1984” di George Orwell. Rowling intanto giura di continuare a dire “a man is a man”. Non a caso l’ho definita, un anno fa, “la donna coraggio che ha difeso la ragione da un Occidente impazzito”. L'autrice di Harry Potter ha dichiarato che non cancellerà i suoi post sui social, nei quali ha sostenuto da tre anni che le donne trans non sono donne, per evitare di essere portata in tribunale "in base a questa legge ridicola", come l’ha definita. Saranno guai anche per Marion Millar, altra nota femminista scozzese, già accusata di “crimine d’odio” per presunti post “transfobici”, arrestata e rilasciata su cauzione dopo un’interrogatorio di due ore, accolta dagli applausi di un gruppo di sostenitrici, molte delle quali indossavano magliette con le parole con l’hashtag “#WomenWontWheesht”, le donne non staranno zitte. E in nome del “debanking”, la Royal Bank of Scotland ha chiuso il conto della professoressa Lesley Sawers, commissario scozzese per le pari opportunità e i diritti umani, molto critica del transgender. La Scozia è legata ai nomi di due grandi filosofi illuministi: Adam Smith e David Hume. E si capisce il perché. Libertà e tolleranza intellettuale. Due punti fermi nella civiltà europea. Per essere inclusivo, Hume dovrebbe cambiare il titolo del suo capolavoro, il Trattato sulla natura umana, nel Trattato sulle persone come si percepiscono. E in Francia arriva una proposta di legge dei Verdi per cambiare sesso con una semplice dichiarazione all’anagrafe.

    Sta nascendo la “nuova Inquisizione inclusiva”. Chiederlo all’ex ministro dell’Interno finlandese, Päivi Räsänenuna, a processo perché crede nel matrimonio fra i maschi e le femmine; a Jack Phillips, il pasticciere più famoso d’America trascinato in tribunale perché non vuole realizzare dolci contrari alla sua fede cristiana; a Brendan Eich, programmatore creatore della lingua del web (il JavaScript), licenziato a causa di mille dollari donati alla campagna in favore del “sì” al referendum della California per vietare i matrimoni gay; a Maya Forstater, ricercatrice licenziata da un think tank di Londra per aver scritto sui social che “le donne trans non sono donne” e a tanti altri.

    E a proposito di donne coraggiose… La filosofa Sylviane Agacinski, che ha subito l'ostracismo della sinistra per la sua difesa della differenza dei sessi contro gli attacchi decostruttivi della teoria del genere, il suo rifiuto della maternità surrogata e la sua critica al velo islamico come sottomissione della donna, nel suo discorso di ingresso all'Accademia di Francia ha detto: “Oggi la libertà di pensare, scrivere e parlare è minacciata da piccoli gruppi di attivisti costituiti come nuovi censori”.

    Che se la passi male, anzi malissimo, la libertà di parola in Occidente basta chiederlo ad Alice Sullivan, accademica di Londra, censurata dal governo canadese perché critica del gender.


    Legnata del celebre scrittore ebreo tedesco Henryk Broder alle illusioni multiculturali, anche di parte ebraica: “Ho parlato con un rabbino armeno a Yerevan due o tre anni fa. Va in giro per la città ogni venerdì e sabato indossando kippah e tallit. La gente lo saluta educatamente, non succede nulla, non è minacciato e non è necessario prendere misure per proteggerlo. Quindi dipende dall'ambiente. E in Germania e anche in Svizzera l’ambiente è cambiato. Abbiamo aperto la porta agli antisemiti e ora siamo sorpresi che facciano ciò per cui sono stati educati: odiare gli ebrei. Le associazioni ebraiche evitano di riconoscere questa realtà. Esisteva l'Associazione Culturale degli Ebrei tedeschi nel Terzo Reich. Si trattava di un'associazione di ebrei tedeschi che, dopo essere stati espulsi da tutte le organizzazioni, nel 1933 ne fondò un'altra per dare un posto dove lavorare a tutti i cantanti, artisti e poeti ebrei disoccupati. Lo fecero nella ferma convinzione che l’orrore nazista sarebbe finito nel giro di pochi anni. Gli ultimi furono deportati nel 1941. L'ebreo indifeso è il buon ebreo: in primo luogo perché si lascia picchiare, e in secondo luogo, perché i non ebrei possono mostrare grandezza nei suoi confronti proteggendolo. Queste richieste di protezione degli ebrei sono solo una variante dell’antisemitismo. L'ebreo deve suscitare pietà e lasciarsi uccidere. In ogni caso, il fatto che gli ebrei si difendano è un fenomeno nuovo. Si può iniziare con la rivolta di Bar Kochba, ma se si cerca un punto di riferimento attuale, è la fondazione di Israele, avvenuta poco più di ottanta anni fa. Gli ebrei stanno reagendo: questo è nuovo, è scandaloso! A quanto pare lo spirito mitteleuropeo non si è ancora abituato, nemmeno nelle associazioni ebraiche. Il silenzio sull’antisemitismo di sinistra e musulmano è completamente folle”.

    In queste cronache di ordinaria follia dal fronte occidentale rischiamo di finire, più che fra l’incudine e il martello, tra la polizia della sharia e la psicopolizia woke. Entrambe soggiogano in nome dell’“inclusione”.
     
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