BIGLINO SMONTATO

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    BIGLINO SMONTATO


    Critica alle ipotesi di Mauro Biglino, Scritti e conferenze

    Cochav YaM
    Inviato il 11/11/2012, 19:58
    Abramo,9/11/2011, 02:02
    Alcune considerazioni sulla traduzione del primo verso di Genesi.
    La bet di compiacimento non esiste, ברא non può essere composto di bet + רא col senso di
    "vedere" (come dice il prof.). "Vedere" è infatti di radice " ראה " e " רא " è invece di radice "
    ירא "(temere). Il prof può far dire quello che gli piace al primo verso di Genesi se estrapolato dal suo
    contesto, ma poi... della grammatica che se ne fa? Il primo termine " בראשית " significa "nel
    principio di" e non semplicemente "nel principio", questo termine si attacca sempre al successivo.
    Quindi abbiamo " nel principio di creare" con " ברא " vocalizzato all'infinito. Il professore ha poi
    detto che il testo parli di elohim al plurale. Una cosa che desta non poca meraviglia che un
    professore di ebraico non sappia distinguere un semplice plurale da un plurale di astrazione, che è
    un singolare a tutti gli effetti. I verbi ad esso collegati sono infatti singolari ed "Elohim" non ha
    l'articolo determinativo ed è quindi un nome proprio essendo i nomi propri autodeterminati. Il
    singolare è "Eloha" di radice "alah"=comporre norme giuridiche. Quindi significa "Legislatore" che
    con il plurale di astrazione ("Elohim) diviene: Legislatore Supremo.
    Il termine "shemim" di cui parla il prof. non esiste, il termine rimane "shammaim" anch'esso
    plurale di astrazione, che significa "Cielo". Il termine " רקיע " è di radice " רקע " da cui deriva anche
    il termine " קרקע " che significa "suolo".
    Il professore dice che le sue deduzioni provengono dalla Bibbia, ma a me pare che sono solo
    frutto della sua fantasia o qualcos'altro.
    Secondo voi ci verrebbe sui nostri forum per chiarire gli altri punti?
    Ma questo professore ha davvero tradotto la Bibbia delle edizioni paoline come egli stesso
    dichiara? Se tutti i traduttori sono come lui...
    Shalom
    barionu,12/8/2012, 11:22
    Cit di Abramo.
    E cos'altro dovrebbe essere? Il bisogno degli extraterrestri di sentire l'odore riposante che calma
    la nostalgia di casa?
    Al contrario di come vorrebbe far credere il prof. Biglino, la Toràh contiene elementi che
    bocciano totalmente tale idea del bisogno di sentire tale odore nonché ogni forma di nostalgia.
    L'annusare l'odore "riposante" (nichoach è intraducibile in italiano, più precisamente "l'odore del
    riposo") nell'ebraico biblico è l'accettazione del riscatto per le trasgressioni involontarie; quando le
    1
    trasgressioni divenivano volontarie o premeditate vi era il rifiuto totale di annusare quell'odore .
    Vedasi per esempio Levitico 26:31 (velo 'ariach bereach nicoichakhem). Nichoach non è un
    aggettivo, è un sostantivo che indica il riposare della cenere, ovvero il ritorno alla polvere in un
    simbolismo che serve per ricordare la natura umana fatta di corpo materiale e composto di
    microelementi. La riduzione in cenere è una simulazione del ritorno in polvere ossia lo stato
    primordiale degli esseri viventi e quello post-morte.
    L'atto dell'annusare toglie a D-o ogni materialità. Egli infatti non mangia le offerte, ma
    semplicemente li annusa, dato che bruciandoli viene loro tolta ogni materialità. Dato che vi sono
    passi biblici ove si mostra il rifiuto di annusare si tratta chiaramente di una metafora che vuole
    esprimere l'accettazione od il rifiuto dell'offerta. L'offerta viene accettata se la trasgressione è
    involontaria perché le trasgressioni involontarie sono la causa della degradazione del corpo umano
    materiale privo della sufficiente attenzione e adeguata saggezza.
    Il sacrificio animale aveva lo scopo di ricordare che il corpo umano e quello animale sono fatti
    dagli stessi elementi ed hanno le medesime attitudini, gli stessi istinti che però si distinguono da una
    vera volontà rappresentata dalla ragione, che è una caratteristica esclusiva dell'uomo.
    Il divenire spirito dopo la morte deriva proprio da questa concezione antica del ritorno alla
    polvere assimilata al vento che la porta via. In ebraico infatti vento e spirito sono espressi con il
    medesimo termine ruach da cui deriva reach. Il reach nichoach è il vento che sale con la cenere che
    successivamente si riposa, ossia torna allo stato di non vita e provoca soddisfazione nella divinità
    perché così facendo gli umani mostrano la buona volontà di intraprendere un cammino verso la
    perfezione ove si predilige la ragione agli istinti animali.
    Lo spirito che "si riposa" nel senso che si posa nuovamente, quando la sua presenza si può
    individuare solamente attraverso l'odore divenendo esso invisibile. Le offerte nel tempio erano
    come delle multe per le trasgressioni involontarie e venivano prescritte ai trasgressori che dovevano
    comprare l'animale e successivamente effettuare il rito per il rispetto della sacralità della vita.
    L'animale veniva offerto al posto del corpo umano come riscatto e ciò è alla base della
    soddisfazione divina con la condizione di una coscienza e volontà umana riparatoria. La coscienza
    di avere un corpo animale pieno di istinti difficilmente controllabili con conseguente azioni
    commesse inavvertitamente che provocano la morte per disattenzione e deterioramento. E non un il
    riscatto per crimini commessi volontariamente ove ogni sacrificio non può essere accettato e nessun
    odore del riposo può essere annusato.
    Shalom
    """"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
    Ho voluto riportare questo splendido post di Abramo , che quoto al 1000%
    zio ot :rolleyes:
    2
    Abramo,3/9/2012, 17:07
    3 settembre 2012 alle 15:54
    La Bibbia contiene molti segreti e ciò è noto da millenni agli ebrei attraverso i testi della
    tradizione orale. Alcune delle cose spiegate da Mauro Biglino sono comuni agli ebrei, ma risultano
    totalmente estranee e sorprendenti ad un pubblico non ebraico abituato a leggere la Bibbia dalle
    traduzioni. Per esempio il termine ebraico “mal’ach” tradotto in italiano con “angelo” ha spesso
    come soggetto gli essere umani comuni. Sono relativamente pochi i casi in cui il termine “mal’ach”
    indica apparizioni fuori dal comune. Questo per l’ebreo che legge la Bibbia in ebraico è
    assolutamente normale. Gli angeli, nell’ebraismo sono anche le azioni divine, che possono essere
    portate a termine attraverso vari mezzi, fra cui: comuni cittadini, profeti, microorganismi e cose
    materiali e queste stesse cose sono dette “mala’achim” ovvero “coloro che svolgono un compito”.
    Che la Bibbia parli di ingegneria genetica è noto da sempre agli ebrei attraverso il Talmud, ma gli
    autori del Talmud non attribuirono mai tali conoscenze scientifiche avanzate ad esseri provenienti
    da altri mondi, come appunto vuole la linea interpretativa di Mauro Biglino. L’ingegneria genetica
    altro non fu che l’eredità degli umani che vissero prima del diluvio universale narrato nella Bibbia
    (racconto presente in altre forme in varie altre tradizioni distanti nel tempo e nello spazio). In 1656
    anni, la durata dell’era prediluviana si raggiunse un livello scientifico clamoroso, in parte derivante
    dal fatto che i prediluviani sapevano sfruttare pienamente la memoria e le altre parti del cervello con
    tutte le specialità cui esso è dotato. In parte perché avevano una vita longeva, conseguenza del tipo
    di atmosfera diverso che vi era prima del diluvio la quale rallentava notevolmente l’invecchiamento.
    Nel Talmud non è narrata la favola degli angeli caduti; questi, come testimoniato da vari scritti
    ebraici antichi, altro non sono che i governanti di quel mondo, detti “shoftim” = “giudici”. Nella
    Bibbia i cosiddetti “figli di D-o”, che in ebraico l’originale ha: “benè haelohim”, altro non sono che
    la categoria della classe dirigente. Gli “elohim”, come vuole l’etimologia di questo termine, altro
    non sono che i “giudici”. Il termine “ben”, in ebraico spesso designa appartenenza oltre che
    figliolanza. Pertanto i benè haelohim sono coloro che appartengono alla classe degli elohim ovvero
    dei giudici umani, assolutamente umani.
    Su varie cose Mauro ha ragione: la Bibbia, come egli afferma, non è un libro di religione; ma
    questo discorso, come d’altronde anche altre cose simili che afferma, non riguardano certamentegli
    ebrei e l’Ebraismo, né la religione ebraica perché questa è quasi sconosciuta e proibisce
    severamente il proselitismo. Dunque, dato che non ha mai avuto una volontà di divulgazione, i suoi
    contenuti rimangono ignoti ai più.
    L’errore di Mauro, sta nello strumentalizzare alcuni termini biblici per costruirvi, su questi pochi,
    tutte le sue “teorie”. Altri termini sono stati trattati correttamente da Mauro, altri sono stati di
    proposito amplificati ed adattati ad un contesto assolutamente inesistente nella Bibbia, altri ancora
    attribuendogli significati totalmente inventati, se non lui direttamente, attraverso la letteratura che
    usa da supporto.
    Gli ingegneri genetici erano i “refaim” vocalizabile altrimenti con “rofim”=medici, e non gli
    “elohim”. Questi c’entrano in parte, nell’era prediluviana per l’appoggio a questi concesso come
    rappresentanti del potere.
    Y-H-W-H non è, come dice Mauro, il governatore di una parte del territorio; ma Egli è “konè
    shammaim waArez” = padrone del Cielo e della Terra, ovvero della totalità dell’Universo.
    Non si può fare affidamento a quattro pezzi di coccio per interpretare una letteratura così ricca
    come la Bibbia. Per questa ci vuole conoscere bene la tradizione orale ebraica che ci istruisce su
    come venivano letti ed interpretati nell’antichità i termini biblici che oggi altrimenti ci
    risulterebbero assoluti arcani e ciò comunque rimangono realmente per chiunque l’ignora. Mauro
    3
    Biglino non fa alcun cenno a questa assolutamente indispensabile letteratura da cui noi ebrei
    abbiamo imparato il linguaggio per leggere la Bibbia.
    Inoltre Mauro commette un comune errore grossolano: Il termine ebraico “Elohim” è nella sua
    forma più frequente al singolare, un tipo di singolare caratteristico delle lingue semitiche, e non,
    come egli dice, un plurale riferito ad una classe di extraterrestri. Nella Bibbia sono comuni termine
    il cui numero singolare è assolutamente indiscusso, come ad esempio “be’alim” e “adonim” ed
    anche nella forma femminile come per esempio la “behemot” del libro di Giobbe, che è una bestia
    al singolare e non una classe di bestie. Affermare che “Elohim” sia un plurale anche quando è chiara
    la forma grammaticale delle parole che lo circondano è ormai un luogo comune. Come anche
    affermare che Elohim è plurale di El. I due termini derivano da radici assolutamente diverse.
    Elohim ha il suo singolare che è “eloah”(he finale con mappik), mentre il plurale di “el” è “elim”,
    termine quest’ultimo che mai è usato per designare il D-o degli ebrei (anche se non sarebbe
    nemmeno scorretto etimologicamente).
    I kerubini, è noto agli ebrei attraverso il Talmud, che sono degli oggetti meccanici, una specie di
    robot che servivano a proteggere l’arca, ovvero la cassaforte che conteneva cose preziosissime e nel
    frattempo pericolosissime. Questo era un congegno di protezione ad alta tecnologia sicuramente più
    efficiente dei sistemi oggi usato nelle banche moderne. Ma come detto, l’alta tecnologia, secondo la
    tradizione ebraica proveniva dalla precedente era prediluviana e non dagli extraterrestri.
    Il capitolo sul “satan” Mauro Biglino lo ha egregiamente trattato e su ciò gli faccio i miei migliori
    complimenti. Non fa una piega; mancano però le citazioni ebraiche ad alto livello.
    Leggete bene i libri di Mauro, imparerete tante cose, egli mostra una verità ancora allo stato
    embrionale anche se piena di errori, poi vedrete che con il vostro impegno ed approfondimento
    arriverete a comprendere che quell’ “extraterrestre” che vi ha creati è il Solo Creatore dei mondi
    terrestri ed extraterrestri.
    Che la Bibbia contiene un’alta moralità è indubbio per gli ebrei di tutti i tempi. Anche se
    generalmente gli ebrei non hanno voglia di spiegarsi su questi temi, sono convinto troverete la
    spiegazione a quegli interrogativi comuni, che non si risolvono certo con l’uso di una traduzione.
    Sto leggendo ancora i libri di Mauro Biglino, forse, se saranno graditi, seguiranno altri commenti.
    Basta però che non vengano liquidati con frasi colme di vittimismo, tipo: ” Biglino è attaccato
    perché mette in crisi la fede”. Gli ebrei non hanno il problema della crisi della fede, né gli ebrei
    religiosi, né i non religiosi e… come dice lo stesso Biglino: molte cose che egli scrive le scrivono
    anche i rabbini.
    Shalom
    Abramo,4/9/2012, 18:07
    4 settembre 2012 alle 16:46
    Io preferirei non usare il termine “verità”, ha più sapore di religione, che di ricerca.
    Varie spiegazioni di termini biblici ed interpretazioni che Mauro ha pubblicato solo recentemente
    nei suoi libri; anche noi, piccolo gruppo di utenti ebrei israeliani ed italiani del forum biblico
    ebraico, ne parliamo già da quasi un decennio.
    Poi vi è una sostanziale differenza fra noi e Mauro nell’interpretazione di fatti narrati nella Bibbia
    nel loro complesso. Noi non abbiamo la “necessità ideologica” di attribuire agli extraterrestri l’alta
    4
    tecnologia di cui ci parla la Bibbia. Questa vi era perché proveniva da un’altra era precedente in cui
    visse una civiltà molto evoluta e fra l’altro longeva.
    “Che poi voi abbiate le necessità ideologica di sostenere che a fare tutto son0o stati gli esperti
    ebrei lo posso anche capire e non entro neppure nel merito.”
    “necessità ideologica”?
    Ma abbi pazienza, il mondo ebraico è talmente vario e ricco che non può avere e non ha alcuna
    “necessità ideologica”. La necessità ideologica può averla chi deve portare avanti una determinata
    ideologia e se gli manca un solo elemento il castello di carta gli casca. L’ebraismo è un castello di
    ferro e sussiste già da millenni con mille ideologie e porta sempre in testa la ricerca della verità e
    non la pretesa di avere la verità. Siamo il popolo più antico della terra ed abbiamo subito le prove
    più atroci della storia, tutti i tentativi di sterminio, di minare le nostre radici e la nostra tradizione
    sono tutti miseramente falliti.
    Ho solo riportato ciò che dice il nostro antico tramandamento orale senza nessuna “necessità
    ideologica”.
    “A me interessa la conferma inequivocabile della validità della mia traduzione su passi tanto
    controversi e su cui le religioni, la cosiddetta tradizione e certi sedicenti esoteristi hanno costruito
    tante falsità.”
    Molte conferme le può certamente trovare anche nei nostri forums anche da altri utenti, ma non si
    illuda… troverà anche le inevitabili smentite. La sua “verità” non è poi tanto diversa da quella delle
    religioni. Lei parla di “senso letterale” della Bibbia, ma la Bibbia non ha un solo senso letterale e
    per comprenderla è indispensabile studiare il resto della letteratura ebraica ed i costumi del popolo
    ebraico. Dopo aver trovato una chiave di lettura del testo, ecco ne viene fuori un’altra, tale da
    averne tante di letture e di sensi letterali. Nella Bibbia ogni parola è interpretabile ancora nel suo
    strato più basso, cioè il suo presunto senso letterale, poi vengono gli strati successivi, quelli religiosi
    e teologici.
    “Voi lo sapevate mentre IO l’ho ricavato TRADUCENDO i CODICI EBRAICI scritti
    nell’ebraico che voi dite che io non conosco!.”
    Non credo che qualcuno le abbia detto che non conosce l’ebraico. Semplicemente qualcuno ha
    notato che da come ha riportato la pronuncia di alcune parole le manca una certa dimestichezza, una
    certa padronanza con la lettura. Se avesse rivisto bene il testo prima di pubblicarlo sicuramente
    avrebbe evitato simili commenti. Ma ora leggendo il suo libro mi accorgo che di errori o sviste ve
    ne sono di più gravi di quelli che già le hanno fato notare: a pag 51 del suo libro, nella traduzione di
    Gen 3.20, riporta la pronuncia del pronome personale הוא con “hiwà”. Cos’è un’integrazione del
    kerì uctiv? Mi astengo dal commentare per rispetto alla sua persona.
    Shalom
    Abramo,4/9/2012, 18:47
    QUOTE (Jadeni @ 3/9/2012, 21:04)
    Gentile Abramo, la ringrazio tanto per la sua dettagliata risposta che mi ha dato la possibilità di
    analizzare determinati aspetti e ambiguità sotto una luce diversa e interessante.
    Questa però mi fa sorgere altre domande che vorrebbero risposta e che vorrei sottoporle:
    5
    - il Diluvio Universale quindi da cosa è stato causato? Da elementi naturali oppure, da come ho
    letto sulla bibbia, è stato influenzato o causato da D-O poichè non accettava più determinati
    comportamenti umani?
    Chi ha studiato la Bibbia direttamente in ebraico sa benissimo che a D-o vengono attribuite
    azioni umane ed eventi naturali, ma gli autori biblici spesso mostrarono la volontà di togliere a D-o
    ogni concetto di materialità. Tale che per i commentatori ebrei è più nobile l'idea che ogni miracolo
    sia stato eseguito da mezzi materiali piuttosto che la Divinità abbia operato direttamente.
    Il diluvio, secondo la tradizione orale fu causato dalla caduta di due meteoriti provenienti da una
    stella cometa che passò vicino al nostro pianeta. Il diluvio non consistette solamente di pioggia
    alluvionale, ma soprattutto di eruzioni vulcaniche tale da oscurare l'intera atmosfera terrestre e non
    permettere ai raggi del sole di penetrarvi. Noè per sapere se era giorno o notte dentro l'arca avrebbe
    usato, secondo la tradizione, un qualche oggetto frutto della tecnologia del tempo.
    Il diluvio universale, al contrario di come si pensa fu causato per alleviare i dolori dell'uomo
    causati dalla scarsa produttività della terra e dalla longevità che successivamente fu abbreviata
    come appunto conseguenza della caduta dell'atmosfera fatta di ghiaccio e vapore acqueo.
    QUOTE
    - Se l'uomo era tecnologicamente più avanzato addirittura di noi prima del Diluvio, come
    spiegate o come va interpretata la Bibbia sul tanto citato dagli studiosi attuali "salto evolutivo" e
    "anello mancante" che quindi dovrebbe essere stato molto maggiore?
    Rimando al mio scritto: L'evoluzione e L'immagine.
    QUOTE
    - Per cui la Bibbia non è un libro religioso ma parla comunque di D-O, creatore dell'universo e
    degli esseri viventi?
    Certamente, ma nella Bibbia non esiste il termine D-o come in italiano, tutti i termini usati
    presentano D-o come legislatore della nazione ebraica, creatore e padrone dell'intero universo. La
    Toràh è fatta di norme giuridiche non di credi religiosi, ma questo è un argomento poco familiare ai
    non-ebrei, che ne hanno fatto una religione e ci vuole un po' di pazienza per approfondire.
    QUOTE
    - E relativamente alla visione di Ezechiele? Da quanto si può cogliere dalla lettura non è
    Ezechiele a possedere un mezzo tecnologicamente avanzato, ma è spettatore di un evento che
    coinvolge uno stumento estremamente avanzato, tant'è che lui rimase stordito per sette giorni
    quando giunse a TelAbib.
    Appunto alla "visione" come hai ben detto. Cerco un mio vecchio scritto e lo posto, abbi un po' di
    pazienza.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 9/9/2012, 11:52)
    Segue un altro commento che ho appena scritto nel blog di Biglino in risposta a due dei suoi
    commenti poco gentili nei miei confronti, in seguito vediamo di commentare qualche capitolo e
    scendere in campo in modo metodico, dato che avete chiesto il mio parere ed ora ho due dei suoi
    6
    libri.
    Avraham: Il tuo commento è in attesa di moderazione.
    9 settembre 2012 alle 10:44
    Non credo di essere stato arrogante nei suoi confronti, anzi, da un lato le ho fatto anche i
    complimenti su un capitolo che ha ben trattato. Il mio scopo è quello di dare un giudizio equilibrato
    ai suoi scritti e non certo di irritarla. Il mio è un contributo a favore di una corretta ricerca; se da un
    lato accetta i complimenti, accetti allora anche le critiche anche se le appaiono un po’ dure.
    Nel caso di “hiwà” di refuso non si può certo parlare. Lei ha scambiato la madre di lettura wav
    del ctiv הוא con una consonante vocalizzandola con “a” a causa della alef che la segue. Invece di
    pronunciare “hi” lei pronuncia “hiwa”.
    A pag. 151 pronuncia ancora la chet finale erroneamente: “loqècha” (al posto di loqeach) come
    già le è stato fatto notare nel caso di “nichochà”(al posto di nichoach).
    A pag. 107 nell’ebraico scambia una bet con una wav e legge ketav invece di ketov in un verbo
    scritto in ketav chasser.
    Mi sembra giusto che lei accetti anche le critiche e si prenda responsabilità di ciò che scrive,
    d’altronde le correzioni le serviranno per regolarsi meglio con le nuove edizioni invece di
    continuare a farsi criticare e inquadrare come chi, non conoscendo a sufficienza la lingua ebraica si
    azzarda a parlare di libera ricerca e formulare teorie in un ambiente che non conosce bene e non
    padroneggia abbastanza.
    Mi delude il suo commento sull’opera del dott. Menachem Cohen. Lei parla di “errori”, ma il
    maestro Menachem non parla affatto di errori ed evita di proposito di usare questo termine perché di
    errori non si tratta, ma bensì di piccole differenze derivate da diverse versioni provenienti da antiche
    tradizioni. I 21 volumi sono una nuova edizione del Mikraot ghedollot, ovvero dell’intera Bibbia
    con aggiunta delle note della massorà che testificano l’originalità della versione del codice di
    Aleppo. Attualmente ne sono usciti 16 di volumi e li ho tutti a casa, l’opera sarà completata l’anno
    prossimo.
    In ogni modo il paragone è a sproposito, lei ha commesso principalmente errori di pronuncia
    come chi non è ben addentrato nella lingua ebraica e qualche errore di trascrizione. Quelli di cui si
    occupa da anni il dott. Menachem Cohen sono tutt’altra cosa.
    Preferirei chiudere questa parentesi dato che a lei non piace essere corretto in questioni
    linguistiche, ma ora dobbiamo scendere nel campo delle sue affermazioni e nei contesti biblici, dato
    che lei parla di “senso letterale” e di “ricerca per liberi pensatori”.
    Shalom
    LINK
    QUOTE (Lino520 @ 12/9/2012, 23:19)
    www.bibbia-alieni.it/?p=2722
    Il link dove ha postato Abramo
    QUOTE (Negev @ 13/9/2012, 11:16)
    Vi trasmetto il messaggio che ho inviato a Mauro Biglino, affinchè sia chiara la mia
    posizione:"Caro Mauro, io sono Ernesto Pintore. Ti scrivo, perché sento il bisogno di scusarmi, se
    ho talvolta usato espressioni forti e sgradevoli. Purtroppo fa parte del mio carattere impulsivo, a
    causa del quale, prima agisco e poi rifletto. Se non hai rancore e accetti le mie scuse, potremo
    intavolare un dibattito simpatico, dove ognuno potrà esprimere le proprie teorie. Ovviamente sono
    in discaccordo con te su molti punti, ma vi sono anche molte cose interessanti che apprezzo e
    condivido. Tengo a precisare che le mie osservazioni non vertono e non verteranno mai su questioni
    di fede o sulle idee, perché queste sono sempre legittime e insindacabili.. Mi riferisco solo alla
    lingua e alla tradizione ebraica. Ti rinnovo rispetto e stima eti invio un caloroso shalom uvrachà
    7
    Ernesto (Ariel) Pintore.
    PS: non ho diffioltà al fatto che tu renda pubbliche le mie scuse, cosa che farò anche io. Ci tenevo
    a che tu non pensassi che sono solo un maleducato arrogante e presuntuoso. tra
    pochi secondi fa · Mi piace
    Scrivi un commento...
    QUOTE (Abramo @ 24/9/2012, 23:26)
    Qualche piccolo commento sui libri di Biglino.
    Mauro Biglino, nei suoi libri si rivolge ad un pubblico cristiano, esclusivamente cristiano.
    Nell'Ebraismo il concetto di miracolo è diverso da quello cristiano, l'approccio è diametralmente
    opposto. Secondo l'Ebraismo i miracoli sono del tutto naturali, non violano mai le leggi della fisica,
    sono tutti spiegabili scientificamente, altrimenti non sarebbero miracoli, sarebbero invece allegorie,
    favole per far sorridere i bambini.
    Egli parla di dischi volanti ed attribuisce ciò che la Bibbia descrive chiaramente come fenomeni
    vulcanici ad oggetti più meglio identificabili come terrestri (motori a reazione, turbine, piloti
    ominidi creatori, etc.).
    Egli usa i significati dei termini ebraici che sono ignoti al mondo cristiano, ma perfettamente noti
    agli ebrei che studiano la Bibbia in ebraico. Tutti i termini ebraici che lui usa e spiega adornandoli
    per adattarli alle sue teorie come meglio può, li potete trovare nel nostro forum biblico facendo una
    semplice ricerca. Noi questi termini li abbiamo trattati quasi un decennio prima che Mauro scrivesse
    i suoi libri. Niente di nuovo dunque nei significati, nelle etimologie, se non tutte quelle volte che
    scova qua e la qualche dizionario che riporta qualche frase che lo aiuta ad elaborare e fargli
    cambiare completamente significato. Come ad esempio egli afferma che "zelem" contiene anche il
    significato di "tagliato fuori". Chissà in quale contesto lo avrà letto?!? Fatto sta che zelem non
    contiene affatto il concetto di "tagliare fuori". La pelle di Mosè era divenuta cornea a causa dei
    raggi emessi dal vulcano perché il monte Sinai era un vulcano, questo la Bibbia lo dice chiaramente.
    Nella rivelazione del cosidetto "roveto ardente" il "senè" è vero che non è un roveto, ma non centra
    nemmeno nulla il discorso della pietra bagnata di sostanza grassa, di cui parla ridicolizzando.
    Appunto, come dicevo, sbagliato è l'approccio. Secondo l'ebraismo, quello non fu affatto un
    fenomeno soprannaturale, fenomeno raro a vedersi, ma del tutto naturale, come lo sono daltronde
    tutti i miracoli descritti nella Toràh. Il "senè" era si pietra, ma pietra lavica. Un guscio di pietra
    lavica raffreddata al cui interno vi circola lava fusa, che non consuma la lava pietrificata che ne
    costituisce l'involucro. La lava fusa è chiamata "lavat esh"=lava infuocata, e questi termini sono
    stati confusi con "fiamma di fuoco" da molti traduttori. "Fiamma di fuoco" in ebraico è infatti
    "lehavat esh". Il targum aramaico fa corrispondere alla pietra "senè": "madrukita" = "pietra
    calpestabile" ovvero guscio di pietra lavica su cui è possibile camminare. Vi sono infatti due tipi di
    questi gusci lavici uno contiguo e l'altro spezzato su cui non è possibile camminare. Sinai deriva da
    senè, al plurale "sinaim"; "Monte Sinai" (har Sinai) significa infatti monte di gusci di lava
    calpestabili.
    La Torà racconta tutt'altra storia.
    Shalom
    QUOTE (Accept @ 8/10/2012, 11:12)
    Leggendo sul blog di Biglino ho notato che costui riamanda ad un blog dove risponde a tutte le
    critiche ed è in continuo aggiornamento.
    Posto il link
    www.scribd.com/doc/109278042/analis...i-Mauro-Biglino
    Pardon non è lui che risponde, ma un altro per lui.
    8
    QUOTE (Abramo @ 10/10/2012, 12:05)
    QUOTE (Accept @ 8/10/2012, 12:12)
    Leggendo sul blog di Biglino ho notato che costui riamanda ad un blog dove risponde a tutte le
    critiche ed è in continuo aggiornamento.
    Posto il link
    www.scribd.com/doc/109278042/analis...i-Mauro-Biglino
    Pardon non è lui che risponde, ma un altro per lui.
    Dove? Non l'ho trovato sul suo blog.
    Riscrivo la mia risposta in modo più completo citando direttamente dalla fonte che hai citato:
    QUOTE
    4)Anche solo per analgia tra linguen semitiche, qualsiasi Arabo sa che "allah" è plurale
    grammaticalmente, ma non si sognerebbe mai di tradurlo al plurale
    Risposta: purtroppo per il sig. Pintore anche qui é presente un grossolano errore, per non dire una
    menzogna bella e buona. Il nome Allah ha due etimologie, ancora nessunadelle due certa, e nessuna
    delle due ipotizza una morfologia con numero plurale. La teoriapiù diffusa indica Allah come
    unione di due morfemi arabi: AL (articolo determinativo,numero singolare, genere maschile) +
    ILAH (nome univoco, genere maschile, numerosingolare) il quale ha altre due forme: la duale =
    ILAHAIN, e la plurale = AALIHAH. Laseconda teoria invece, che sta prendendo piede negli ultimi
    anni, vuole Allah derivante dalsiriaco Alaha, sempre di numero singolare e genere maschile. Il falso
    problema della'pluralità' di Allah viene da alcuni commentari (come quello di Sam Shamoun) che
    fannonotare come nelle varie sure, in alcune frasi ipoteticamente o certamente pronunciate da Allah,
    vengano utilizzati pronomi e aggettivi posessivi plurali. Potrebbe esserci unragionevole dubbio se
    nelle sure Allah parlasse di se SEMPRE al plurale, ma non è così,come leggiamo per esempio in
    questi versi:
    “Glory be to Him Who made His servant to go on a night from the Sacred Mosque to theremote
    mosque of which We have blessed the precincts, so that We may show to HIM some of Our signs;
    surely He is the Hearing, the Seeing.” S. 17:1 Shakir
    " per non dire una menzogna bella e buona". :huh:
    Il nome ا (Allàh), come si può notare dalla doppia lamed, esso è chiaramente l'abbreviazione di
    أللهم (allahum) equivalente all'ebraico "Elohim". ه
    ل إ (ilàh) ha una sola lamed ed è l'equivalente
    all'ebraico "El", poco convincente dunque far derivare ا (Allàh) da ه
    ل إ (ilàh) come combinazione
    articolata dato i contesti grammaticali in cui si trova .
    QUOTE
    5)il verbo usato è "merakefet" tradotto comunemente con "aleggiava" In realtà laradice indica
    un'azione di terribile vibrazione di movimento, atta a provocare uncambiamento. Comunemente un
    uccello che batte violentemente le ali a protezione del nido è "merakef”
    Risposta: il sig. Pintore deve illustrare dove ha trovato l' indicazione di una idea divibrazione che
    causi cambiamento. I lessici attestano il significato di 'aleggiare – muoversisopra – sorvolare', l'
    utilizzo che poi se ne fa non può invalidare (ma tutt' al più completare)il significato relazionale del
    termine.
    9
    Non capisco dove sia il problema? Lo stesso Biglino nel suo libro "Il dio alieno della bibbia"
    ammette il senso di "vibrare" (pag.42). A questo punto se lo faccia spiegare da lui.
    QUOTE
    Veniamo adesso a due critiche mosse da tale Avraham, riconosciuto nel blog inquestione come un
    critico attento, competente ed onesto. Egli fa importanti ammissioni allavoro di Biglino, ma poi si
    ferma a scrivere ancora sul termine Elohim.
    1)Il termine ebraico Elohim è nella sua forma più frequente al singolare
    Risposta: a parte una evidente confusione tra forma e utilizzo, infatti la forma(morfologia) del
    termine Elohim é di per se sempre purale inquanto presente il suffissoplurale -im, questa frase stride
    con la dichiarazione del Pintore: “il termine Elohim èsempre singolare”. Dobbiamo deciderci:
    Elohim, nei suoi utilizzi (e non nella forma) ésempre singolare o solo 'più frequentemente'
    singolare?
    L'autore, parlando del termine "Elohim" riconosce che il suo uso corrente è al singolare pur
    affermando che la forma del termine è plurale. Noi abbiamo dimotrato linguisticamente che le
    desinenze plurali in ebraico non indicano sempre il numero, ma spesso indicano astrazione,
    intensità o indefinibilità. L'autore non ha speso nessuna parola sulla caratteristica di plurale
    intensivo ed indefinito così spesso usati nella letteratura ebraica. Pare che, secondo questo autore,
    esistano solamente plurali che indicano il numero. Noi abbiamo spesso citato in questo forum e nel
    forum biblico, molti esempi di termini che hanno apparentemente desinenze plurali, ma che non
    sono affatto dei plurali, nel senso che questi non indicano il numero, ma l'intensità di un singolare.
    Ecco alcuni esempi di nomi astratti che hanno la stessa desinenza del plurale:
    מגורים
    כיפורים
    מדנים
    מלואים
    מראשות
    מרירות
    ניאופים
    נפתולים
    אמונים
    זנונים
    חיים
    חררים
    כריתות
    עלומים
    נעורים
    זקונים
    דודים
    סדרים
    סליחות
    פטורים
    שיכולים
    שילומים
    שימורים
    שעשועים
    תאונים
    תעתועים
    בהמות
    תמים
    10
    Per esempio in Gen. 6:9 è scritto che Noè era un uomo giusto e integro. Il termine "integro" in
    ebraico è "tamim" ed ha desinenza "im". Tale desinenza ha una forma simile al plurale, ma è
    chiaramente un singolare. Ma, inutile dirlo, nessuno può essere interessato ad attribuire a Noè una
    pluralità.
    Per altri termini e spiegazioni sui vari generi di "plurali" (se così si possono chiamare) rimando
    alla discussione Plurale Maiestatico in terza persona?
    Shalom
    segue...
    QUOTE (Abramo @ 10/10/2012, 13:01)
    QUOTE
    2)Non si può fare affidamento a quattro pezzi di coccio per interpretare unaletteratura così ricca
    come la Bibbia. Per questa ci vuole conoscere bene la tradizioneorale ebraica che ci istruisce su
    come venivano letti ed interpretati nell’antichità i termini biblici che oggi altrimenti ci
    risulterebbero assoluti arcani e ciò comunque rimangonorealmente per chiunque l’ignora. Mauro
    Biglino non fa alcun cenno a questaassolutamente indispensabile letteratura da cui noi ebrei
    abbiamo imparato il linguaggio per leggere la Bibbia.
    Risposta: Avendo assistito a una sua conferenza e visionato molti dei suoi video possoaffermare
    che il Biglino ha invece sempre parlato del processo interpretativo e dei suoi 4livelli, come ha anche
    sempre sostenuto di soffermarsi di proposito sul livello più 'basso'.La sua scelta é pienamente
    giustificata e coerente perchè egli non vuole interpretare iltesto ma tradurlo, quindi (osservazione
    mia) rimanere più vicino al significato relazionaledei termini. Quando si analizza un testo, o più
    genericamente una lingua, il significato piùcerto é sempre quello del livello più basso e meno
    interpretativo. Una interpretazione é per sua definizione l' adattamento di un significato al contesto,
    quindi una specializzazione delmodo di utilizzare un termine, ma non può e non deve mai avere più
    valore del suosignificato (o dei suoi significati, in caso ve ne sia più di uno) più intrinseco e
    menospecializzato
    L'autore evidentemente non sa che in ebraico il livello più basso si presta a più letture dettate da
    più di una tradizione orale. Vero è invece che il significato etimologico di molti termini ebraici lo si
    deduce proprio dal contesto e in molti casi nemmeno il contesto è perfettamente chiaro (Segue
    l'esempio nella risposta al prossimo quote).
    Per inciso: Biglino non fa altro che adattare alcuni termini ad un contesto da lui stesso creato ed
    assolutamente inesistente nella Bibbia.
    QUOTE
    Es 2):
    “vayomer elohim naseh adam besalmenu kidmutenu”
    = va-yo-mer (yo = terzapersona, tempo futuro, in questo caso -mar/mer indica numero singolare
    – mru avrebbeindicato numero plurale) + eloah (nome univoco genere maschile) + im (numero
    plurale) +n-aseh (n = prima persona plurale tempo futuro) + adam (nome univoco
    maschilesingolare) + be (locativo, qui ha il significato 'con') + selem (nome univoco
    generefemminile numero singolare) + nu (aggettivo possessivo numero plurale, prima persona) +ki
    (qualitativo) + demoth (nome univoco genere femminile numero singolare) + nu(aggettivo
    possessivo numero plurale, prima persona)In questa frase Elohim é morfologicamente plurale, con
    un significato plurale, un utilizzosingolare, autoreferentesi con elementi grammaticali tutti plurali.
    11
    Evidentemente l'autore non fa caso ad un'altra possibile lettura riportata anche in un'altra
    tradizione orale che legge il testo tutto al singolare:
    נעשה oltre che "na'assè" è leggibile anche al nifal terza persona singolare "na'assà" e di
    conseguenza: bizlomennu kedamotennu.
    QUOTE
    In questa seconda frasequindi é Elohim stesso (singolare) a dichiarare una pluralità (n-aseh /
    salme-nu / dmute-nu) relativa a se stesso. Cioè Elohim dà di se stesso un SIGNIFICATO
    OPERAZIONALEplurale, perchè utilizza i verbi in numero plurale.
    L'autore in questo caso non sta leggendo il testo ma lo sta interpretando perché anche se
    leggiamo "na'assè" al plurale, il soggetto si sta solo esprimendo al plurale che non vuol dire che chi
    parla è una pluralità, né che chi cui si sta rivolgendo sia del suo stesso genere. C'è infatti una
    tradizione che dice che l'uomo fu creato nel quinto giorno come corpo animale, poi successivamente
    il suo corpo venne modificato ed infatti la radice " עשה " esprime l'aggiunta di una caratteristica o
    una modifica a qualcosa già creata prima. La caratteristica è la donazine della ragione e questo può
    anche essere espresso con il verbo ledamot al piel o anche all'hifil con la decadenza della "he"
    nell'interpretazione al singolare. Il plurale (se così si vuole interpretare) si rivolge (secondo la
    tradizione) al padre e la madre che mettendo al mondo i loro figli donano loro l'educazione che
    consiste nello sviluppo della ragione.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 11/10/2012, 11:33)
    Ora cominciamo a prendere in esame qualche considerazione in qualche capitolo dei libri di
    Biglino.
    Nel libro "Il dio alieno della bibbia" a pag.37 abbiamo l'inizio del capitolo 2 intitolato in ebraico
    רוח (ruach) e in italiano: Lo "spirito"?
    Sono rimasto molto sorpreso nel leggere certe affermazioni di Biglino considerando che egli si
    identifica come un traduttore della Bibbia e dunque come chi la Bibbia dovrebbe conoscerla bene.
    Egli afferma che il termine ruach oltre ai normali significati di vento, respiro e aria in movimento
    indichi anche, in senso estensivo, "ciò che viaggia rapidamente nello spazio aereo".
    Non c'è alcuna espressione biblica in cui è usato il termine ruach per designare un oggetto che
    viaggia rapidamente.
    Ma la cosa che più sorprende è che egli afferma che il termine ruach avrebbe acquistato il senso
    di "spirito" solo dopo il III secolo a.C.con la versione della LXX. Un senso, egli afferma, che
    probabilmente in origine non gli apparteneva.
    Nella Bibbia sono presenti tante espressioni in cui è usato il termine ruach per designare gli stati
    d'animo dell'uomo ed in modo figurativo questo termine è usato per indicare la forza vitale che fa
    vivere in particolare gli esseri umani. Sono tutti usi in cui questo temine acquista significati astratti
    perfettamente riconducibili al senso di "spirito" inteso nel mondo occidentale.
    Va comunque detto che il concetto di spirito nel senso biblico attribuito al termine ruach è si
    12
    astratto ma non in assoluto; in quanto esso indica delle forze reali, ma invisibii; che muovono i
    sentimenti umani o che sono alla base delle azioni dei personaggi biblici, i quali vengono mossi
    dalla forza invisibile dei loro sentimenti o stati d'animo o di D-o che è comunque sempre forza reale
    e consistente usando Egli le forze della natura.
    Come avevo già sottolineato precedentemente nel blog di Biglino, i miracoli non sono intesi,
    nell'ebraismo, come trascendenti le leggi della fisica, essi invece sono sempre naturali e spiegabili
    scientificamente. Pertanto anche le forze che muovono i sentimenti o lo spirito profetico che fa
    degli uomini i suoi messaggeri sono sempre espressi dal termine ruach per designare forze vere
    consistenti, ma invisibii come appunto lo è il vento, che fa muovere, volare, vibrare, ma non lo si
    vede.
    Riportiamo alcuni versi biblici ove il termine ruach è chiaramente usato in tal senso nel testo
    ebraico della Bibia:
    In Esodo 28:3 abbiamo:" רוח חכמה " (ruach chokhmà=spirito di saggezza)
    In Gen 41:38 הנמצא כזה--איש, אשר רוח אלהים בו (hanimzà kazhe--ish asher ruac elohim
    bo=c'è qualcuno come questo che abbia ruach Elohim in lui)
    Num 27:18 איש, אשר-רוח בו (ish asher ruach bo= Individuo nel quale lo spirito è in lui)
    In Ecl 12:7 è usata una forma figurativa per designare la morte, lo spirito, inteso qui come forza
    vitale (o il respiro della vita) torna a D'o che l'ha dato: והרוח תשוב, אל-האלהים אשר נתנה (weha
    ruach tashuv el haElohim)
    בידך, אפקיד רוחי (beyadechà afkid ruchì=nelle tue mani affido il mio spirito) salm 31.6
    Prov 16:32 טוב ארך אפים, מגבור; ומשל ברוחו, מלכד עיר . Trad. Nuova Diodati: Chi è lento
    all'ira val più di un forte guerriero, e chi domina il suo spirito val più di chi espugna una città. Trad.
    Riveduta: Chi è lento all'ira val più del prode guerriero; chi padroneggia se stesso val più di chi
    espugna città.
    Salmo 34:19 karov h lenishberè lev weet dakè-ruach yoshi'a trad. Riveduta: 34:18 L'Eterno è
    vicino a quelli che hanno il cuor rotto,
    e salva quelli che hanno lo spirito contrito.
    Gioele 3:1 אשפוך את-רוחי על-כל-בשר (eshpokh et ruchì 'al col basar) Trad. CEI: io effonderò il
    mio spirito sopra ogni uomo
    1 re 21.5 מה-זה רוחך סרה (ma zhe ruchacha sarah=che è, il tuo spirito se ne andato? )
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 11/10/2012, 16:26)
    Ok, ma riporta anche il link del nostro forum, magari volesse rispondere nel forum, che è più
    comodo e veloce per me. Grazie.
    Ancora qualche risposta al sito di Alessandro Demontis ANALISI DI ALCUNE CRITICHE
    LINGUISTICHE
    QUOTE
    13
    Nota: questo articolo verrà periodicamente aggiornato nel caso nuove critiche o nuovisviluppi di
    quelle analizzate dovessero evidenziare ulteriori mancanze dal punto di vistalinguistico.
    Ma a voi come vi sembra questa "nota"? A me sembra che abbia l'aria un po' minacciosa. :D Il
    sito verrà aggiornato solo nel caso vi siano le "mancanze".
    QUOTE
    In conclusione possiamo affermare che le critiche esaminate sono linguisticamentefallaci, e rese
    ancora più gravi perchè spesso accompagnate da esclamazioni denigratorienei riguardi della
    capacità traduttiva dell' Autore.
    Io non mi sono mai permesso di denigrare alcuno, ma a volte le nostre espressioni stesse anche se
    non vogliono apparire degrinatorie lo divengono inevitabilmente a causa del loro contenuto,
    specialmente quando l'autore in questione commette errori grossolani.
    Io ho solo segnalato alcuni errori nel blog di Biglino; ma è chiaro che un certo tipo di errori non
    possono essere commessi da chi ha una buona dimestichezza con la lingua ebraica, ma come ho già
    detto in precedenza, Bglino è scusato non essendo egli ebreo vissuto entro la cultura e la lingua
    ebraica.
    L'inevitabile interpretazione degrinatoria di chi legge le nostre critiche è in relazione al fenomeno
    di chi formula teorie di una certà entità e non padroneggia bene la lingua ebraica. A questo punto,
    fin quando il lettore è ignorante di ebraico è chiaro che tutto fila liscio, ma se uno scrive un libro e
    lo rende pubblico tutta la sua responsabilità e su se stesso. Insomma è meglio occuparsi d'altro, di
    cose che si padroneggiano bene invece di entrare in un terreno così spinoso come l'ebraico, che è
    già difficile per noi ebrei che lo parliamo quotidianamente. A parte poi le limitazioni che hanno gli
    studiosi occidentali ancorati ancora al Gesenius e alla povera letteratura a disposizione in lingua
    anglosassone. Chi padroneggia bene la lingua ebraica ha accesso ad una vastissima letteratura che
    riguarda la nostra stessa cultura ebraica in cui siamo nati e cresciuti.
    Uno che padroneggia bene la lingua ebraica non legge "hiwà" il pronome femminile (frequente in
    quel ctiv). Errore già fatto notare insieme ad altri nel suo blog.
    A pag. 205 del libro già citato traduce " ויקרא אליו " di Gen. 22:11 con "e venne incontro": da
    quando la radice קרא ha acquistato il senso di "incontrare"?
    A pag 71 confonde la he con het e scrive " חיה " invece di " היה "; scrive poi nello stesso verso e a
    distanza di due parole, con 'ain ( עיה ) il termine " ."חיה
    Poi parla spesso di senso letterale. :huh:
    Dalla letteralità si discosta parecchio Biglino: a pag 323 traduce " הן " di Gen 3:22 con "ecco",
    così riporta la LXX, che è un'interpretazione e non il senso letterale. Il TM ha: " הן ", che significa
    "si" oppure "nonostante". Ancora " היה " traduce al tempo presente e " ממנו " con "di noi", che è
    sempre un interpretazione della LXX. Tutti i targumim aramaici compreso il samaratino intendono "
    ממנו " come riferito alla terza persona singolare e non alla prima plurale. Il testo qui usa
    un'espressione ebraica difficile da tradurre in italiano il cui senso è:"nonostante che l'uomo scelse
    una delle due (condizioni)".
    A pag 279 il testo di Num 12:8 " פה אל פה " letteralmete dice "bocca a bocca" (come anche la
    CEI traduce) e non "faccia a faccia" (come anche la Nuova Diodati). Certo se fosse stato " פנים אל
    פנים " Biglino avrebbe certo tradotto con "facce a facce" :D come traduce tutte le volte il termine
    "panim". Questo è uno dei termini che pur avendo il suffisso plurale il suo significato è sempre al
    14
    singolare pur ammettendo l'uso di verbi al plurale. Va tradotto sempre con "faccia" e non "facce"
    come spesso fa ove il senso è del tutto diverso da facce/faccia.
    Il senso biblico di " פנים אל פנים " (panim el panim) non è nemeno "faccia a faccia", questo è il
    solito luogo comune. Né tantomeno "facce a facce". :D
    Shalom
    Modificato da Cochav YaM - 11/11/2012, 22:11
    MP
    Cochav YaM
    Inviato il 11/11/2012, 23:39
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    402
    Provenienza
    Haifa, Israel
    Offline
    Abramo,12/10/2012, 01:45
    CITAZIONE
    Veniamo adesso a due critiche mosse da tale Avraham, riconosciuto nel blog
    inquestione come un critico attento, competente ed onesto. Egli fa importanti ammissioni allavoro
    di Biglino, ma poi si ferma a scrivere ancora sul termine Elohim.

    "Importanti ammissioni"?
    Biglino parla ad un pubblico prevalentemente cattolico, ignorante di ebraico ed educato in una
    cultura religiosa molto lontana dalla cultura ebraica. Sarà difficile riuscire a capirsi su questo punto
    se non si conosce a fondo l'ebraismo e la lingua ebraica.
    Biglino deride e attacca un tipo di dottrina elaborata sui nostri libri, sulla nostra cultura (e spesso
    anche sulla nostra pelle). Tutto ciò che in ebraico e nell'ebraismo ha sensi del tutto diversi dalle
    nozioni insegnate dalla Chiesa Cattolica e dal Cristianesimo in generale, suscita sempre un certo
    interesse. Il pubblico che legge Biglino viene a contatto con una mezza verità e ne viene attratto.
    Egli da un lato rivela alcuni significati di termini biblici sconosciuti nel mondo cattolico perché
    sempre insegnati in modo religioso-teologico, ma dall'altro aggiunge del suo per elaborare le sue
    fantastiche teorie, che non hanno nulla a che vedere con la Bibbia.
    Nel libro "Il dio alieno della bibbia" nel retro copertina sono elencate delle domande. Rispondo
    brevemente perché siano chiare sin d'ora quali siano le suddette "Importanti ammissioni" che avrei
    fatto.
    15
    1) I due racconti della creazione dell'uomo ci parlano dei due DNA con cui siamo stati fatti.
    risposta: vero, ma solo in parte. che vi siano due dna la letteratura ebraica lo conosce già da
    millenni; ma non nei modi raccontati da Biglino.
    2)Nella Bibbia non esiste il monoteismo.
    risposta: non ha senso parlare di monoteismo in una lingua che no annovera nemmeno un termine
    che abbia senso di "dio" ovvero "oggetto di adorazione". Ma è incontestabile che l'adorazione
    insegnata dalla Toràh è assolutamente monoteistica. Daltra parte non si può negare che il nostro
    popolo abbia attraversato periodi in cui il politeismo regnava sovrano e queste mancanze i nostri
    padri le hanno chiaramente registrate nella Bibbia perché erano intellettualmente onesti.
    Quando la Bibbia comanda di non avere altri dei, in sostanza usando il termine "elohim" sta
    chiedendo di non avere altra legge, altri legislatori e ciò è perfettamente chiaro dai cotesti biblici.
    Elohim è il legislatore della nazione ebraica, il capo della sua costituzione, fondata su una legge
    eccelsa ed è dunque ammesso ritenere che Egli, Elohim è al di spra di tutti gli altri legislatori umani.
    Ove la legge è superiore il merito è tutto del Legislatore. ma se elohim lo si traduce con "dei" ecco
    che il pasticcio è inevitabile.
    3) I misteri sul nome di Y a h w è h.
    risposta: I misteri sono tanti; ma non sono certo quelli di cui parla Biglino a partire dalla
    vocalizzazione (vedasi l'affermazione di Giuseppe Flavio a riguardo). Le affermazioni di Biglino
    non hanno alcuna base.
    4) I cherubini di Ezechiele erano angeli o macchine volanti chiaramente descritte?
    risposta: Non erano né angeli, né macchine volanti.
    "chiaramente descritte"?
    Cosa ci sarebbe di così chiaro? Il rumore di grandi acque? Il vento? Quei pochi elementi estratti
    dal loro contesto sopra i quali si è costruita la favola extraterrestre? E le facce di animali noti cosa
    sono? Ed il rotolo che mangia il profeta cos'è? Appare chiaro che quello fu un sogno. le descrizioni
    non hanno infatti un senso logico, gli elementi non combaciano, come avviene appunto nei sogni.
    Nei nostri sogni prima una cosa ci appare in un modo e poi cambia continuamente aspetto, tale che
    l'aspetto finale è totalmente diverso da quello iniziale. Misteri dello spirito profetico che si basa
    appunto sui sogni.
    Avremo certo occasione di parlarne e sarà messo in chiaro che tutto il contesto del libro di
    Ezechiele è totalmente diverso.
    5) E quelli dell'arca dell'alleanza invece...
    risposta: Non erano certamente angeli, né figure di angeli chiaramente proibite dalla legge
    ebraica. Tutto ruota sul senso del termine keruv, di cui abbiamo già parlato e sicuramente torneremo
    a parlare. Quello fu un sofisticato sistema di sicurezza per proteggere il coperchio della cassaforte,
    quale era l'arca.
    6) Agli elohim piaceva l'odore della carne bruciata perché..
    risposta: non parla di elohim al plurale ed i termini reach e nichoach sono stati fortemente distorti
    tralasciando importanti ricorrenze di questo verso che chiariscono il mistero.
    16
    7) Gli ebrei sono davvero l'unico popolo eletto?
    risposta: eletto o scelto? Forse sono il popolo eletto, eletto a capire bene i contesti dei propri
    stessi libri?
    8) Satana e Lucifero sono realmente esistiti o sono un'invenzione teologica?
    risposta: sono un' invenzione teologica cristiana, Biglino questa volta ha ben trattato l'intero
    capitolo, ma ha tralasciato di riportare importanti citazioni ebraiche.
    9) Dall'aramaico una ipotesi nuova sull'origine dei nephilim (i giganti?)...
    risposta: I nefilin non sono i giganti, sono i nefalim, ovvero gli aborti di cui si servirono gli
    ingegneri genetici nel periodo prediluviano e nel periodo poco dopo il diluvio.
    Si veda il mio scritto: "l'Evoluzione e L'Immagine"
    10) Il miracolo tecnologico e chimico di Elia..
    risposta: Tutti i miracoli sono di genere tecnologico, sono spesso correlati a forze e caratteristiche
    della Natura ben sfruttate ; per esempio, un altro luogo comune: il serpente di bronzo, che non era
    affatto un serpente, ma un antitodo creato chimicamente e tecnologicamente contro il veleno dei
    serpenti.
    Ostinarsi a difendere la propria posizione sulla forma del termine elohim significa mostrare
    chiaramente di volersi ancorare su un luogo comune che non ha nulla a che vedere con la realtà
    della lingua ebraica, né con i contesti della Bibbia. Demontis cita a sproposito le parole di Ariel,
    facendo dire ad esse che il termine "elohim" ha sempre senso plurale, mentre mi sembra chiaro che
    egli si riferiva sempre all'uso di elohim riferito a D-o o comunque a chi ne fa le veci. Infatti
    ribadisco che questo termine è usato in vari contesti e non è riferito esclusivamente a D-o. Va anche
    sottolineato che in ebraico non esiste un termine per designare la divinità, ovvero chi è oggetto di
    adorazione. Tale che il termine Elohim non ha il senso di "dio" e tradurlo con "dio" altro non è che
    uno dei soliti luoghi comuni. Questo è sempre il problema del lettore che non può fare a meno delle
    traduzioni, gli ebrei leggiamo direttamente in ebraico, tanto per capirci. Il significato etimologico
    del termine "Elohim", superlativo indefinito (ribbui shel haflagà) di Eloahh è "Legislatore", che
    assume tutti i significati ad esso connessi come Giudice e Governatore. Sono cose queste, che noi
    utenti del forum biblico ebraico spieghiamo da anni. Ariel (il Pintore citato dal Demonti) no si
    sognerebbe mai di dire che questo termine ha solo senso singolare. E' singolare certamente quando
    esso è chiaramente individuabile dalla struttura grammaticale della frase cui è inserito, ma in molti
    altri casi è chiaramente un plurale ed esso indica i governatori delle nazioni, che furono oggetto di
    adorazione dei popoli. Anche i legislatori umani possono avere il titolo di "elohim" alla forma di
    superlativo indefinito, Mosè, per esempio, anch'esso è definito "elohim". La corte suprema ebraica è
    definita "elohim".
    La teoria di Biglino, secondo cui gli elohim sarebbero venuti dallo spazio non ha alcuna base
    biblica. Gli elohim, nella Bibbia sono sempre terrestri, sono umani, perché questo termine significa
    semplicemente "legislatori" come analogamente il temine "mal'ach" significa "incaricato a svolgere
    un compito" ed è spesso riferito agli umani. Sono state le culture extraebraiche a tradurre con
    "angelo" alcune sue ricorrenze ingannando il lettore, che ignaro non può distingue l'incaricato
    umano da quello divino.
    Con il termine "elohim" vale la stessa cosa. Il lettore non potrà mai distinguere fra l'elohim
    Legislatore e Creatore del mondo da quello terreno. Biglino sta sfruttando questa mancanza per
    formulare le sue teorie.
    17
    Shalom
    QUOTE (Negev @ 12/10/2012, 06:14)
    QUOTE
    CITAZIONE
    Veniamo adesso a due critiche mosse da tale Avraham, riconosciuto nel blog inquestione come un
    critico attento, competente ed onesto. Egli fa importanti ammissioni allavoro di Biglino, ma poi si
    ferma a scrivere ancora sul termine Elohim.
    1)Il termine ebraico Elohim è nella sua forma più frequente al singolare
    Risposta: a parte una evidente confusione tra forma e utilizzo, infatti la forma(morfologia) del
    termine Elohim é di per se sempre purale inquanto presente il suffissoplurale -im, questa frase stride
    con la dichiarazione del Pintore: “il termine Elohim èsempre singolare”. Dobbiamo deciderci:
    Elohim, nei suoi utilizzi (e non nella forma) ésempre singolare o solo 'più frequentemente'
    singolare?
    Che malafede!
    ha citato solo una frase omettendo il resto del mio discorso nel quale dico che E' SEMPRE
    SINGOLARE SE RIFERITO A D-O.
    Ho anche scritto che in espressioni come "elohim acherim" è il plurale di "elohà" e vuol dire
    legislatori stranieri.
    Questa g.ente parte da qualche idea giusta e poi la adatta per appoggiravi sopra la teoria spaziale
    immaginaria.Sono disonesti intellettualmente se cambiano le patole degli altri o le tolgono dal
    contesto
    QUOTE (Abramo @ 14/10/2012, 00:24)
    "L'Evoluzione e L'immagine" lo trovi sul Forum Biblico Ebraico. L'ho scritto originalmente in
    ebraico nel 2000 e poi l'ho dovuto riscrivere in italiano intorno al 2004, riassumendolo e con
    qualche variante nel Forum Biblico Ebraico in una discussione omonima (ma altri capitoli si
    trovano qua e la sparsi nei forums). Su questo scritto troverai la mia traduzione dei primi versi del
    cap.6 di Genesi e qualche cenno all'ingegneria genetica, che fu usata in quelle remote epoche
    bibliche per produrre macchine da guerra, dei veri robots micidiali. Porta la data dell'anno 2005, ma
    questo argomento ricordo di averlo trattato anche anni prima sul forum biblico, sul forum di scienze
    antiche e in altri forums.
    Ho appena ascoltato un video di una conferenza di Biglino, che a suo dire sarebbe la risposta alla
    critica che abbiamo scritto noi. Sta sulla home www.bibbia-alieni.it e porta la data del 8 Ottobre
    2012.
    Afferma che Menachem Cohen avrebbe scritto 21 libri dove mostrerebbe 1500 errori della
    Bibbia. A me sembra che ha letto qualche notizietta e ha capito male, gli avevo già risposto così:
    Mi delude il suo commento sull’opera del dott. Menachem Cohen. Lei parla di “errori”, ma il
    maestro Menachem non parla affatto di errori ed evita di proposito di usare questo termine perché di
    errori non si tratta, ma bensì di piccole differenze derivate da diverse versioni provenienti da antiche
    tradizioni. I 21 volumi sono una nuova edizione del Mikraot ghedollot, ovvero dell’intera Bibbia
    con aggiunta delle note della massorà che testificano l’originalità della versione del codice di
    Aleppo. Attualmente ne sono usciti 16 di volumi e li ho tutti a casa, l’opera sarà completata l’anno
    prossimo.
    Questo è il link: www.bibbia-alieni.it/?p=2722#comments .
    Scritto in un post al quale aveva risposto con un semplice "Grazie" e da allora...nulla. Se fate
    18
    caso il post porta la data del 3 Settembre e quindi antecedente alla conferenza.
    Nel corso della discussione cita le mie parole cambiandone il senso ove io avrei detto che il
    termine "Elohim" è sempre al singolare. Consiglio di leggere bene ciò che ho scritto a proposito
    perché a me pare che il Biglino faccia finta di non capire. Poi afferma anche che i suoi dizionari di
    ebraico riportano il vocabolo "Elohim" identificandolo solo al plurale e continua facendo esempi
    biblici dell'uso al plurale. Posso immaginare che tipo di dizionari usa, ma il modo con cui mostra le
    cose al pubblico mi sembra un po' scorretto.
    Noi abbiamo sempre detto che il termine Elohim è un singolare quando è riferito a D-o. Abbiamo
    chiaramente detto che in quel caso non è affatto un plurale. E' una forma che ha il suffisso simile al
    plurale, ma il cui senso non è il numero, ma l'intensità, un superlativo indefinito. Se dice che i suoi
    dizionari non riportano che il termine è un singolare quando la forma grammaticale usata è
    palesente singolare vuol dire che sono dizionari da buttare. :D E' chiaro che il termine elohim è
    anche un plurale quando non si riferisce a D-o ma ai giudici umani e divinità dei popoli (e non
    sempre comunque, vedasi Astarte). Per togliere ogni dubbio riporto nuovamente questo link di una
    vecchia discussione che ebbi intorno al 2004 con Manuele fondatore del forum di Scienze Antiche e
    che poi feci copia-incolla riportandolo sul Forum Biblico Ebraico: http://forumbiblico.forumfree.it/?
    t=12120034
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 14/10/2012, 09:30)
    Ho appena finito di ascoltare un'altra parte della succitata conferenza di Biglino. E' incredibile la
    sua abilità di inculcare nelle persone cose assolutamente inventate e che non hanno alcuna base
    biblica, parla ovviamente a persone ignoranti di Bibbia e di ebraico.
    Non mi è chiaro poi, se su certe cose fa l'ignorante od è veramente ignorante. Per esempio nei
    codici della Bibbia non è riportata la pronuncia del tetragramma, le vocali riportate sono il kerì di
    un'altra parola, come avviene di consueto per altre parole. Se a qualcuno interessa apriremo una
    discussione a riguardo spiegando dettagliatamente il problema. Almeno sfruttiamo quest'occasione
    per occuparci di studio biblico in modo corretto.
    Inviterei le persone che ascoltano e leggono Biglino di non ragionare con la sua testa, ma di
    ragionare con la loro testa e di porgli delle domande. La Bibbia non dice quello che lui vuol far
    credere. Noi siamo a disposizione in questo forum per ogni genere di consulenza.
    Una cosa che poi sorprende è che fin quando si parla di extraterrestri ecco che un gran numero di
    persone sono disposte a credere al fatto che l'uomo è un prodotto ingegneristico. Se si dice loro che
    l'ingegnere è D-o ecco che preferiscono l'idea evoluzionistica. Se non ci sono dubbi che l'uomo fu
    creato, allora che dire di tutto il resto dell'universo? Che è il sistema di cui l'uomo ne costituisce
    solo un infimo elemento? E gli animali? Le piante? Le leggi perfette che regolano le stelle ed i
    pianeti? Se gli anunnaki hanno fatto solo l'uomo chi ha fatto loro e tutto il resto?
    Ma tornando a Biglino, fatevi spiegare bene dove è scritto nella Bibbia di questa colonizzazione
    di extraterrestri.
    Sono a vostra disposizione per ogni chiarimento.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 14/10/2012, 18:17)
    QUOTE (Accept @ 14/10/2012, 13:09)
    19
    A questo punto non mi sono chiare alcune cose, cioè quali affermazioni siano vere o meno.
    E' vero, per esempio, che la Bibbia non è un libro di religione, sono veri alcuni concetti che
    spiega come quella su "Satana" e in parte anche sul senso dato ai mal'achim (angeli), su cui le
    religioni hanno lungamente speculato. Ma non è vero che Elohim è sempre plurale e non lo è affato
    quando riferito a D-o; pian piano vedrai che comincerà a cambiare tattica su questo e poi alla fine
    magari dirà che non voleva dire quello.
    Per il resto fai delle ricerche sul Forum Biblico Ebraico e cerca di ragionare con la tua testa
    facendo delle domande a lui e a noi qui e nell'altro forum.
    Lui parla di senso letterale mentre qui ho dimostrato che le sue traduzioni nemmeno possono
    chiamarsi interlineari. Poi fa credere al pubblico che le sue ipotesi derivano dalle sue traduzioni, io
    invece non vedo traduzioni complete, vedo piccole traduzioni interlineari piene di errori ove sono
    stati estratti alcuni termini dal loro contesto ed elaborati a suo piacimento. Poi le ipotesi per
    formulare qualche teoria devono avere uno scopo, spiegare qualcosa. Cosa spiegherebbero le ipotesi
    di Biglino?
    QUOTE
    Le chiedo per favore Abramo questo:
    quando Biglino dice che poteva vincere ora non ricordo bene la teoria elafantina si scopriva che
    Yahweh aveva una compagna,
    Nella frase dell'scrizione di Kuntillet ‘Ajrud "asherà" contiene il suffisso del possessivo che in
    ebraico non si pone mai ai nomi propri, questo Biglino dovrebbe saperlo. Tale che interpretare la
    frase come ''**** e la sua Asherà", intesa come nome proprio di una compagna, è frutto di
    ignoranza. Asheràh in ebraico significa palo sacro, dunque un oggeto che nulla ha a che vedere con
    Astarte. Su questo argomento c'è una discussione sul forum Biblico di qualche anno fa.
    QUOTE
    ma allora chi è questo Yahweh? voi ebraici lo considerate, non so, magari per fede un essere
    ultraterreno spirituale o una persona in carne ed ossa?
    Una cosa sono le fedi e le religioni e tutt'altra cosa è lo studio di ciò che è scritto nella Bibbia.
    Abbiamo detto che "la Bibbia non è un libro di religione" e su questo tutti gli ebrei concordano con
    Biglino. Ma Biglino dice a parole che legge il senso letterale, la realtà è tutt'altra.
    Riportiamo alcuni versi per vedere ciò che dice la Bibbia riguardo al tetragramma:
    Genesi 2:4
    אלה תולדות השמים והארץ, בהבראם: ביום, עשות יהוה אלהים--ארץ ושמים C.E.I.: Queste le
    origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo,
    Nota che ove il testo ebraico riporta il tetragramma la traduzione C.E.I. riporta "il Signore".
    Genesi 2:19
    ויצר יהוה אלהים מן-האדמה, כל-חית השדה ואת כל-עוף השמים C.E.I.: Allora il Signore Dio
    plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo
    Deuteronomio 32:36-40
    20
    {לו כי-ידין יהוה עמו, {ר
    {ועל-עבדיו יתנחם: {ס} כי יראה כי-אזלת יד, { ר
    {ואפס עצור ועזוב. {ס} לז ואמר, אי אלהימו-- {ר
    {צור, חסיו בו. {ס} לח אשר חלב זבחימו יאכלו, {ר
    {ישתו יין נסיכם; {ס} יקומו, ויעזרכם-- { ר
    {יהי עליכם, סתרה. {ס} לט ראו עתה, כי אני אני הוא, {ר
    {ואין אלהים, עמדי: {ס} אני אמית ואחיה, {ר
    {מחצתי ואני ארפא, {ס} ואין מידי, מציל. {ר
    .מ כי-אשא אל-שמים, ידי; {ס} ואמרתי, חי אנכי לעלם
    Questo invece lo prendiamo dalla traduzione Nuova Diodati: (il tetragramma in questa traduzione
    corrisponde a l'Eterno)
    36 Sì, l'Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà compassione dei suoi servi quando vedrà che la
    loro forza è scomparsa e che non rimane più alcuno, né schiavo né libero. 37 Allora egli dirà: "Dove
    sono i loro dèi, la roccia nella quale si rifugiavano, 38 che mangiavano il grasso dei loro sacrifici e
    bevevano il vino delle loro libazioni? Si levino a soccorrervi e siano il vostro rifugio!". 39 Ora
    vedete che io, io sono Lui, e che non vi è altro DIO accanto a me. Io faccio morire e faccio vivere,
    ferisco e risano, e non vi è nessuno che possa liberare dalla mia mano. 40 Sì, io alzo la mia mano al
    cielo e dico: Io vivo per sempre,
    Quindi abbiamo visto che l'Elohim, ovvero il Legislatore Supremo che porta il nome scritto con il
    tetragramma è il creatore di tutto l'Universo.
    Questo dice la Bibbia non ciò che dice Biglino.
    QUOTE
    inoltre, Biglino dice che nella bibbia c'è un errore, se ha letto i libri, lui lo chiama "il pasticcio
    dell'eden", nel quale fa confusione di quale albero adamo ed eva avrebbero fatto uso.
    Scusa per le domande, ma vorrei un chiarimento, grazie!.
    Puoi aprire una discussione a riguardo o provare a cercare se trovi le risposte sul forum biblico.
    Io ho bisogno prima di leggere l'argomento nel suo libro o riporta tu la parte interessata.
    Shalom
    ps. Quando inserite un paragrafo in lingua ebraica usate questi tags:
    HTML
    testo ebraico

    QUOTE (Akhenaton @ 14/10/2012, 18:58)
    Uno dei punti chiave di Biglino è proprio questo Abramo, il fatto che nella Torà HaShem , dica
    sempre che bisogna servire lui e non altri dei, che lui è un Dio geloso , ma di chi?, che gli altri dei
    non possono dare ciò che lui può garantire , che non bisogna sacrificare ad altri dei etc......... , quindi
    lui dice che in quel periodo sulla terra oltre l'elohim HaShem , ci stavano altri elohim, ovvero gli
    anunnaki sumeri. Diciamo che tutto gira intorno a questa pluralità di individui in carne ed ossa e che
    HaShem sia uno dei tanti presenti sulla terra che ha raggruppato una "cozzaglia di genti" per poi
    creare il suo popolo. Mentre gli altri anunnaki hanno governato gli altri popoli della terra e poi di li
    sono nate le tante religioni. Questo è in sintesi ciò che dice.
    21
    QUOTE (Abramo @ 14/10/2012, 19:20)
    Questo perché bisogna restituire al termine "Elohim" il suo vero significato, che come abbiamo
    detto è "legislatore", che in senso estensivo indica un capo nazione, un giudice o un re. Moshè fu un
    Elohim, così dice la Bibbia.
    Giacobbe è definito "El" (un altro termine che le bibbie traducono spesso con "dio"), che designa
    i potenti della terra, il cui plurale è elim. Strano che Biglino non parli mai di Elim e dei grossolani
    errori e confusioni presenti nelle traduzioni.
    E' legittimo affermare che si è gelosi della propria legge. HaShem è il legislatore della nazione
    ebraica, mentre gli altri popoli hanno scelto la propria legge ed i propri legislatori, il popolo di
    Israel rimane vincolato da un patto alla legge ebraica formulata direttamente da HaShem. La Bibbia
    inoltre dice chiaramente che i legislatori dei popoli sono un nulla. Il culto straniero è stato dato ai
    popoli da D-o stesso, questo lo dice anche la Bibbia.
    Ma Biglino è molto lontano da tali contesti. Come ti ho scritto in privato lo dico anche in
    pubblico:
    I libri di Biglino hanno anche il loro lato positivo: aiutano a capire ciò che la Bibbia non è, ma di
    ciò che veramente è Biglino ne è lontano anni luce.
    In sostanza le cose non stanno come dicono le religioni del mondo, né le loro traduzioni, né come
    dice Biglino. Non si ricerca la verità nei pezzi di coccio dei popoli scomparsi molti e sepolti da
    millenni, è più logico prima rivolgersi agli ebrei che siamo l'unico popolo sopravvissuto. 'Am Israel
    Chai
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 15/10/2012, 23:07)
    QUOTE (Accept @ 14/10/2012, 22:46)
    Posto il link dove Biglino spiega del pasticcio dell'eden:
    www.youtube.com/watch?v=v8ojrIoY18M
    Si, le cose difficili potrebbero anche sembrare un pasticcio, ma non è questo il modo corretto per
    definirle. :D
    Non c'è nessun pasticcio, entrambi le specie di alberi furono piantati nella parte interna del gan
    insieme ad altre specie. Le altre specie vi erano anche dentro ed anche fuori. Un'altra spiegazione è
    che le specie protette di alberi "vita" e "conoscenza" stavano nella parte centrale del gan, come
    dicono i targumim. Chiaramente il tema è l'età giovanile, in un primo stadio l'uomo bambino viene
    invitato a conoscere gli animali, come ogni padre facciamo con i nostri figli. Poi successivamente
    raggiunta l'età gli viene data la compagna. Alla fine la ribellione, che consiste nella volontà di
    rendersi autonomi. In ebraico è più facile capire questi temi. Biglino è chiaramente influenzato dalla
    cultura cattolica ove è nato e cresciuto.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 15/10/2012, 23:43)
    QUOTE (Akhenaton @ 15/10/2012, 11:29)
    Nelle sue conferenze cita sempre il libro dei Rabbini di America della Rabbinical Assembly , il
    testo in questione è questo :
    www.rabbinicalassembly.org/resource...ications/humash
    22
    Poi cita spesso anche il libro di una ebrea che si fà chiamare L. bat Adam il cui titolo è " L'esodo ,
    ovvero contrabbando di know-how dalle piramidi a Gerusalemme. Ancora cita sempre l'
    Etymological Dictionary di Rabbi Matityahu Clark , ma questi testi hanno valore nel mondo ebraico
    ?
    Per gli ebrei di lingua ebraica praticamente nessun valore. Come se tu da italiano andassi a
    consultare un dizionario di italiano in lingua inglese scritto da persone che probabilmente non lo
    parla nemmeno l'italiano. Lo consulteresti? Se ti annoi forsi si. :D
    Ma per il resto non conoscendo le opere non posso dare alcun giudizio, se me le mandate, come
    avete fatto con i libri di Biglino, darò un'occhiata e il mio parere.
    QUOTE
    I rabbini di america della Rabbinical Assembly , quando dicono che la Torà non è metaforica ,
    sbagliano o hanno ragione ?
    Come potrebbere aver ragione, la stessa lingua ebraica è tutta metaforica, chi la conosce lo sa
    bene. Rabbinical Assembly è ebraismo conservativo, una religione. Per la lingua ebraica è
    preferibile rivolgersi al popolo ebraico, che incoraggia lo studio direttamente in ebraico.
    QUOTE
    La cosa curiosa è che non cita mai testi di matrice israeliana.
    I testi affidabili sono quelli scritti in lingua ebraica perché così vengono criticati da un alto
    numero di esperti nel campo, con conseguente meno possibilità di errori.
    QUOTE
    Poi Abramo ti chiedo un favore, ci spiegheresti anche il salmo 82 dove Biglino dice che gli
    elohim muoiono ? Grazie.
    Beh, si riferisce ai giudici umani e gli umani sono mortali.
    Elohim, nella prima ricorrenza è singolare (come si può vedere dalla struttura grammaticale al
    singolare) ed è anche un nome proprio di persona essendo autodeterminato.
    Nella seconda ricorrenza è plurale (secondo la vocalizzazione masoretica della frase, "bekerev"
    invece di bekarov) e significa giudici, il resto del contesto è chiaro.
    I termini usati vanno confrontati con altre ricorrenze bibliche. Così che 'edat El è la corte
    suprema.
    Gli elohim sono i giudici umani, ovvero i governanti della terra, come si comprende anche dal
    verso 8.
    Nel verso 6 Asaf aveva detto (ovvero pensato), che erano dei veri giudici, ma moriranno come
    semplici ministri e addirittura ancor più in basso come semplici uomini, privati degli onori funerari
    riservati ai re.
    Nei salmi ci sono molte espressioni profetiche che riconducono tutti allo stesso tema, vedasi per
    esempio i re della terra sepolti nella valle di hammon gog e simili. D-o alla fine di questa era
    giudicherà i re della terra per i loro misfatti.
    ס , ף  א  : מור ל  מז א
    ; ט ש , פ -   הים י  אל. $ רב % ק% ב אל' דת( ע) ב( צב   הים נ  אל$
    -ה  ; ל , % שאו - ס -  ת עים .  ש ר י ' פנ ל ו % עו פטו  ש ת תי ( מ עד( ב
    ; יקו  צד -  ה( רש  . י ו  ענ תום  י דל ו ( פטו  ש ג
    ; ילו  הצ - ( עים  ש. ר ד ( מי ביון  א%  דל ו ( טו  פל( ד
    23
    -- כו  הל , ( ת  ה י  שכ' ח;) ב( בינו   א י ל דעו ו   א י ה ל
    -ץ % אר ,  די ' ס. ל מו  מוטו כ  י
    ; ם % -כ ,  ל5 י.ון כ  על% י ' בנ תם ו % א( הים  אל$ תי ר מ( א י אנ) ו
    ; לו תפ ,  רי.ם  ש ה( חד ( א(  תמותון וכ  דם  א  ן כ ' אכ ז
    -ם  ה , ג : ו - י , ( ל בכ חל(  תנ ת. ה  א( י רץ כ % א ה טה  פ ש הים  אל$ מה  ח קו
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 16/10/2012, 19:18)
    Nella seconda parte della conferenza tenuta a Catania a partire del 9 minuto Biglino asserisce che
    i masoreti non conoscevano bene l'ebraico e nemmeno le radici semitiche. Evidentemente Biglino
    non ha neppure la minima idea di ciò che è il testo masoretico. Come è possibile imporre ad un testo
    consonantico dieci tipi di vocali senza conoscere l'ebraico. Quella di Biglino è un'affermazione
    assolutamente assurda, un errore grossolano di valutazione cui non è chiaro da quali sentimenti sia
    mosso.
    L'esempio che porta del termine בשגם di Genesi 6:3 vocalizzato גם& ש& ב( (beshagam) . Riportiamo
    il testo:
    , ר  ב -ש ,  ם הוא ( שג( ב ם ל ע דם ל  א ב חי  דון רו  א י ל
    Biglino afferma che i masoreti avrebbero suddiviso tale termine in tre parti: be-sha-gam e traduce
    queste tre parti:
    "in che solo carne".
    la parola carne ( בשר =basar) non è integrata in questo termine, segue, nello stesso verso, solo
    dopo il pronome personale הוא (hu).
    Biglino voleva dire che be-sha-gam va tradotto: "in che solo": be=in sha=che gam=solo
    Ma "gam" non significa "solo", significa invece: anche, ancora.
    Il testo masoretico non divide questo termine in tre parole, come dice Biglino, ma in due, perché
    se l'intenzione fosse stata quella di dividere in tre, la vocalizzazione sarebbe stata diversa: be-shegam
    (she al posto di sha) גם& ש* ב( (beshegam=in quanto anche).
    In realtà è il testo masoretico a dividere in due: be-shagam ם( שג( ב (beshagam=nel loro errore)
    Egli afferma che il testo dice: "non mi occuperò più di quelli li perché sono solo carne"
    Che è chiaramente influenzato dalla C.E.I.:
    Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua
    vita sarà di centoventi anni».
    Lungi il Biglino dal tradurre come il TM, altro che senso letterale, più letterale è invece la Nuova
    Riveduta che segue alla lettera il TM:
    Il SIGNORE disse: «Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l'uomo poiché, nel suo
    traviamento, egli non è che carne; i suoi giorni dureranno quindi centoventi anni».
    24
    Ancora afferma che l'interpretazione più esatta sarebbe quella di un certo docente libanese che
    divide in due (be-shagam) invece che in tre (in realtà è il TM che divide in due). Tale professore,
    dalla radice "shagam", che a suo dire, sarebbe una radice semitica comune sia all'ebraico che
    all'arabo con il senso di: versare liquidi organici. Dedurrebbe il senso di:
    smettere di dare all'uomo il loro patrimonio genetico e
    non arrichiro più la specie umana con versare il mio sperma
    E' bene segnalare che in ebraico non esiste alcuna radice shagam: . שגם
    Per quanto riguarda l'arabo, nemmeno esiste una radice shagam con shin ش. Forse tale docente si
    riferisce a , م, ج, س/ ن ا (=scorrere) di radice سجم (sagam) con sin س il cui senso base è l'essere
    armoniosi, da qui scorrere.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 17/10/2012, 02:14)
    QUOTE (Abramo @ 9/11/2011, 03:02)
    Alcune considerazioni sulla traduzione del primo verso di Genesi.
    La bet di compiacimento non esiste, ברא non può essere composto di bet + רא col senso di
    "vedere" (come dice il prof.). "Vedere" è infatti di radice " ראה " e " רא " è invece di radice "
    ירא "(temere). Il prof può far dire quello che gli piace al primo verso di Genesi se estrapolato dal suo
    contesto, ma poi... della grammatica che se ne fa? Il primo termine " בראשית " significa "nel
    principio di" e non semplicemente "nel principio", questo termine si attacca sempre al successivo.
    Quindi abbiamo " nel principio di creare" con " ברא " vocalizzato all'infinito. Il professore ha poi
    detto che il testo parli di elohim al plurale. Una cosa che desta non poca meraviglia che un
    professore di ebraico non sappia distinguere un semplice plurale da un plurale di astrazione, che è
    un singolare a tutti gli effetti. I verbi ad esso collegati sono infatti singolari ed "Elohim" non ha
    l'articolo determinativo ed è quindi un nome proprio essendo i nomi propri autodeterminati. Il
    singolare è "Eloha" di radice "alah"=comporre norme giuridiche. Quindi significa "Legislatore" che
    con il plurale di astrazione ("Elohim) diviene: Legislatore Supremo.
    Il termine "shemim" di cui parla il prof. non esiste, il termine rimane "shammaim" anch'esso
    plurale di astrazione, che significa "Cielo". Il termine " רקיע " è di radice " רקע " da cui deriva anche
    il termine " קרקע " che significa "suolo".
    Il professore dice che le sue deduzioni provengono dalla Bibbia, ma a me pare che sono solo
    frutto della sua fantasia o qualcos'altro.
    Secondo voi ci verrebbe sui nostri forum per chiarire gli altri punti?
    Ma questo professore ha davvero tradotto la Bibbia delle edizioni paoline come egli stesso
    dichiara? Se tutti i traduttori sono come lui...
    Shalom
    Riposto questo mio vecchio post di circa un anno fa, non ricordavo più di averlo scritto.
    Ma ascoltate un po' cosa dice Mauro Biglino nella prima parte del video linkato in quote a partire
    dalla barra temporale 1:08:00
    Buon ascolto.
    Shalom
    25
    QUOTE (Abramo @ 17/10/2012, 12:54)
    Ma se fosse solo problema di pronuncia (che non è da poco), allora si potrebbe obiettare che non
    conosce bene la pronuncia ma conosce bene la forma scritta. Ma il fatto è che Biglino ignora le
    regole più elementari dell'ebraico. La domanda che sorge è: ma come faceva a tradurre testi ebraici
    per una casa edittrice come la San Paolo?
    In questo video LINK alla barra temporale 1:25:00, Mauro Biglino cita distortamente un detto di
    rabbi Shim'on ben Menasia e commette un errore grossolano di grammatica: fa precedere il prefisso
    al pronome personale "attem" (leattem):
    Lo attem lashabbat hashabbat leattem
    La frase corretta è:
    לכם שבת מסורה, ואין אתם מסורין לשבת
    lachem shabbat mesura, ween attem mesurin lashabbat
    Se non si padroneggia bene l'ebraico e con errori di questo genere, come si fa a formulare ipotesi
    di qualunque genere esse siano?
    Shalom
    QUOTE (Hard-Rain @ 17/10/2012, 12:57)
    QUOTE
    La domanda che sorge è: ma come faceva a tradurre testi ebraici per una casa edittrice come la
    San Paolo?
    La risposta è molto semplice: come fanno molti traduttori, avendo qualche conscenza
    rudimentale della lingua da tradurre semplicemente rivedono traduzioni esistenti aggiornandole qui
    e lì, nel caso di Biglino probabilmente modificando con le "sue" personali interpretazioni i versi
    oggetto di discussione. Sono pochi i traduttori che partono da un testo senza avere il supporto di
    altre traduzioni autorevoli già esistenti.
    QUOTE (Abramo @ 17/10/2012, 16:04)
    Ci sono cose però che non sembra che abbia preso da altre traduzioni. Continuando nell'ascolto
    dello stesso video, subito dopo il grossolano errore "leattem" (termine inesitente), verso 1:26:00 cita
    il salmo 22:
    "eli eli lammà sabaktani"
    tradotto normalmente con: "D-o mio D-o mio perché mi hai abbandonato"
    Dice Biglino: "In realtà è falso" e aggiunge: "è strano che abbia detto una frase mettà ebraica e
    mettà aramaica "
    Risposta: Non è affatto strano, anzi ciò è alla base della lingua talmudica che contiene una lingua
    giudaica molto particolare proprio di questo genere misto.
    Biglino: "savà non è savà, ma è 'azhav"
    26
    Risposta: voleva dire "savak", la radice di "savaktani" che, nel greco del NT in matteo 27:46 e in
    Marco 15:34 è "σαβαχθανι", che è la traslitterazione dell'aramaico: שבקתני (shevaktani).
    Ora Biglino si chiede: "perché hanno cambiato 'azhav con savak?"
    risposta: savak ( שבק )è aramaico ed è l'esatto corrispondente dell'ebraico "'azhav"( (אזב
    Biglino: "azhav significa giustiziato", "cioè" - continua - "perché mi hai fatto uccidere"
    Risposta: azhav non significa mai giustiziato, ha due significati: abbandonare e aiutare.
    poi citando il salmo 22 sembra che dica: "asaftani" invece che "'azhavtani":
    "Non era accettato per la visione teologica e quindi asaftani è diventato sabaktani"
    Risposta: "asaftani" è diverso da "azhavtani", sono due verbi con significati totalmente diversi.
    Probabilmente Biglino ha letto qualcosa ed ha fatto confusione fra i due verbi.
    Biglino: "dopo che i cristiani hanno inserito questa frase, gli ebrei hanno compiuto una leggera
    trasformazione nel salmo 22, cioè era una sorta di rincorrersi"
    :o: :o: :o:
    Questa frase è veramente misteriosa. Forse si confonde con il verso 16 (nelle traduzioni è 15) ed
    avrà letto qualcosa sul termine תשפתני credendo che inizialmente fosse scritto con tet: ? שפטני
    Non riesco a pensare ad altro.
    Comunque sia si vede che anche nell'ebraico semplice il Biglino si confonde, scambia termini
    l'uno con l'altro ignorando i significati dei termini più comuni.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 18/10/2012, 12:03)
    Per quanto riguarda i cheruvim, su cui spesso specula il Biglino, rimandiamo i nostri lettori al
    nostro forum Biblico, c'è già una discussione in tema dove potete porre le vostre domande:
    Cherubini
    Tale discussione è del maggio del 2009, ben antecedente alla prima pubblicazione di Biglino. Va
    detto perché Biglino, in una sua conferenza, ripeteva più volte che noi ebrei ci siamo fatti vivi, solo
    dopo due anni dalla sua pubblicazione, per dire "che già sapevamo". Su questi temi, se cercate bene
    troverete discussioni di 7-8 anni fa.
    A pag. 132 de "il dio alieno della bibbia". Qui, Biglino, raccontando la sua favola, afferma
    stranamente che ci sarebbe un elohim "che sta sopra" ('Ellion), il capo di tutti per intenderci, che
    avrebbe assegnato territorio a tutti gli altri elohim, fra questi colui che porta il tetragramma.
    Per sostenere una tale assurda interpretazione cita Deut. 32: 8-12
    27
    , ך. {ר  מר , ו - ; { ל }  א י יך ו % קנ'  דך ז  {' ג( י ביך ו  א אל ( ש ר ס ד} ם; {ר  אד, {  י ' בנ רידו  פ ה( ב ם {ס  יון גוי  על% חל '  הנ( ב ח
    } ל. {ר ' רא, {  ש  י י ' בנ פר ( ס מ { מים ס ל  ע( בלת 5  צב ג ' ( י
    , תו. {ר  : { ל } ) ח , ( בל נ % ח% ב עק) ( עמו ס{ י ( ה הו  ק י % חל' י  ט כ
    } ן; {ר שמ, {   ל י ' ל הו י בת ב{ר ס ו  ד מ רץ % א% ב אהו ' צ מ  י י
    , ינו. {ר ' אישון , -- { ע }   הו { כ  רנ% צ  הו ס י ' נ בונ  הו י  בנ% ב ס י
    -תו. {ר  } ר ,  -ב; { % על א , ( אהו ' ש  חהו י ' ק{  פיו י   נ ש כ פר  ס י , ר. {ר  ; { כ } ' אל נ , ' ע{מו  אין '  חנו ס ו %  נ( דד י  ב ה הו  יב י
    CEI:
    7 Ricorda i giorni del tempo antico,
    medita gli anni lontani.
    Interroga tuo padre e te lo farà sapere,
    i tuoi vecchi e te lo diranno.
    8 Quando l'Altissimo divideva i popoli,
    quando disperdeva i figli dell'uomo,
    egli stabilì i confini delle genti
    secondo il numero degli Israeliti.
    9 Perché porzione del Signore è il suo popolo,
    Giacobbe è sua eredità.
    10 Egli lo trovò in terra deserta,
    in una landa di ululati solitari.
    Lo circondò, lo allevò,
    lo custodì come pupilla del suo occhio.
    11 Come un'aquila che veglia la sua nidiata,
    che vola sopra i suoi nati,
    egli spiegò le ali e lo prese,
    lo sollevò sulle sue ali,
    12 Il Signore lo guidò da solo,
    non c'era con lui alcun dio straniero.
    Ma prendiamola da un'altra traduzione, che è più chiara, la Riveduta:
    7 Ricordati de' giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre, ed egli te lo
    farà conoscere, i tuoi vecchi, ed essi te lo diranno. 8 Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro
    eredità, quando separò i figliuoli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli, tenendo conto del
    numero de' figliuoli d'Israele. 9 Poiché la parte dell'Eterno è il suo popolo, Giacobbe è la porzione
    della sua eredità. 10 Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine piena d'urli e di desolazione.
    Egli lo circondò, ne prese cura, lo custodì come la pupilla dell'occhio suo. 11 Pari all'aquila che
    desta la sua nidiata, si libra a volo sopra i suoi piccini, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle
    penne, 12 l'Eterno solo l'ha condotto, e nessun dio straniero era con lui.
    Non mi pare ci vogliano sofisticate spiegazioni.
    Come potete notare, il contesto è ben diverso da quello attribbuito da Biglino.
    il verbo "hanchel" è un causativo attivo, che non da spazio ad altre spiegazione.
    In Gen 14:22 è scritto chiaramente che è chi porta il tetragramma "Colui che sta sopra" ed EGLI
    è il possessore del cielo e della tera.
    28
    Riportiamo dalla Riveduta:
    Genesi 14:22
    Ma Abramo rispose al re di Sodoma: 'Ho alzato la mia mano all'Eterno, l'Iddio altissimo, padrone
    dei cieli e della terra,
    Eterno è al posto del tetragramma.
    l'Iddio altissimo al posto di El 'Ellion
    Dunque, abbiamo visto che l'El 'Ellion, "Colui che sta sopra" (per usare le parole del Biglino),
    non si distingue dal Colui che porta il tetragramma.
    Ma citiamo questo dalla C.E.I.:
    Deuteronomio 4:19
    perché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del cielo, tu
    non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore tuo Dio ha
    abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli.
    "Il Signore" nella CEI sta al posto del tetreagramma.
    abbandonato in sorte L'ebraico ha il verbo " חלק " (chalak= divise, distribuì, da chelek= parte).
    Chiaro che Chi distribuisce è Colui che porta il tetragramma, che è la causa di tutto ciò che
    avviene sotto il cielo.
    Ma vediamo un altro uso del termine "elohim".
    Nello stesso capitolo:
    28 Là servirete a dèi fatti da mano d'uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non
    mangiano, non odorano. 29 Ma di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se lo cercherai con
    tutto il cuore e con tutta l'anima. 30 Con angoscia, quando tutte queste cose ti saranno avvenute,
    negli ultimi giorni, tornerai al Signore tuo Dio e ascolterai la sua voce, 31 poiché il Signore Dio tuo
    è un Dio misericordioso; non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà l'alleanza che ha
    giurata ai tuoi padri.
    "Dei" sta per "elohim".
    Leggete bene tutto il capitolo, mai estrapolare parole dal loro contesto.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 18/10/2012, 22:42)
    Ne "Il dio alieno della bibbia" a pag. 45 Biglino dice che molti affermano che Elohim è il prlurale
    di Eloha, un vocabolo femminile. :o: :o:
    A pag. 46 dice invece che solo secondo alcuni Eloha è il singolare femminile da cui deriverebbe
    29
    Elohim.
    Ma chi sarebbero questi molti o alcuni?
    Chi mai si sognerebbe di dire che Eloha è un femminile?
    Eloha è chiaramente un nome maschile:
    C.E.I.:
    Abacuc 3:3
    Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn. Pausa
    La sua maestà ricopre i cieli,
    delle sue lodi è piena la terra.
    , ץ % -ר ;  הא ,  אה   מל תו  הל ת ם הודו ו  מי( ש סה   ה כ Verbo e sostantivo coiugati al maschile.
    Nuova Riveduta:
    Giobbe 6:8
    Shalom
    e mi desse Dio quel che spero!
    ה ( א , לו $ תן '  תי י   קו ת  ו
    verbo al maschile.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 19/10/2012, 15:11)
    QUOTE (Alessandro977 @ 19/10/2012, 00:06)
    Ringrazio tutti voi (in special modo, ovviamente, Abramo) per l'interessante evoluzione di questo
    thread grazie al quale alcuni mesi fa ho scoperto Mauro Biglino che considero un'inesauribile
    miniera di domande (molto meno di risposte..)
    Questo è un punto positivo. E' bene porsi delle domande e cercare bene le risposte con
    approfondimenti; e non con il pressappochismo di Biglino, come abbiamo visto e come mostreremo
    in seguito.
    QUOTE
    Avendo deciso in novembre d'andare insieme ad alcuni amici a sentirlo dal vivo a Firenze, mi sto
    preparando come meglio posso all'"evento" cercando d'approfondire qua e su forum biblico gli
    argomenti che è solito trattare e guardando, quando posso, i suoi video su youtube
    Fategli delle domande precise, leggete bene le parti che cita e controllate i contesti nelle vostre
    traduzioni. Ho notato che ciò chescrive nei suoi libri è una cosa e ciò che dice nelle sue conferenze
    è tutt'altra. Biglino continua a ripetere che ciò che ipotizza lo ha letto nella Bibbia e che è il vero
    senso letterale, ma ciò che dice non corrisponde a ciò che è scritto nella Bibbia. Come abbiamo
    visto, da ciò che si evince dalle conferenze, che non sa a memoria nemmeno i termini più
    30
    elementari della lingua ebraica, assolutamente necessari per una lettura di base. Per non parlare
    degli errori colossali di grammatica e di pronuncia. Cose che non solo dice verbalmente ma li scrive
    anche sui suoi libri. Bisogna prima chiedersi se la sua preparazione è sufficiente per formulare le
    sue assurde ipotesi. Ma poi, le ipotesi si presentano in modo da metterle a confronto e come
    abbiamo visto, ogni volta che gli si contesta qualche errore, si arrabbia sempre e vanta la scusa che
    chiunque lo contesta lo fa per qualche motivo teologico. Quanto chiasso ha fatto nel suo blog
    quando gli hanno fatto notare un semplice errore di pronuncia:
    QUOTE
    mauro:
    8 agosto 2012 alle 08:47
    Peer nichoach si è trattato di un ovvio errore di scrittura che si è ripetuto col copia/incolla ed è
    sfuggito ai controlli, anche perché la vocalizzazione è la stessa di ruach, quindi…
    Con 17 libri da me tradotti e pubblocati dalla più importabnte editrice cattolica, non ci sono certo
    dubbi sul fatto che sappia come si vocalizza, gli errori li pspsono commettere tutti
    Se andate a vedere questo video di una sua conferenza al minuto 1:08:00 ripete verbalmente, ma
    proprio malamente: ruach nichochà, violando una delle regole principali di pronuncia. La pronuncia
    in ebraico è importante, una differente pronuncia corrisponde ad una differente vocalizzazione con
    conseguente differenza di significato, cosa che nelle sue conferenze, il Biglino ha evidenziato molto
    bene.
    QUOTE
    e avrei una domanda per voi.
    In questo video www.youtube.com/watch?v=q1F275_YD7w&feature=player_embedded al
    minuto 10:25 Biglino fa riferimento ad undici libri biblici scomparsi dalle Scritture di cui però si
    trovano tracce e riferimenti in esse.
    Questo è attendibile? Di che libri parla? E di cosa avrebbero trattato questi libri?
    Biglino è un pressappochista, non approfondisce bene le cose, a quanto pare si basa su notiziette
    che legge velocemente. Prima parla del Bible project dell'università ebraica di Gerusalemme, ma
    non ricorda che c'è un altro progetto simile dell'università Bar Ilan, che è quasi alla fine, manca
    circa un anno. Sono usciti 16 volumi, ne mancano solo 4. Come si evince da una sua citazione
    anche nell'ultima conferenza ha completamente frainteso cosa sono i 21 libri del prof Menachem
    Cohen. Questi libri altro non sono che la nuova edizione corretta della Bibbia proprio il progeto
    dell'Università Bar Ilan, la cui versione corrisponde perfettamente alle note della Massorà. Ma
    Biglino ha capito tutt'altra cosa, leggete bene nel suo blog.
    la Bibbia non contiene gli errori che egli le attribuisce, anzi è molto precisa, alcuni problemi sono
    sorti negli ultimi mille anni. Ma non c'è problema, c'è la massorà a risolvere tutto. La Massorà è un
    sofisticato sistema di note che serve proprio ad impedire che la Bibbia venga contraffatta. Ma
    Biglino non ha speso nessuna parola per spiegare ai suoi disepoli di cosa è realmente la Massorà.
    I libri di cui parla in una conferenza sono 10, in un'altra sono 11. Ma anche qui il pressapochismo
    di Biglino. Di questi libri, cui non cita espressamente i titoli, in sostanza a lui ne interessa solo uno:
    il cosiddetto "libro delle guerre del Signore" ( ספר מלחמות ה ). Il Biglino non consulta i targumim.
    Da come si evince dai targumim tale espressione non indica un libro esterno, ma la stessa Toràh ove
    si racconta dei miracoli che D-o ha fatto durante le guerre di Israel. Pare anche che Biglino non
    conosce nemmeno gli eufemismi della massorà che identificano il popolo di Israel con HaShem,
    essendo Egli il legislatore e re della Nazione, ed abbiamo esempi di altre nazione che sono chiamate
    con il nome del loro re.
    Per quanto riguarda gli altri libri abbiamo il cosiddetto "libro del giusto" ( ספר הישר =libro degli
    31
    onesti), dovrebbe esere tradotto al plurale, si tratta di un nome collettivo. Anche di questo i
    targumim lo identificano con il libro di Genesi, la parte che parla di Abramo, Isaco e Giacobbe,
    definiti "onesti". Da come si evince da qualche esempio:
    Gen. 5:1
    C.E.I.: 1 Questo è il libro della genealogia di Adamo.
    Esodo 24:7 C.E.I.: Quindi prese il libro dell'alleanza
    Molti di questi libri sono parti di altri. Anche quelli che contengono cose che non sono
    riscontrabili nei libri conosciuti possono essere ragruppati in un solo libro.
    QUOTE (Solleticoso @ 19/10/2012, 13:09)
    Abramo, leggo sempre con piacere ciò che scrivi!!
    Grazie, ma a me non fa piacere ciò che scrivo, quando devo criticare qualcuno. Lo faccio perché
    mi sembra giusto, dato che me lo avete chiesto.
    QUOTE
    mi pare che il punto della questione sia il fatto che Biglino considera CORROTTO o, per meglio
    dire, MODIFICATO il testo del Deuteronomio che è giunto fin noi.
    Ok, ma non basta dirlo, bisogna dimostrarlo. Che senso ha basare delle ipotesi su quei pochi versi
    che cita, fra l'altro estrapolandoli dal loro conteso e traducendoli alcuni proprio molto malamente.
    Insomma quello che gli convine dice che è buon e ciò che non gli conviene dice che è stato corrotto
    e odificato. :lol:
    QUOTE
    Dire che l'Altissimo ha diviso le nazioni della Terra SECONDO IL NUMERO DEI FIGLI
    D'ISRAELE è, secondo Biglino, e io, da un punto di vista puramente logico, mi trovo d'accordo, è,
    dicevo, UN ASSURDO: vorrebbe dire che D-o ha deciso di porre OGNI SINGOLO EBREO a
    Capo di una Nazione.
    Cosa che ovviamente non è mai accaduta, nè potrebbe accadere ora, dal momento chei l numero
    degli Stati esistenti oggi sulla Terra è (tanto per dirne una) molte migliaia di volte inferiore al
    numero dei figli di Israele.
    Di questo possiamo aprire una discussione e trattare l'argomento nel forum biblico, se interessa
    così tanto. Se proprio di logica vogliamo parlare, la logica qui non dice che la divisione va fatta ad
    uno per nazione. Nella tradizione ebraica il numero di nazioni ammontava a 70 e ciò corrisponde al
    numero dei figli di Israel, quando entrarono in Egitto. Ma il verso in questione dice tutt'altra cosa è
    il pressappochismo di Biglino che lo rende così misterioso. Leggendo il contesto intorno al quale si
    trova questa frase io non vedo assolutamente nulla che abbia a che fare con divisioni di personaggi
    extraterestri.
    QUOTE
    Biglino dice che, nel testo originario, stava scritto che El 'Ellion DIVISI IL NUMERO DELLE
    NAZIONI DELLA TERRA A SECONDO DEL NUMERO DEI SUOI FIGLI... questo avrebbe
    32
    senso, ovviamente se accettiamo il Politeismo... tra l'altro, Biglino dice che il racconto biblico
    riprende pedissequamente, perdendo però dei dettagli, dei racconti riportati nelle tavolette
    sumeriche dell'antica Biblioteca di Assurbanipal.
    Credo che sia questo il punto focale della questione.
    Appunto, di tavolette sumeriche si parla. Allora non dica che queste cose le legge nella Bibbia.
    :lol:
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 20/10/2012, 21:12)
    Solleticoso. Cerca di fare delle domande più precise. Nella Bibbia non c'è né politeismo, né
    monolatria. Tutte le critiche in tal senso sono state tutte metodologicamente smontate. Il problema
    dipende più da quanto si conosce la Bibbia.
    Biglino non la conosce. E ciò si evince dal linguagio che usa e dalle argomentazioni che porta.
    Mi spiego meglio. Per sostenere ciò che lui sostiene, chiunque conosca bene la Bibbia avrebbe
    potuto fare di meglio con gli stessi metodi (ingannevoli) che usa.
    Il testo ebraico della Bibbia è ben conservato con un sistema infallibile di protezione, che è la
    Massorà. Ed è grazie ad essa che oggi noi possiamo sapere quale testo è quello giusto. Il fatto che ci
    siano delle differenze fra le versioni greche, latine, siriache etc. ed il nostro testo ebraico non sono
    certo sempre interpretabili nel senso che gli ebrei abbiano cambiato qualcosa.
    Ti posso assicurare, da ebreo, che ciò è cosa assolutamente impossibile che possa avvenire, per il
    semplice fatto che da noi il testo della Bibbia è stato sempre libero e a casa di tutti. Vedi per
    esempio i rotoli ritrovati a Qumran sono dei manoscritti in scrittura popolare fatti apposta per
    studiarli ognuno a casa propria. A ciò si aggiunge il sacro timore che ha l'ebreo delle sacre scritture.
    L'idea che qualche parola possa essere stata cambiata deriva da ciò che voi non-ebrei siete
    abituati a vedere entro il vostro mondo religioso pieno di contraffazioni. Si ricordi che la Chiesa
    Cattolica per lunghissimi secoli ha tenuta la Bibbia nascosta al popolo.
    Vedi per esempio il passo in questione di Deut. 32:8 la vesione dei LXX sostituisce "angeli di Do"
    a "figli di Israel" del TM (c'è qualche altra versione greca a Qumran, ma di ciò poi ne parleremo
    in una discussione a parte come abbiamo detto).
    Ciò conduce a pensare che la LXX abbia potuto leggere una versione ebraica che riportava "benè
    El"=figli di D-o (che è in sostanza ciò a cui Biglino fa riferimento).
    Secondo Biglino (e non solo lui) sarebbe il testo ebraico ad essere corrotto. Allora ci dovrebbero
    spiegare Biglino & C come mai in Michea 4:5 l'ebraico dice che: "tutti i popoli cammineranno
    ognuno secondo il proprio elohim" mentre la LXX dice "ognuno secondo la sua via" ? Chi è qui ad
    aver cambiato qualcosa? A chi poteva dar fastidio quella frase? Non certo agli ebrei.
    Anche la versione che piace tanto a Biglino non comporterebbe alcun problema né di tipo
    monolatrico, né tantomeno politeistico. Ma di ciò ne parleremo.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 21/10/2012, 17:44)
    A pag 134 Biglino riporta in ebraico, il verso di Deut. 32:12,
    יהוה בדד ינחנו ואין עמו אל נכר
    che così traduce: "Y a h w è h da solo conduce lui e non con lui El straniero" e che definisce:
    33
    "un'affermazione estramamente importante".
    In sostanza Biglino, per tradurre si è appoggiato ad altre traduzioni come ad esempio quella
    cattolica della C.E.I. che così traduce:
    Il Signore lo guidò da solo,
    non c'era con lui alcun dio straniero.
    Il verbo " ינחנו " può derivare sia dalla radice נחה =condurre, che dalla radice נוח riposare,
    lasciare, posare.
    Il termine " בדד " è un avverbio e, da come si evince da versi paralleli, si applica al popolo e non a
    Y a h w è h.
    Tale che se si applicasse alla radice נחה , come interpreta il Biglino, acquisterebbe il senso di:
    "condurre solitariamente".
    Ma la Bibbia interpreta se stessa ed è consueto consultare altri versi per vedere se ci sono
    riscontri. Ma è anche bene consultare gli antichi scritti per vedere come veniva letta ed intesa la
    Bibbia. Secondo la tradizione orale il verbo in questione è di radice נוח riposare, lasciare, ed
    abbiamo i seguenti versi che lo dimostrano:
    Numeri 23:9
    .הן-עם לבדד ישכן ובגוים לא יתחשב
    C.E.I.:
    ecco un popolo che dimora solo
    E poi continua:
    e tra le nazioni non si annovera.
    Questo spiega il senso di : "non c'era con lui alcun dio straniero". Ciò naturalmente se si
    restituisce al termine "el" (tradotto con "dio") il senso di "potente" ovvero colui che detiene il
    potere, un re. Nessun re delle nazioni prese in considerazione questo popolo per allearsi con lui ed
    aiutarlo ad insediarsi nella sua terra.
    Citiamo anche Deuteronomio 33:28.
    וישכן ישראל בטח בדד עין יעקב, אל-ארץ דגן ותירוש; אף-שמיו, יערפו טל
    C.E.I.:
    Israele abita tranquillo,
    la fonte di Giacobbe in luogo appartato,
    in terra di frumento e di mosto,
    dove il cielo stilla rugiada.
    Biglino continua poi a commentre gratuitamente come segue:
    "L'EL (probabile forma singolare di Elohim) che si chiamava Y a h w è h si occupava da solo di
    quel popolo, non aveva e non chiedeva aiuto ai suoi colleghi"
    "colleghi" ?
    34
    El ( אל ) deriva dalla radice אול = potere, ed ha già il suo plurale: אלים (elim). A questo punto è
    bene ricordare ancora una volta che, in ebraico, tale termine plurale non è mai usato per designare il
    D-o di Israel.
    E' bene precisare anche, che se il senso fosse veramente quello del "dio straniero" (che per
    Biglino è un "collega"), non sarebbe certo una prova di politeismo. Il senso sarebbe quello che fra il
    popolo di Israel non vi erano divinità straniere.
    Chi conosce bene la Bibbia sa bene che questa non attribuisce mai agli dèi stranieri poteri
    soprannaturali, né miti di alcun genere per descrivere la loro esistenza. La Bibbia prende solo atto
    che i popoli stranieri li consideravano "dio", ma spiega bene che le loro divinità erano un nulla.
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 22/10/2012, 11:15)
    Nel video Mauro Biglino - Pozzuoli 6 maggio 2012
    al minuto 1:04,
    Biglino afferma che "i sacerdoti sarebbero al servizio degli elohim per portare loro cibo". bangin
    A tal proposito cita i versi di Levitico 21:17-21
    (fate attenzione che Biglino non da mai referenze bibliche, non cita mai capitolo e verso):
    Parla ad Aronne e digli: nessuno della tua discendenza per sempre, che sia difettoso porti il cibo a
    me. Perché nessun uomo che abbia un difetto deve farmi le offerte... -segue elenco delle deformità-
    Nessun uomo della discendenza di Aronne che abbia un difetto si avvicini per offrire del cibo a
    me.
    Ha un difetto? Non si avvicini.
    Conclude che: nell'AT l'amore non c'è.
    All'occasione ricordiamo che la massima “ama il prossimo tuo come te stesso” è scritta proprio
    nell'AT in Levitico 19:18, ma riportiamolo con la sua dovuta introduzione dei versi precedenti
    dalla :C.E.I.
    Levitico 19:11-18:
    11 Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
    12 Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io
    sono il Signore.
    13 Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al
    tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
    14 Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io
    sono il Signore.
    15 Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai
    preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. 16 Non andrai in giro a
    spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
    17 Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo,
    così non ti caricherai d'un peccato per lui. 18 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli
    del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
    35
    Chiudiamo questa parentesi e citiamo i versi citati precedentemente da Biglino, dalla traduzione
    ufficiale cattolica, la C.E.I, Levitico 21:17-21:
    17 «Parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia
    qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; 18 perché nessun uomo che abbia
    qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto
    o per eccesso, 19 né chi abbia una frattura al piede o alla mano, 20 né un gobbo, né un nano, né chi
    abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco. 21 Nessun uomo della
    stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal
    fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio.
    Qui la CEI commette l'errore di tradurre lechem con Pane. Questo termine può indicare sia il
    pane che il cibo in generale. Lechem è ciò che viene consumato perché vengono consumati
    dall'altare e dai sacerdoti e non da un dio alieno come sostiene Biglino. A tal proposito si leggano i
    cap. 6 e 7 del Levitico di cui citiamo Lev 6:8 dalla C.E.I:
    18 «Parla ad Aronne e ai suoi figli e di' loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo
    dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima per il peccato. È cosa
    santissima. 19 La mangerà il sacerdote che l'offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in luogo santo,
    nel recinto della tenda del convegno.
    Non ci azzerderemo a dire che Biglino è in mala fede, ma molte cose che afferma ed il modo in
    cui le dice ci inducono a volte a pensarlo. Egli infatti, nella citazione di Levitico 21 evita di citare il
    verso successivo (22) che dice chiaramente che il sacerdote con deformità può mangiare del “cibo
    del suo D-o”; ma è esente dal lavoro dei sacerdoti. Dunque un atto d'amore:
    22 Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante; 23 ma non potrà
    avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei
    luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico».
    Shalom
    QUOTE (Abramo @ 22/10/2012, 12:51)
    Ma Pier Tulip, infatti abbiamo detto che la Bibbia non è un libro di religione, tutti gli ebrei in ciò
    concordiamo con Biglino. Per comprenderla bisogna leggerla e studiarla in ebraico. Mi pare che
    abbia sufficientemente dimostrato nel forum Biblico l'assoluta attendibilità della Bibbia in molti
    aspetti. Dobbiamo invece riconoscere che la Bibbia in fondo è sconosciuta e la sua traduzione nelle
    lingue occidentali non rispecchia affatto la sua essenza.
    Se presentata poi da Biglino ancora peggio dato che in questo campo è ignorante, come abbiamo
    ampiamente dimostrato. Notate anche il
    video, Ufo un balzo fra lo spazio e il tempo a partire dal minuto 7:15
    Biglino parla delle suddivisione delle parole che secondo lui sarebbe avvenuta a Tiberiade ad
    opera di Moshe ben Aharon Ben Asher della scuola di Tiberiade.
    Biglino: La Bibbia iniziale è stata scritta con una successione di consonanti e quindi il lavoro che
    hanno fatto questi qui, che si chiamano i masoreti quindi i custodi della tradizione è stato quello di
    definire le parole, cioè spaccare una fila di consonanti e definire le parole. Il secondo lavoro è
    quello di inserire le vocali.
    Anche qui il pressappochismo di Biglino, che ancora una volta dimostra di non conoscere né la
    Bibbia, né tutto ciò che la riguarda. La suddivisione in parole fu operata in tempi remoti, molto
    36
    molto prima il lavoro dei masoreti, si veda per esempio I rotoli di Qumran di quasi un millennio
    prima dei masoreti.
    Biglino: Un problema che non avevano era il problema linguistico, cioè non se lo sono mai posti,
    a loro interessava introdurre nel testo il loro pensiero teologico.
    Pensiero teologico? Questa parola non fa nemmeno parte del vocabolario ebraico. Al contrario I
    masoreti si occupavano proprio della questione linguistica e le note che apportavano le mettevano a
    margine o in fondo, ma non hanno mai toccato il testo. Le note della Massorà hanno lo scopo di
    custodire il testo nella sua integrità.
    Biglino: zelèm deriva dal verbo zalam che significa tagliare fuori.
    Zalam non significa affatto tagliare fuori, non è mai usato con questo senso.
    Al minuto 0:44:20 ripete ancora più volte: reach nichochà (non so quante volte perché non ho il
    tempo di ascoltarla tutta, altrimenti ci vorrebbero ore per segnalare tutte le sue imprecisioni, errori e
    favole che racconta.
    E' il caso di precisare che "reach nichochà" come lo pronuncia Biglino acquista il senso con
    pronome possessivo: nichoach "di lei".
    Ma Biglino continuando afferma giustamente: io racconto ciò che non capisco
    Al minuto 0:50 Biglino dice:
    il termine gloria è un termine elaborato successivamente, ma che il significato originario del
    termine ebraico che è Kevod che significa: oggetto pesante e potente.
    Affermazione che non ha alcuna base, se non quella che il senso di base della radice da cui deriva
    questo termine è כבד con senso di appesantire con cui si indicano le cose grandi e consistenti. Da
    cui appunto Kavod (non kevod, che è lo stato costrutto)=gloria, onere, grandiosità. Ma non solo,
    anche in modo difettivo, Moshè era infatti molto timido e si definisce: kevad pe ukvad lashon, che
    significa: difficoltà di bocca e di lingua (Esodo 4:10).
    A detta di Biglino Moshè avrebbe chiesto:
    Fammi vedere lo strumento,
    E l'Alieno avrebbe risposto:
    se ti passo vicino ti ammazzo
    Biglino addirittura afferma che a 5-600 metri la gloria di D-o non uccide, a 10-15 metri la Gloria
    di D-o uccide
    Biglino: quando io passo ti metti dietro le rocce e non muori
    ripete che questo è chiarissimo nella Bibbia, non ci sono dubbi, è una navicella e per giunta con
    motore a Plasma.
     
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    אילון

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    Sorprende come Biglino faccia a quantizzare così dettagliatamente le potenze radiottive
    dell'oggetto pesante e definirne le distanze di sicurezza.
    Ma gli oggetti volanti, specie se sono piccoli e monoposto (come quello della statuetta che
    mostra) , sono leggeri e non pesanti.
    Poi si dovrebbe spiegare come mai l'extraterrestre preferisce che si guardi la sua parte posteriore
    ove usualmente vengono montati i motori?
    Il testo (per raccontarla alla Biglino) dice che la parte anteriore uccide, non quella posteriore; ma
    forse il Biglino ha anche una spiegazione a questo. :D
    Il termine Kavod descrive qui la nuvola, l'imponenza delle forze della natura espressa con
    fenomeni vulcanici distruttivi. Era qualcosa di potente e grandioso.
    Il testo biblico citato malamente ed ingannevolmente da Biglino dice tutt'altra cosa. Vi rimando al
    mio scritto: Antropomorfismi (in PDF) dal sito di papirologia di Hard Rain, documento che trovate
    anche nel forum Biblico Ebraico in questa discussione: Apparente antropomorfismo.
    Sorvoliamo alcuni punti, che tratteremo successivamente.
    Al minuto 1:03
    Biglino crede di pote citare un'altra versione dei dieci comandamenti, citando una clausola del
    sefer haBerit in modo anomalo: non bollire il capretto nel sangue di sua madre che ripete per ben
    due volte. Questo mostra ancora una volta quanto terra terra il Biglino conosce la Bibbia. Il passo in
    questione (Esodo 23:19) dice infatti:
    לא-תבשל גדי בחלב אמו
    col senso di non cucinerai un capretto nel latte di sua madre
    che al massimo potremmo interpretare come: non cucinerai un capreto nel grasso di sua madre
    il termine חלב può infatti essere letto sia chalav=latte, che chelev=grasso.
    Il sangue qui non c'entra proprio nulla.
    La corretta versione dei dieci comandamenti non è certamente quella di Biglino come riporta
    infatti chiaramente Deteronomio 5.18, dopo l'elenco dei dieci comandamenti si afferma
    solennemente: (citiamo dalla traduzione C.E.I., il verso corrisponde al 22):
    22 Queste parole pronunciò il SIGNORE parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal
    fuoco, dalla nuvola, dall'oscurità, con voce forte, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di
    pietra e me le diede.
    Shalom
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    Inviato il 11/11/2012, 23:54
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    CITAZIONE (Abramo @ 22/10/2012, 13:52) 
    CITAZIONE (Pier Tulip @ 22/10/2012, 14:05) 
    Però quando si parla di Elohim io sono certo che si tratta di un vero plurale .

    Dal punto di vista linguistico il termine ha un uso singolare perché è un singolare, si tratta di un
    plurale intensivo, come abbiamo ampiamente dimostrato linguisticamente esistono una moltitudine
    di termini astratti che hanno questo particolare significato. Ne ho citato tanti se guardi nei posts
    precedenti di questa stessa discussione.
    Il plurale di indefinibilità indica l'indefinibilità dell'intensità, come analogamente con un plurale
    di numero indica un indefinito numero di elementi. Nel primo caso, indicando esso l'intensità, e non
    il numero, è asssolutamente un singolare.
    1Re 11:5
    וילך שלמה--אחרי עשתרת, אלהי צדנים
    C.E.I.: Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti.
    Come si può notare in italiano si traduce "dea di quelli di Sidòne", "dea" al femminile, mentre il
    termine ebraico è אלהי forma costrutta di אלהים (elohim) un plurale di indefinibilità, un singolare
    che indica l'intensità, un superlativo. Dato che Astarte è un nome proprio singolare femminile, non
    credo possano rimanere dubbi.
    Ma ancora una volta c'è il bisogno di citare una vecchia discussione: Plurale Maiestatico in terza
    persona?
    Pertanto tutto ciò che gira in rete e che dice che elohim è sempre una forma plurale che indica il
    numero deriva dall'ignoranza, dalla non perfetta conoscenza della lingua ebraica.
    CITAZIONE
    perché anche la religione ebraica era politeista ed è diventata monoteista solo dopo il 600 a.C

    Io invece sono assolutamente certo che è stata sempre monoteistica e più volte abbiamo spiegato
    il perché.
    Se sei così certo perché non apri una nuova discussione e ne parliamo?
    Shalom

    CITAZIONE (Abramo @ 22/10/2012, 14:23) 
    Alessandro, il tuo ragionamento è corretto, hai mostrato un certo equilibrio. In effetti la Bibbia, in
    quei versi, che sono parte della costituzione ebraica, usa un linguaggio molto profondo. L'invalidità
    non era solo in relazione alla persona invalida; ma sopratutto in relazione agli spettatori che
    assistevano al rito. Gli animali dovevano essere perfetti perché, essendo esse delle multe, dovevano
    avere il massimo valore, oltre naturalmente al loro simbolismo. Analogamente i sacerdoti dovevano
    essere i migliori, i più attenti, i più atleti, i più intelligenti. insomma i più perfetti, se vogliamo usare
    la terminologia biblica. A chi assisteva doveva essere trasmesso un messaggio chiaro, che tutto era
    andato alla perfezione, che non ci siano stati errori. I sacrifici infatti venivano offerti per riscattare
    le trasgressioni involontarie derivate dalla disattenzione. Non si poteva certo usare persone disabili
    dato i loro problemi psicologici, problemi che diminuiscono l'attenzione, cosa che può essere la
    causa di incidenti. Perfettamente in concordanza del simbolismo del cammino verso la perfezione
    fisica e psichica.
    Comunque una discussione a parte può chiarire tanti punti.
    Shalom

    CITAZIONE (Abramo @ 22/10/2012, 14:39) 
    CITAZIONE (Alessandro977 @ 22/10/2012, 15:04) 
    Non voglio difendere nessuno ma sono abbastanza sicuro d'averglielo sentito dire in un altra
    conferenza, se non ricordo male, leggendo anche questo passo.

    Meglio allora che mi trovate il video giusto per togliere il dubbio perché ho cominciato a pensare
    che fosse in malafede e vi assicuro che ciò non mi fa piacere.
    CITAZIONE
    E mi permetto di far notare che il succo del suo ragionamento comunque non cambierebbe:
    D-o non toglie "il pane dalla bocca" alla discendenza di Aronne anche quando qualcuno
    presentasse una qualche deformità, ma chiunque avesse un difetto non può avvicinarsi ai luoghi
    santi perché li profanerebbe con la propria presenza.

    I sacerdoti erano molto numerosi ed il servizio prevedeva dei turni di lavoro in un'area molto
    limitata. Ma questi vivevano ognuno nelle proprie abitazioni. Questo per dare solo un'idea, anche se
    molto vaga. Nel senso che i sacerdoti invalidi non venivano privati di qualcosa er loro solo proibito
    lavorare. Ogni costituzione legislativa proibisce certi tipi di lavoro agli invalidi, è una cosa del tutto
    normale. La Toràh non è un libro di religione ma una costituzione legislativa.
    Shalom
    CITAZIONE (Solleticoso @ 22/10/2012, 15:27) 
    Ma, scusami: d'accordissimo sul non fare officiare dei pazzi scatenati che magari si urinano
    addosso nel bel mezzo del rito... ma uno zoppo, o uno "col viso deforme in eccesso o in difetto"
    (vuol dire: o troppo grasso o troppo magro, no?) o, ancora peggio, un impotente, che PROBLEMA
    PSICOLOGICO CONGENITO dovrebbe avere, tale da impedirgli di officiare un rito religioso???
    O_O

    La depressione psicologica che accompagna queste persone nel corso di tutta la loro vita. Come
    mostrato nello stesso Levitico si mostra un'immensa pietà per queste persone, nel caso dei sacrifici
    le si esenta dal lavoro. Tutto qui. Ma ricevono la loro quota mensile ugualmente come tutti gli altri
    sacerdoti.
    Shalom

    CITAZIONE (Abramo @ 22/10/2012, 17:02) 
    CITAZIONE (Solleticoso @ 22/10/2012, 17:21) 
    Scusa, ma come puoi accostare i Corazzieri, il cui compito ORIGINALE era quello di
    DIFENDERE IL CAPO DELLO STATO da eventuali attentati (ovviamente, ORA, con i moderni
    servizi di intelligence, il loro ruolo è puramente SIMBOLICO) con dei Ministri del Culto, il cui
    compito DOVREBBE ESSERE quello di GUIDARE SPIRITUALMENTE una Comunità di
    persone?

    Il motivo non è solo quello. E' soprattutto perché tutto ciò che rappresenta il governo deve essere
    perfetto. Anche i sacerdoti erano rappresentanti del governo. Ora lo so che ciò è difficile capirlo per
    voi a causa della tradizione cattolica ove siete cresciuti. Per voi i sacerdoti sono solo ministri di
    culto. Per voi la Bibbia ebraica è quella che leggete nelle vostre traduzioni e quella commentata dal
    NT, ma per noi non è così. Quella che avete voi spesso sembra un testo del tutto diverso e di ciò ne
    parliamo da anni nel forum biblico. La Bibbia non è quella che leggete. Ogni caso va esaminato
    separatamente.
    per i sacerdoti era un compito gravoso spostarsi nel Tempio per lavorare. Il lavoro era eseguito
    molto rapidamente per far fronte alla grande richiesta di offerte, fra quelle obbligatorie, quelle
    giuridiche imposte dal sinedrio (che era la corte suprema ed il parlamento della nazione) e quelle
    volontarie. I sacerdoti erano in fila e si passavano il boccale di sangue da spargere negli angoli
    dell'altare, lavoro che andava eseguito rapidamente. Nel Talmud sono riportati tempi record, non
    perfettamente riscontrabili oggi, se non negli atleti e nei personaggi del circo. Hai mai sentito
    parlare di "tempo di risposta"? Quello era una prerogrativa che non poteva assolutamente mancare,
    oltre all'attenzione accurata che ci voleva.
    I sacerdoti erano anche i rappresentanti del cittadino che offriva l'offerta ed il cittadino preferisce
    che gli venga affidato un rappresentante perfettamente adeguato al compito che deve svolgere. Con
    i'offerta il cittadino in sostanza paga una multa, perché va a comprare l'animale con i suoi mezzi o il
    vegetale e tale cosa veniva santificata perché tutte le azioni dell'ebreo sono una continua
    santificazione. Veniva santificata con un rito. Il cibo lo mangiavano i sacerdoti e soprattutto quelli
    invalidi. E' infatti scritto chiaramente che mangiano anche di quelli più sacri in assoluto,
    un'espressione che vuol dire che a loro avevano un sostentamento completo pari a quello degli altri
    sacerdoti, solo che a differenza di questi loro erano esenti dal svolgere tale lavoro gravoso, che
    nessuno aveva il piacere di svolgere. Si trattava per esempio di macellare un animale con la
    massima attenzione perché questo non soffra, come prescritto.
    CITAZIONE
    Sinceramente è la prima volta in vita mia che sento un testo religioso parlare in questi termini... e
    mi fa un po' effetto, pensando che DOVREBBE essere il MIO testo religioso (ma l'ho già
    disconosciuto da tempo oramai!!).

    la Bibbia non è un testo religioso. Sono state le religioni che lo hanno trasformato e lo hanno
    usato come se appartenesse loro. Su questo non si può che concordare con Biglino.
    La Toràh è la legislazione di una nazione, la sua costituzione. Ma perché è così difficile capirlo?
    Fate i paragoni con la vostra legge del parlamento, non con i libri religiosi perché la Bibbia non lo è
    affatto.
    D-o è il capo della legislazione, ma nel mondo ebraico Egli è reale, è il legislatore. Ovvero il
    compositore di questa legge. Si accetta questo principio non per fede ma per legge. Solo La sua
    legislazione è permesso seguire.
    Anche la legge italiana prevede la stessa cosa: non penserai che la legge italiana ammetta che si
    applichi la legge cinese all'interno del teritorio italiano o che sia permesso sventolare la bandiera di
    un'altra nazione.
    Se non si restituiscono i significati originali alla Bibbia non si può capire il suo reale contenuto.
    Quando dice "non avrai altri dei" nell'ebraico significa "non avrai altra legge". E ciò lo si
    comprende bene se si conoscono bene i contesti legali. Perché di questo si tratta.
    Shalom

    CITAZIONE (Alessandro977 @ 22/10/2012, 17:20) 
    Appunto, come i corazzieri. Scelti in base anche a parametri estetici fisici.
    Per esser corazziere bisogna infatti avere un'indiscussa moralità personale e familiare, bisogna
    avere eccellenti trascorsi disciplinari e di servizio.. e poi bisogna saper cavalcare alla perfezione i
    cavalli del reparto, tutti di razza irlandese, scelta per la versatilità d'impiego; infatti vengono
    selezionati di taglia superiore alla media, almeno 1,92 metri al garrese, oltre che per bellezza e
    colore del manto.
    Ed oltre a questo essere almeno 190 cm di altezza e avere una costituzione "adeguatamente
    armoniosa". (Wiki)
    Cioè essere anche fisicamente belli ed imponenti. Non solo. Anche.
    Insomma, siccome agli occhi della gente, l'abito fa il monaco, eccome se lo fa.
    Allora deve essere perfetto anche l'abito. Oltre al monaco, va da se.
    Non dico che sia giusto o roba del genere. Dico solo che mi sembra che dall'interpretazione del
    testo offerta da Abramo mi pare di capire questo.
    E aggiungo che non mi sembra neanche così fuori dal mondo, al di là di qualunque ipocrisia.
    Dico: se tu avessi un azienda e dovessi mandar fuori un rappresentante, lo sceglieresti cieco, zoppo,
    gobbo, con la scabbia ect. Io non credo, no?
    A conti fatti, potendo scegliere, meglio un sacerdote anche presentabile..
    A.

    CITAZIONE (Abramo @ 22/10/2012, 17:25) 
    CITAZIONE (Alessandro977 @ 22/10/2012, 16:48) 
    Magari fa un po' effetto il tono un po' duretto in cui è scritto
    ...ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà
    profanare i miei luoghi santi.... Che uno pensa: Accipicchia! E che gli avranno mai fatto 'sti
    poveracci?!

    אך אל-הפרכת לא יבא, ואל-המזבח לא יגש--כי-מום בו; ולא יחלל את-מקדשי, כי אני
    יהוה מקדשם
    La prima parte dice di non venire in questi luoghi: la parochet e l'altare, che sono luoghi dove si
    viene a lavorare pieni di persone che corrono a destra e a sinistra. Non sono luoghi di divertimento e
    relax.
    Il testo specifica che non deve avvicinarsi per il semplice fatto che ha un'imperfezione non perché
    non è gradito come persona. Infatti per dimostrare che è gradito a D-o in primo luogo viene usato il
    termine elohim allo stato possessivo: "elohav"=suo D-o. E' l'imperfezione a non poter far parte di
    un luogo perfetto che rappresenta la perfezione od il suo conseguimento. Rappresenta infatti la
    riparazione intesa sia fisica che psichica.
    poi l'espressione: "lo ychallel et mikdashai" significa : non renda comuni (ovvero come tutti gli
    altri) i miei luoghi separati.
    Shalom

    CITAZIONE (Alessandro977 @ 22/10/2012, 18:06) 
    Scusa non avevo ancora letto la tua risposta. Ci dev'essere un lieve ritardo nell'aggiornamento,
    forse è la mia linea.
    Già che ci sono ti farei un'altra domanda.
    Biglino afferma leggendo i comandamenti: non uccidere, non rubare, non desiderare etc. che
    questi erano riferiti in fondo solo agli ebrei per gli ebrei e che non vi fosse assolutamente quel senso
    universale che un cristiano può vederci.
    Quindi no non rubare in generale ma non rubare a un'altro ebreo, con gli altri vai tranquillo!
    (riassumendo molto)
    È così? In fondo può avere un senso. In quel momento erano una nazione che si preparava a
    lunghe guerre..
    Grazie
    A.

    CITAZIONE (Abramo @ 22/10/2012, 19:09) 
    Avrei bisogno del riferimento dove Biglino lo dice, libro e pagina o link-video e minuto.
    Esiste qualche legge di qualche nazione in questo pianeta ove è permeso rubare gli stranieri o i
    turisti?
    Se qualcuno pensa che i dieci comandamenti, che sono la base della legislazione della nazione
    ebraica, contenga una permissione così imbecille non deve fare altro che dimostrarlo.
    Vero è che i comandamenti non sono di carattere religioso, ma sono delle buone leggi morali che
    tutti i popoli dovrebbero osserva e generalmente vengono osservati anche se non proprio alla lettera.
    La Toràh ebraica richiede il massimo dell'onestà.
    Shalom

    CITAZIONE (Alessandro977 @ 22/10/2012, 23:51) 
    L'esempio di prima non era una citazione testuale, andavo a memoria cercando di riportare il
    succo del discorso, ma il concetto è esattamente quello.
    www.youtube.com/watch?v=QiLzgz6wnt0 dal minuto 14:00.
    Al 15:16 dice chiaramente "agli altri, cioè agli esterni, si poteva fare di tutto: rubare prendere le
    femmine.. Di tutto.. Arrivavano ordini precisi in quel senso lì. Questo (cioè i comandamenti)
    riguardava il campo d'addestramento paramilitare (dove, Biglino sostiene, in quel momento si
    trovavano solo, e tutti, gli israeliti)" e ribadisce al 17:15 che queste norme erano valide lì "perché
    agli altri potete rubare tutto quel che volete.."
    e poi aggiunge che ciò era valido finché Lui c'era, perché Lui sapeva che un certo giorno non ci
    sarebbe stato più (come aveva precedentemente detto dal minuto 13:35 "perché Lui sapeva che a un
    certo punto avrebbe potuto non esserci più. O perché moriva o perché se ne sarebbe andato")
    Ora è testuale
    Ps. ti ringrazio Negev per il link a forum biblico, era da un po' che volevo approfondire il
    discorso sulle leggi noachidi.
    A.

    CITAZIONE (Negev @ 23/10/2012, 09:32) 
    capirete bene che non esistono affermazioni del genere nel Tanach, sono pure invenzioni tutte
    volte a dare una giustificazione a idee strambe.
    Oltre a quanto ho detto rispetto allo straniero, la Torah, anche nelle misere traduzioni, afferma
    chiaramente di non prendere donne straniere come mogli, oltre a precisare che quando Esaù prende
    in moglie delle straniere provoca dolore ai suoi genitori. Ishmael non sarà l'erede di Abramo perchè
    è figlio di una straniera (non perché sia figlio di una serva) e, come tale ha assorbito un'educazione
    straniera, egizia. Anch'egli prenderà in moglie delle straniere, sarà padre di una grande nazione, ma
    non potrà aspirare ad essere Patriarca della nazione ebraica. La straniera che però sceglie di entrare
    nel Popolo d'Israel, come Ruth la moabita, salirà a tutti gli onori e, nel caso in questione sarà la
    nonna del re David.
    Allora, dov'è questo furto verso gli sranieri e questa razzia di donne?

    CITAZIONE (Abramo @ 23/10/2012, 23:37) 
    Grazie Alessandro della segnalazione del video.
    Proprio all'inizio cita le mie parole da questo post:
    CITAZIONE
    Inoltre Mauro commette un comune errore grossolano: Il termine ebraico “Elohim” è nella sua
    forma più frequente al singolare, un tipo di singolare caratteristico delle lingue semitiche, e non,
    come egli dice, un plurale riferito ad una classe di extraterrestri. Nella Bibbia sono comuni termine
    il cui numero singolare è assolutamente indiscusso, come ad esempio “be’alim” e “adonim” ed
    anche nella forma femminile come per esempio la “behemot” del libro di Giobbe, che è una bestia
    al singolare e non una classe di bestie. Affermare che “Elohim” sia un plurale anche quando è chiara
    la forma grammaticale delle parole che lo circondano è ormai un luogo comune. Come anche
    affermare che Elohim è plurale di El. I due termini derivano da radici assolutamente diverse.
    Elohim ha il suo singolare che è “eloah”(he finale con mappik), mentre il plurale di “el” è “elim”,
    termine quest’ultimo che mai è usato per designare il D-o degli ebrei (anche se non sarebbe
    nemmeno scorretto etimologicamente).

    Questo il link dell'intero post pubblicato anche nel suo blog.
    Dopo aver citato le parole evidenziate: Affermare che “Elohim” sia un plurale anche quando è
    chiara la forma grammaticale delle parole che lo circondano è ormai un luogo comune
    Afferma Biglino quanto segue: Ma tutte le parole che circondano elohim sono al plurale.
    Caro Biglino, qui è il caso di precisare numericamente che:
    Su 2600 ricorrenze del termine elohim, solo circa un centinaio ha parole al plurale.
    Finora ho sperato che Biglino potesse essere in buonafede, ma a questo punto riesce davvero
    difficile credere che non sia in Malafede.
    Shalom

    CITAZIONE (Alessandro977 @ 24/10/2012, 00:13)
    Salve Abramo
    Avevo già letto questo tuo post prima di guardare il video di Biglino e proprio a episodi di questo
    tipo mi riferivo qualche pagina fa quando definivo
    CITAZIONE (Alessandro977 @ 22/10/2012, 15:04)
    ..spesso e volentieri parziali le citazioni di Biglino (almeno quelle poche che posso capire) e la
    cosa non mi sembra intellettualmente molto corretta.
    aggiungendo appunto
    CITAZIONE
    Come nelle ultime conferenze quando cita voi nel discorso sul termine Elohim e riporta solo le
    parti che gli fanno comodo. Non corretto. Non corretto.
    Per quanto mi riguarda Biglino può anche avere ragione in tutto quello che dice e dimostrarlo
    logicamente e filologicamente partendo da ciò che vuole ma questo modo di procedere, ripeto, non
    mi pare intellettualmente corretto, non depone a favore d'una sua buona fede e credo che alla lunga
    sia anche per lui controproducente. E' proprio lui infatti che ripete spesso "andate a controllare le
    fonti" e se quando poi uno lo fa scopre queste 'furberie' ci rimane male, no?
    Io non sono in grado, come molti credo, di verificare l'esattezza delle sue traduzioni e non ho la
    cultura né il tempo di controllare ogni cosa che dice, ogni citazione che riporta, ma se quelle poche
    volte che lo faccio viene fuori una magagna di questo tipo allora mi viene il sospetto che possa farlo
    su tutto. E non è corretto, ripeto, non è corretto.
    Continuo nonostante tutto ad ascoltarlo con piacere. E lo trovo pure molto simpatico. Mi fa
    venire in mente un sacco di domande e questo mi piace.
    Un saluto
    A.
    CITAZIONE (Abramo @ 24/10/2012, 02:20)
    CITAZIONE (Solleticoso @ 22/10/2012, 14:57)
    Che poi, io ho letto diversi passi del libro del Levitico... in effetti il pane (se anche volesse dire
    cibo, cambia poco) doveva stare FISICAMENTE sull'altare per 1 settimana, prima di poter essere
    mangiato dai Sacerdoti... quello che, precisa la Bibbia, NE SAREBBE AVANZATO. Domanda:
    1) Perchè offrire del PANE o comunque del CIBO in offerta ad un D-o immanente, spirituale,
    eterno ecc. ecc.? Cosa dovrebbe farsene? O era solo una privazione dei poveri mortali che lo
    veneravano, per dimostrarGli la loro devozione? Ma allora...
    2) Cosa vuol dire "dopo una settimana ne mangerete QUELLO CHE NE È RIMASTO"?? Che ne
    è rimasto? Chi se l'è mangiato??
    C.E.I.:
    Levitico 24:5-9
    5 Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due
    decimi di efa. 6 Le disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. 7
    Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio espiatorio
    consumato dal fuoco in onore del Signore. 8 Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti al
    Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è alleanza. 9 I pani saranno riservati ad Aronne e ai
    suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici
    in onore del Signore. È una legge perenne».
    Quello rimasto era permesso mangiarlo anche al popolo:
    1Samuele 21:5-7
    5 Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi
    giovani si sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne». 6 Rispose Davide al sacerdote:
    «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i
    giovani sono mondi, sebbene si tratti d'un viaggio profano; tanto più oggi essi sono mondi». 7 Il
    sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello dell'offerta, ritirato dalla
    presenza del Signore, per essere sostituito con pane fresco nel giorno in cui si toglie.
    Mi era sfuggita la tua domanda e intanto ho sentito un altro pezzo del video Pozzuoli 6 maggio
    2012
    Ma al minuto 2:09:20 , voi cosa sentite ? "Ez chayyn" oppure "Ez chayym", a me pare che alla
    fine sia una enne.
    E al minuto 2:17:35 cosa dice? "Chol meod"?
    Shalom
    CITAZIONE (Negev @ 24/10/2012, 06:16)
    Poichè Abramo ha lasciato aperta la domanda, di dice Ez Chaim (albero della vita). Anche in
    questo caso la desinenza in M (mem) al plurale (e non N, NUN) indica un nome espresso al plurale,
    plurale di astrazione, ma che è considerato singolare, COME ELOHIM.
    Egli la pronuncia N.
    "COL MEOD" (OGNO MOLTO!!!???!) è una espressione che non esiste in ebraico e non la
    troverete in nessun dizionario, nemmeno quelli americani o anglosassoni che usa Biglino, per i quali
    i dizionari ebraici israeliani come Even Shoshan o Sapir non esistono.
    Egli si riferiva all'espressione COL ET (in ogni tempo).
    Possiamo immaginare, con molto sforzo di fantasia, che magari volesse dire COL MOED, ma
    non cìentra nulla lo stesso perchè nel testo vi è COL ET .
    Ma dove e con chi ha studiato ebraico?
    Quando, per la prima volta gli feci notare che scriveva "REACH NICHOCHA' ", invece di
    "REACH NICHOACH", si è risentito, perchè "strumentalmente" approfittavamo di un refuso
    editoriale, per beffarci di lui. Peccato che questo refuso ritorna anche nelle riedizioni e, soprqattutto,
    lo pronuncia così anche nei suoi video, come fattomi ossrvare da Abramo.
    Chissà se manterrà fede alla parola, accettando un confronto pubblico in primavera. Non credo.
    Penso che non avrebbe mai potuto immaginare che ci sarebbe stato qualcuno, un giorno che
    avrebbe rintuzzato ognuma delle centinaia di sciocchezze e di errori. Sia perchè si rivolge ad un
    pubblico completamente ignorante in ebraico, sia perch^ questo pubblico è assetato di novità
    sensazionali sulla Bibbia, sia perché difficilmente gli Ebrei intervengono in questioni del genere.
    Ma gli è andata male.
    CITAZIONE (Abramo @ 24/10/2012, 07:38)
    CITAZIONE (Alessandro977 @ 24/10/2012, 01:13)
    Per quanto mi riguarda Biglino può anche avere ragione in tutto quello che dice e dimostrarlo
    logicamente e filologicamente partendo da ciò che vuole ma questo modo di procedere, ripeto, non
    mi pare intellettualmente corretto, non depone a favore d'una sua buona fede e credo che alla lunga
    sia anche per lui controproducente. E' proprio lui infatti che ripete spesso "andate a controllare le
    fonti" e se quando poi uno lo fa scopre queste 'furberie' ci rimane male, no?
    Che dire? Credo che tu abbia ragione! Triste a dirlo ma pare proprio che di "furberie" si tratta. Se
    hai ascoltato anche quella dei "21 volumi di Menachem Cohen per correggere 1500 errori", che a
    detta sua avrebbero "commesso i masoreti", l'aveva prima scritta a me nel suo blog come risposta
    agli errori che gli avevamo fatto notare. Poi, dopo avergli spiegato che quei 21 volumi, altro non
    sono, che la nuova edizione della Bibbia Ebraica e che non di errori si tratta, ripetè la cosa a voce
    nella conferenza di Catania, facendo credere al pubblico tutt'altra cosa. Pare che dica cose
    preconfezionate e si adatta bene chiamarle: "furberie".
    Shalom
    CITAZIONE (Abramo @ 24/10/2012, 19:32)
    CITAZIONE (Akhenaton @ 24/10/2012, 10:12)
    Ho chiesto personalmente a Biglino di intervenire qui nel forum , ma mi ha detto che per
    questioni di tempo non può farlo. La cosa che più mi dà davvero fastidio e che nel gruppo di
    Biglino che io stesso frequento c'è gente che interviene quotidianamente mettendo stralci di Bibbia
    e commentando come se fossero esperti esegeti , inserendo citazioni di dizionari inglesi on line ,
    senza conoscere nemmeno l'alfabeto ebraico. Io per primo sono super affascinato dalla storia che ci
    racconta Biglino , ma non ho la minima presunzione di sapere nulla , cmq secondo la mia opinione
    sarebbe buona cosa senza naturalmente scontri verbali o altro, un sano confronto tra Abramo e
    Mauro. Arricchirebbe tutti e sono sicuro che potrà darci più luce su un argomento cosi complesso.
    Dimenticavo di dire che c'è gente all'interno del gruppo che prende in giro gli utenti di questo forum
    , questa è un'altra cosa davvero triste . Vengono qui , leggono , copiano ed incollano nel gruppo di
    Mauro e fanno i loro commenti da super esegeti.
    CITAZIONE (Akhenaton @ 24/10/2012, 11:51)
    su facebook! www.facebook.com/groups/111645552186449/
    si ho letto qualcosa, c'è uno, Alessandro Demontis, che cita il cap. 22 di IISamuele e li definisce
    addirittura: "uno dei passi più 'ufologici'". Leggete bene tutto il capitolo, al massimo ci saranno due
    o tre versi interpretabili a suo modo; ma del resto dei versi, che se ne fa? C'è invece una sola
    spiegazione che spiega bene tutti i versi del capitolo. E non è certo quella "ufologica".
    L'ipotesi ufologica ha successo perché è ciò che piace a molti e questi "molti" non
    l'abbandoneranno con tutte le prove di questo mondo perché loro vogliono che le cose siano andate
    in quel modo. A loro è sufficiente che ci sia uno come Biglino che le dica per poi dire: ma tanto lo
    ha detto lui...
    Il fatto che ci siamo noi da questa parte per loro è un fastidio ed ecco perché ci deridono. Ma per
    usare la citazione di Arthur Schopenhauer, tanto cara a Biglino:
    Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono
    violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti.
    I non-ebrei non sono abituati a certe verità. Ed essendo la Bibbia un libro così sconosciuto e
    difficile da capire attraverso le traduzioni e con l'assenza della cultura ebraica, Biglino & C ne
    approfittano per elaborare e proporre ipotesi alternative a quelle conosciute dalla religione cristiana
    (non quella ebraica, che rimane ignota).
    Ma tali ipotesi vorrebbero spiegare ciò che i cristiani non comprendono e Biglino da cattolico sa
    fare bene il suo lavoro con le sue "furberie".
    C'èpoi un'altro, Cosimo Oliva, che fa un'intelligente domanda:
    Ragazzi , secondo voi quanto doveva essere grande il kevod di YHVH per starci comodamente
    nel tempio tenda , nella parte più riservata ? I suoi motori a propulsione al plasma non rischiavano
    di bruciare i tendaggi e di rendere impossibile l'abitazione stessa di YHVH e poi un'altra curiosità ,
    da dove entrava con il suo kevod ?
    Dopo alcune battute, le risposte non lo convincono: uno dice: probabilmente era la nube che
    riempiva il Tarbernacolo e Cosimo risponde: no, il libro dice chiaramente che era il kevod.
    E infatti il libro dice proprio così a pag. 281
    Ma il testo ebraico con Kavod designa un evento naturale grandioso e qui indica in
    quell'occasione la nuvola di fumo vulcanico, come anche in varie altre occasioni. Ecco perché
    interpretare "kavod" come oggetto volante pesante non si adatta bene al testo.
    Biglino ancora afferma (pag.282) che "quando i due si parlavano il kevod non era nel
    tabernacolo". Secondo Biglino il colloquio sarebbe avvenuto "faccia a faccia" (Es. 33:11)
    fraintendendo in pieno il linguaggio biblico. Questa espressione designa infatti una lotta giuridica.
    Ma come è possibile infatti che Moshè abbia visto la faccia dell' "extraterrestre" se successivamente
    egli afferma che la sua faccia (v.20) non si può vedere?
    Ma se la curiosità di Moshé volle invece vedere il cavod/astronave, come mai gli viene mostrata
    (v.23) la parte posteriore? La parte posteriore è infatti la parte dei motori (questi si che sono
    micidiali). Pertanto è chiaro che cavod non può riferirsi a nessun tipo di oggeto volante. Questo
    termine indica come abbiamo detto le cose grandiose, fra cui la Gloria e l'onore. Rimando al mio
    scritto: "Antropomorfismi" che trovate sul forum biblico.
    Ma successivamente Biglino cita i versi di Lev.16:1 e segg e a pag. 283 afferma che la nube
    potrebbe essere nella parte più interna del Tabernacolo e potrebbe uccidere Aharon se vi entra in un
    momento inopportuno.
    Ma al verso 13 il testo dice proprio il contrario (la nube lo protegge dalla morte). La nube in
    questo caso è la nube dell'incenso:
    13 Metterà l'incenso sul fuoco davanti al Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio
    che è sull'arca e così non muoia.
    Shalom
    CITAZIONE (Abramo @ 25/10/2012, 01:40)
    CITAZIONE (Lino520 @ 25/10/2012, 02:16)
    Per questo ringrazio Biglino, mi a spinto a voi, a cercare le fonti, le ho trovate.
    Chiaramente é molto affascinante considerare D o un extraterrestre.
    Ma credo che l autentica rivelazione, di chi é realmente possessore della cultura delle tradizioni
    della Bibbia come la chiamiamo noi goym, sia il fatto che questa discussione abbia in qualche modo
    portato alla luce certezze a noi sconosciute come quella di una civiltà antidiluviana che trattava temi
    di genetica. Altro che UFO !
    Questo è il punto, la Bibbia parla di cose concrete, reali, ma usa un linguaggio tutto suo, piena di
    espressioni figurative, che sono di normale uso quotidiano, ma concrete e spesso adite a
    fraintendimenti.
    Ma D-o c'è nella Bibbia, essa ce ne parla. Eccome se ce ne parla. Spesso è difficile comprenderla
    senza l'ausilio della cultura e tradizione ebraica.
    Considerato ciò, anch'io non posso fare altro che ringraziare Biglino per avervi dato uno spunto
    per una nuova ricerca. Ma quanti come te lo faranno?
    CITAZIONE (Accept @ 24/10/2012, 15:22)
    C'è una nel blog di Biglino che difende il prof, sentite cosa dice:se il Prof. Biglino traduce
    erroneamente il testo biblico dall’ebraico, allora anche le nostre Bibbie, edizioni San Paolo, sono
    tradotte male. Ti ricordo, infatti, che il professore ha collaborato con tali edizioni per ben 10 anni.
    Inoltre, sarebbe davvero interessante un confronto tra le sue asserzioni e quelle degli studiosi ebraici
    di cui ti fai portavoce. :P
    CITAZIONE (Accept @ 24/10/2012, 23:01)
    Scusa Abramo, ma allora che ne pensi di quella del blog di Biglino che lo difende dicendo che
    non può tradurre male perchè traduceva per l'edizioni San paolo? forse prima traduceva bene e
    magari conosce l'ebraico, adesso lo sbaglia di proposito per far tornare le sue teorie tanto la maggior
    parte degli italiani non se ne accorge?
    Accept io non conosco tali traduzioni e non posso dare un giudizio su ciò che non conosco. Mi
    hanno regalato due dei libri di Biglino, 1) il libro che cambierà...e 2) il dio alieno...ma questi libri
    non sono traduzioni. Contengono si, qualche verso tradotto qua e la in modo interlineare, ma
    scorretto da vari punti di vista.
    Sono libri squilibratamente estremisti che portano avanti ipotesi che non hanno alcuna base
    biblica. Ipotesi che hanno bisogno della modifica di temini con invenzioni artificiose (vedi "be-rà")
    o di estrapolazioni dal contesto di altri termini (vedi ruach, kavod e kerubini)
    L'autore nelle sue conferenze ripete fino alla noia che non si parla di D-o nella Bibbia, non dice
    che la sua è una delle interpretazioni possibili; ma anzi che la sua è l'unica possibile. Con rigiri di
    parole dice sempre che le cose che dice lui li legge nella Bibbia, non dice che sono sue ipotesi e
    basta. Egli dice che la Bibbia non parla di D-o e che chi glielo contesta lo fa per motivi teologici.
    Quindi non ci sono altre ipotesi ammissibili oltre la sua, da ciò che è una visione estremista. A ciò
    aggiungiamo le sue "furberie", cose cui ci siamo rifiutati di credere fino ad un certo punto,
    malgrado le evidenze.
    Oltretutto. Dato gli errori di ebraico che commette, sia nello scritto che nell'orale, si capisce che
    non ha padronanza della lingua ebraica. Ora, fare ipotesi di quel livello che vanno oltre il testo ci
    voleva almeno avere un minimo di padronanza almeno dell'ebraico biblico. Uno che sbaglia nello
    scritto il pronome personale (vedi "hivà") e tante altre cose che abbiamo segnalato, che su tre
    paroline di ebraico che cita, ne sbaglia due, alcune addirittura inesistenti (vedi "kol meod") mi
    paiono già prove sufficienti, ma abbiamo avuto pazienza e prima di dare un giudizio abbiamo
    aspettato.
    In un primo momento aveva risposto a qualche nostra contestazione, per esempio dicendo che il
    termine "nichochà", che aveva scritto ripetutamente nel suo libro, si sarebbe trattato di un rifuso
    derivato da un copia-incolla. Che lui sapeva benissimo la pronuncia dato che è la stessa di "ruach".
    Ma poi per caso abbiamo rilevato dall'ascolto di ben due conferenze che anche a voce commette
    ripetutamente quell'errore e ne commette altri ancora più gravi. Ora commettere un errore di
    vocalizzazione di questo genere cambia il senso del termine in questione. Sbagliando li
    praticamente riesce difficile pensare che non sbagli su tutto. Ma cosa vuoi che aggiunga ancora,
    rileggiti questa discussione, anzi, fate voi un resoconto dei suoi errori, delle imprecisioni, della
    scarsa conoscenza della storia del testo della Bibbia, "furberie" ed altro.
    Penso che abbiamo commentato tutti i punti importanti, se manca qualcosa fatemi delle domande.
    Shalom
    CITAZIONE (Abramo @ 25/10/2012, 17:01)
    CITAZIONE (Negev @ 25/10/2012, 11:11)
    Come può chi non parla ebraico, accedere alla letteratura ebraica dalla mishnà, ai commentatori
    medievali, ai libri moderni editi in ebraico per finire ai dizionari ad uso dei veri linguisti, come sapir
    ed Even Shoshan? i dizionari che Biglino cita sono in inglese, mai in ebraico.
    Se io commentassi Dante, facendo riferimento a un dizionario inglese di lingua italiana che
    direste?
    Biglino e tanti altri usano il Gesenius, credendo che sia chissà cosa. Questo dizionario si basa su
    Radak e su Bukstorf e su vari termini riporta gli stessi errori commessi da quest'ultimo. Il Gesenius
    non si è preso nemmeno la briga di andare a controllare direttamente nelle fonti.
    Poi si evince da molti vocaboli che non conosceva la Mishnàh, che è assolutamente
    indispensabile per lo studio dell'ebraico biblico. In altri non cita le ricorrenze del dato termine nella
    letteratura ebraica.
    Ma analogamente anche tutte le traduzioni esistenti in commercio si basano su altre traduzioni
    precedenti e ripetono sempre gli stessi errori. Ho trovato errori grossolani anche nelle traduzioni
    fatte da ebrei, perché anche questi per abbreviare il loro lavoro hanno consultato altre traduzioni.
    Io anni fa avevo intenzione di intraprendere un nuovo lavoro di traduzione della Bibbia in lingua
    italiana, ma poi mi sono accorto che per un lavoro genuino avrei dovuto mettere un gran numero di
    note in calce quasi per ogni parola. Oltre ciò anche varie introduzioni man mano che si andava
    avanti nella lettura per far presente i vari luoghi comuni ed errori di contesto.
    Altro problema, il più grave di tutti, è quando si vuole introdurre nelle traduzioni della Bibbia
    miti esterni, che non le appartengono. Ciò avviene a causa della ben nota convinzione, che sovrana
    regna presso vari ricercatori, che se un mito extrabiblico somiglia un po' ad un racconto biblico e
    qualche scrittore antico ne ha parlato, ciò sarebbe una ragione sufficiente per modificare il testo.
    In questo modo si ottiene una Bibbia falsata piena di miti. Molte normalissime parole della
    Bibbia sono state trasformate in figure mitologiche.
    A tutti piace far derivare le narrazioni bibliche dai miti dei popoli; ma pochi hanno invece notato
    che è proprio questo testo ebraico capace di generare vari miti nella mente umana. Una prova
    vivente è Biglino, ma non è comunque una novità. Oggi si parla di motore al plasma, ieri si parlava
    di macchina a vapore, la stessa volontà di confutazione espressa in epoche diverse. Da ciò che la
    Bibbia rimane tale, nel suo testo originale ebraico e cambiato a piacimento nel corso della storia
    nelle sue traduzioni, secondo il mutare delle mode del mondo e dei tempi.
    Miti antichi e moderni sono tutti generati da questo testo così sconosciuto e incompreso, il mito
    attuale è quello di Biglino, ma ne seguiranno altri.
    I primi versi del cap.6 di Genesi contiene il termine "nefilim", che ha generato tutta una serie di
    artificiose immaginazioni. E' incredibile come con la sola analisi etimologica, quante intepretazioni
    ne hanno tratte fuori emeriti studiosi.
    Il testo diviene più fluido se invece di inserire un mito si legge bene il contesto e si confrontano
    le espressioni simili ricorrenti in altre parti della Bibbia. Ma ancor più importante confrontare le
    altre tradizioni ebraiche per vedere come queste si incontrano con la tradizione ebraica biblica.
    Esaminando il contesto dei primi versi del cap.6 di Genesi, si parla di incremento demografico, la
    Terra stava per ragiungere il culmine.
    Si parla di unioni matrimoniali fra re e donne comuni, da tali unioni nacquero uomini famosi.
    Quando i potenti vogliono mantenere indisturbati il loro potere controllando allo stesso tempo
    l'incremento demografico, riccorrono agli aborti dei figli maschi. Si veda per esempio al tempo di
    Moshè, egli stesso è un sopravvissuto a questo metodo messo in atto dal faraone. Ed è proprio
    questo che dice il testo, spogliato dai segni vocalici: nefalim=aborti; che vi erano prima e
    continuarono ad esserci anche dopo.
    Qualche verso prima si dice che all'umanità (haadam) naquero femmine, ma per esprimere questo
    concetto è usato un verbo al pu'al che esprime un'azione intensiva e passiva. Dunque "furono fatte
    nascere per loro" (lahem, al maschile), per gli uomini. Dunque si facevano far nascere solo
    femmine. Ed ecco che la frase successiva acquista senso essendo essa espressa con un verbo di
    costruzione pa'al con il soggetto riferito alle donne. Quando queste partorivano normalmente senza
    farle abortire si lasciavano nascere figli maschi e questi divenivano "famosi".
    Al verso 2 si parla di benot haadam=donne dell'umanità, sostanzialmente il testo precisa
    distinguendo queste dai benè haelohim=re, giudici, ministri, uomini di legge.
    Alla classe dirigente erano proibiti loro, i matrimoni misti. Ishmael non può ereditare la regalità
    perché figlio di un matrimonio misto, lo stesso avverrà con i figli di Esaù.
    Questo passo di Ezra è illuminante:
    C.E.I.:
    Esdra 9:1-2
    «Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali, nonostante i
    loro abomini, cioè dai Cananei, Hittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, 2
    ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato la stirpe santa
    con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono stati i primi a darsi a questa infedeltà».
    Dove la CEI traduce con magistrati l'ebraico ha "sarim"=ministri.
    Il testo di Genesi 6:3 dice sostanzialmente la stessa cosa, usando la stessa forma e lo stesso
    termine sarim=ministri plurale di sar=ministro.
    לא-ידון רוחי באדם לעלם, בשגם, הוא בשר
    Non giudicherò più fra gli uomini senza accorgermi (le'alem) della loro trasgressione, la quale è
    nel ministro (basar).
    Le traduzioni traducono "per sempre" perché leggono "le'olam" secondo la vocalizzazione
    masoretica. Noi invece abbiamo scelto un'altra lettura: "le'alem"= senza accorgersi (es. Lev.4:13).
    Le traduzioni traducono "basar" con "carne" mentre noi abbiamo dedotto dal contesto espresso
    (con la stessa forma e con sinonimi) nel libro di Ezra leggendo ba-sar=nel ministro.
    A grandi linee il senso di questi versi è il seguente:
    Quando la terra cominciò a riempirsi, furono fatte nascere solo femmine. I ministri videro che le
    femmine comuni erano disponibili e se ne presero in moglie tutte quelle che vollero. **** disse:
    non giudicherò più nell'umanità senza accorgermi della loro trasgressione, dato che è nei ministri.
    Dispongo che durino solo altri 120 anni.
    Gli aborti, vi erano sulla terra in quei giorni e vi furono anche dopo che i ministri si unirono alle
    femmine comuni partorendo loro dei figli: furono solo questi i maschi dell'antichità, gli uomini
    famosi.
    Rendere parole e pensieri dall'Ebraico ad un'altra lingua è lavoro gravoso. Non tutti i traduttori
    hanno tenuto conto di far corrispondere un pensiero il più vicino possibile nella lingua di
    destinazione. Spesso traducono espressioni che hanno solo senso in ebraico e nelle altre lingue non
    hanno alcun senso.
    Shalom
    CITAZIONE (Abramo @ 25/10/2012, 17:29)
    CITAZIONE (cdimauro @ 25/10/2012, 09:17)
    C'è, però, un appunto che mi sento di fare. Avete ripetuto più volte che le varie traduzioni
    cristiane non sono corrette o, quanto meno, accurate. Ma possibile che nessun ebreo si sia sentito in
    dovere di mettere a disposizione una buona traduzione della bibbia ai non ebrei (che parlino la
    lingua italiana, nel mio caso)?
    Sì, ho letto che l'ebreo non se ne cura. Quindi lascia propagare errori grossolani come quelli?
    Non so, io mi sentirei in dovere di difendere la mia lingua e le mie tradizioni.
    Ci sono più ragioni Mauro, le traduzioni sono proibite da un'antica norma della legislazione
    ebraica. Ma alcuni hanno trasgredito questa norma.
    Un'altra ragione è quella che la Bibbia non è un libro di religione e chi ne ha fatto abuso,
    traducendolo, ha inserito i concetti teologici della propria religione.
    A questo punto che aiuto potremmo dare gli ebrei? Dovremmo creare un'edizione della Bibbia
    priva del Nuovo Testamento, togliendo tutti i miti che si sono accumulati nel corso di millenni e
    tirarci dietro altre persecuzioni. Un'edizione del genere potrebbe divenire molto voluminosa, tale da
    non interessare a nessuno. Sarebbe privare la Bibbia dei dogmi che le si attribuiscono, ovvero
    spogliarla della sua falsa veste religiosa, creando una bibbia laica. Sarebbe l'inizio di un'altra shoàh.
    Da un lato i rabbini della diaspora vorrebbero incoraggiare gli ebrei a leggere direttamente
    dall'ebraico; ma dall'altro le traduzioni servono agli ebrei ignoranti di ebraico. Pazienza.
    Shalom
    CITAZIONE (franketto @ 25/10/2012, 17:56)
    Complimenti per la discussione su Biglino: molto interessante e completa per sbugiardare un
    personaggio un po' troppo altezzoso.
    Sull'ipotesi di Abramo che cambierà versione sul termine elhoim è impossibile, perché basa tutti i
    suoi ragionamenti su quel falso plurale...
    CITAZIONE
    Ciò che è proibito trasmettere non è la traduzione della Bibbia, ma la tradizione orale che era
    addirittura proibito scrivere. Questo perchè, avrebbe messo in mano ai Gentili molti altri motivi per
    perseguitare gli Ebrei,
    E perché, cosa non dovremmo sapere?
    Ad esempio... che i santi e gli angeli con le ali non esistono...
    Shalom
    CITAZIONE (Abramo @ 26/10/2012, 15:16)
    CITAZIONE (cdimauro @ 25/10/2012, 22:54)
    Me ne rendo conto. Ma la Massorà non potrebbe dare un mano? Ciò che penso è che se la bibbia
    è la fonte primaria per la legislazione di Israele, deve, alla fine, risultare non ambigua, univoca nel
    concetto che vuole esprimere.
    Le leggi, almeno queste, devono essere non ambigue. Specialmente se sono state dettate
    "dall'alto". Altrimenti perdono il loro valore.
    Ma le leggi non sono affatto ambigue, sono codificate a parte. La Toràh ha comandato la
    costituzione della grande assemblea e fu dato a questa il compito di codificare le leggi. E' bene
    ricordare che si tratta delle leggi di una nazione e queste devono essere ben chiare. Noi abbiamo
    ereditato la legge dalla grande assemblea e il testo della Toràh è stato tramandato separatamente.
    La Massoràh sono un complesso sistema di note che hanno anche lo scopo di preservare il testo
    da contraffazioni, anche involontarie. Per esempio vengono contate il numero di ricorrenze delle
    parole e come esse figurano, se in scrittura completa o mancante (senza madri di lettura). Il lavoro
    del prof. Menachem Cohen consiste nell'aver ricercato il testo che più si adatta alle note della
    massoràh e questo è il codice di Aleppo, conservato a Gerusalemme. Questo naturalmente per
    quanto riguarda le piccole differenze che si sono accumulate in questi ultimi mille anni, per i
    periodi più antichi abbiamo il Talmud, il Midrash ed il resto della letteratura ebraica.
    Shalom
    CITAZIONE (Accept @ 29/10/2012, 12:00)
    Allora ci sono delle succulenti novità :D
    Sono finito in prima pagina del blog( comletamente rinnovato) di Biglino.
    Una volta inseriti tutti i commenti con il permesso di Abramo sentite cosa risponde Biglino e
    anche la redazione..
    Ci perdoni sig. Fabrizio ma la sua affermazione: “Siamo il popolo più antico della terra ed
    abbiamo subito le prove più atroci della storia, tutti i tentativi di sterminio, di minare le nostre radici
    e la nostra tradizione sono tutti miseramente falliti”, è un ostacolo invalicabile per una libera
    comunicazione, prima di poter dialogare liberamente dovrà realizzare di essere un semplice essere
    umano, l’ego razziale è per noi uno dei tanti dogmi causa delle miserie dell’uomo, non facciamo
    differenze tra ebrei-cristiani- musulmani-nazisti e comunisti siete tutti in gabbia e non lo sapete,
    trovate la chiave e ne riparleremo.
    Non scriva più sulla nostra bacheca, lo faccia in altri canali, non per altro, ma è una perdita di
    tempo leggere e rispondere ai suoi post, perchè al di là degli errori che ci segnala (alcuni peraltro
    riconosciuti dallo stesso Biglino), non comprende la natura della nostra ricerca, quindi continui a
    vedere il suo buon dio nella bibbia, noi vediamo altro, e non se la prenda ma ne ha ancora di strada
    da fare, lei e il suo vecchio popolo, noi proseguiamo il nostro cammino di ricercatori del vero
    disposti a mettere in discussione tutto (anche le nostre ricerche).
    Con tutto il rispetto per le vostre pene di “popolo” perseguitato dalla storia e per i perseguitati dal
    vostro “popolo” la saluto.
    Lunga vita e prosperità.
    e poi parla Biglino...
    Io dico le mie cose nei libri e nelle conferenze, voi le dite nei vostri blog e chi legge si fa le sue
    idee. Tutto qui.
    Non risponderò più e di certo non per mancanza di argomenti, l’attività di scrittore e
    conferenziere non mi lascia molto tempo libero e per me la libertà è Sacra.
    Buon proseguimento.
    Mauro Biglino
    CITAZIONE (Accept @ 29/10/2012, 15:03)
    La questione sta iniziando a dare i suoi frutti, la gente comincia a farsi domande, sentite cosa dice
    un certo Alessandro in riferimento alle risposte datemi dalla redazione e da mauro.
    Caro Mauro
    ti seguo con interesse ormai da alcuni mesi , non ti ho mai scritto ma ne avverto adesso la
    necessità.
    Noto infatti con disappunto che sia da parte tua che da parte dell’editore si è scelto di non portare
    avanti il dibattito con l’utente Fabrizio, dibattito che seguivo molto piacevolmente, conscio che è
    proprio da certe divergenti posizioni che spesso provengono le migliori ispirazioni per crescere
    interiormente.
    Noto e vi faccio notare inoltre che il signor Fabrizio era forse l’unico a riportare serie e specifiche
    opposizioni (a mio modesto parere) al tuo lavoro e questo dovrebbe essere un motivo in più, e non
    in meno, per ribattere civilmente ed intavolare una concreta e costruttiva discussione se necessario
    e, sempre questo il motivo, per dare addirittura priorità alla cosa in modo da fugare ogni dubbio
    sulla bontà di quel che fai, sottraendo perfino tempo ad altri impegni.
    È ovvio che esprimo solo il mio personale parere dicendo che se fossi stato nei tuoi panni mi
    sarei sentito in dovere di far così e qualunque altra soluzione, compresa quella che avete scelto di
    mettere in campo, mi sarebbe parsa poco più di un’inutile e illogica ritirata.
    Continuerò certo a seguirti interessato e ti saluto con affetto, sperando però su questo punto in un
    tuo ripensamento.
    :D :D :D
    CITAZIONE (franketto @ 29/10/2012, 17:24)
    Dopo quelle risposte, credo non ci sia altro da aggiungere sul caso Biglino...
    L'unica è che andiate a qualche sua conferenza a fargli domande per lui scomode.
    CITAZIONE (Negev @ 30/10/2012, 12:19)
    Poiché non sono sicuro che il mio intervento sarà pubblicato, lo scrivo anche qui:
    Egregio editore, capisco bene le motivazioni che Lei ha addotto, dati gli impegni del Dr, Biglino.
    A questo punto, mi sembrerebbe interessante organizzare un sereno e rispettoso dibattito de visu,
    pubblicamente, non tanto sulle legittime teorie di Mauro Biglino, quanto sulla lingua e la
    grammatica ebraica, sulle corrispondenze dei termini usati, nella Mishnà e nel Midrash, nel Talmud
    e nello stesso Tanach. Quando si portano avanti teorie su di una lingua che non è la propria, innanzi
    tutto ci si deve appoggiare sulla òletteratura precedente e contemporanea, di quella lingua,in quella
    lingua e con fonti chiare e sicure. L'uso di dizionari in inglese sembra quindi discutibile. Se l'autore
    ha sicurezza in quello che conosce e che espone, non avrà certo difficoltà a confrontarsi, in tutta
    amicizia con i madre lingua. In caso contrario, si penserà che l'opportunità editoriale imponga una
    certa prudenza al confronto e poremo capirlo, rispetto all'amore di verità e di chiarezza. Avraham
    Israel ed il sottoscritto sono a completa disposizione per una simpatica iniziativa del genere, nei
    modi, tempi e luoghi che riterrete opportuni. Sicuramente, tra i mille impegni del Dr. Biglino si
    potrebbe trovare un'ora o due per un incontro. Questo fugherebbe ogni dubbio tra i lettori,
    frastornati tra due opposte posizioni riguardo alle traduzioni ed interpretazioni che noi contestiamo
    (ripeto: su basi puramente linguistiche e mai relative a idee o opinioni).
    Un solo appunto desidero farLe. Scrivere questa frase:
    Con tutto il rispetto per le vostre pene di “popolo” perseguitato dalla storia e per i perseguitati dal
    vostro “popolo” la saluto.
    virgolettando con sottile sarcasmo la parola "popolo" e parlando di perscuzioni che il suddetto
    "popolo" avrebbe perpetrato a danno di altri, è offensivo e non le fa onore.
    Con l'augurio che il nostro invito ad un confronto pubblico su Lingua e grammatica ebraica, sia
    accolto favorevolmente e non sia invece motivo di disagio e imbarazzo, invio a lei e al Dr. Mauro
    Biglino i miei più cordiali saluti
    Ernesto Pintore
    CITAZIONE (Abramo @ 6/11/2012, 19:44)
    CITAZIONE (barionu @ 6/11/2012, 14:55)
    PER ABRAMO
    CITAZIONE
    cit Demontis
    Per quanto riguarda il resto delle tue domande, la parte ebraica, si, quello che chiamate 'plurale di
    astrazione' in ambito biblico é una vostra (intendendo con 'vostra' = degli ebrei) invenzione atta a
    giustificare il passaggio da enoteismo a monoteismo.
    Questa affermazione di Demontis merita un tuo parere et ampio dibattito.
    Fai con calma.
    zio ot
    Rispondo insieme al post di Alessandro977, che ha centrato il punto focale della questione.
    CITAZIONE (Alessandro977 @ 6/11/2012, 15:42)
    Scusate forse non capisco io e fatico a starvi dietro.
    A me pare che hai capito benissimo e le tue domande sono intelligenti.
    CITAZIONE
    L'ipotesi, anche Bigliniana, che dietro alla parola Elohim si nascondano una pluralità di
    divinità/entità si fonda soltanto sull'ipotetico senso plurale del termine anche quando riferito a D-o e
    su quelle quattro volte (perfettamente spiegabili altrimenti, se ho capito bene) in cui è
    accompagnato da verbi e/o aggettivi plurali o c'è altro? Altre prove?
    1) Abbiamo 2500 ricorrenze in cui il termine Elohim è riferito a D-o con verbi e aggettivi al
    singolare, frasi costruite tutte al singolare.
    2) Tre ricorrenze riferite a D-o ma con valore di nome astratto tradotto in alcune traduzioni con
    "Divinità" in cui sono presenti solo un aggetivo al plurale (3 chayym, 1 kerovim. Altre due con
    verbo al plurale.
    3) Due riferite a D-o in cui Egli si esprime al plurale.
    4) Altre due o tre con aggettivi plurali superlativi indefiniti.
    5) Abbiamo alcune ricorrenze di Elohim riferite singolarmente a dèi stranieri con valore
    singolare, le ha citate Jonah (Cochav Yam) qualche post addietro.
    6) Abbiamo alcune ricorrenze riferite a singoli uomini ed altre riferite al sinedrio. Una di queste
    in plurale di astrazione con verbo al plurale e riferito al profeta Samuele.
    7) 63 ricorrenze riferite a dèi stranieri al plurale dell'espressione "elohim acherim"=altri
    dei/legislatori (alcune di queste sono plurali di astrazione col senso di divinità/legislazione/potere
    giuridico esecutivo)
    8) Tulle le ricorrenze riferite a dèi stranieri (comprese le suddette 63) sono circa un centinaio
    (100). Qui il termine elohim spesso è il plurale numerico di eloahh.
    In tutto, all'incirca solo una decina su 2500 rappresenta un'eccezione che secondo alcuni
    (ignoranti) si tratterebbe di anomalie.
    CITAZIONE
    Perché sennò sarebbe come dire che l'intero testo è, nel tempo, stato manomesso (e a questo
    c'arrivo anche) da falsificatori talmente sbadati da non accorgersi d'aver lasciato lì l'unico termine
    che li poteva davvero fregare. E questo mi pare impossibile!
    E' infatti impossibile. Perché poi non avrebbero corretto anche il "facciamo l'uomo"?
    Il termine Elohim non è il solo a somigliare ad un plurale, ci sono tanti termini così (che ho più
    volte documentato) presenti non solo in ebraico biblico, ma nell'ebraico di tutte le epoche.
    C'è una marea di termini di uso comunissimo quali zekunim=vecchiaia , ne'urim=giovinezza ,
    chayym=vita che sono plurali di astrazione e superlativi indefiniti come "adonim"=signore,
    "be'alim=padrone riferiti a persone umane. Come si potrebbe spiegare tutto ciò con la teoria della
    manomissione? E' utopia!
    Shalom
    Modificato da Abramo - 5/12/2012, 14:16
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    Cochav YaM
    Inviato il 12/11/2012, 13:19
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    QUOTE (Cochav YaM @ 12/11/2012, 12:10)
    QUOTE (Accept @ 8/8/2012, 11:40)
    Salve, Biglino ha risposto! ormai vi tengo aggiornati.
    Peer nichoach si è trattato di un ovvio errore di scrittura che si è ripetuto col copia/incolla ed è
    sfuggito ai controlli, anche perché la vocalizzazione è la stessa di ruach, quindi…
    Con 17 libri da me tradotti e pubblocati dalla più importabnte editrice cattolica, non ci sono certo
    dubbi sul fatto che sappia come si vocalizza, gli errori li pspsono commettere tutti
    Andate a questo video: www.youtube.com/watch?v=e-jsbwFMK2E
    al minuto 1:08 Ripete a voce: REACH NICHOCHà.
    Invece di ammettere che non sa bene l'ebraico parla di refusi e copia-incolla. Questa parola si
    ripete tante volte nei suoi libri. REACH NICHOACH è la pronuncia esatta e significa letteralmente:
    odore del riposo. Se dico come Biglino REACH NICHOCHA' significa: odore del riposo di LEI.
    Biglino non conosce nemmeno i suffissi pronominali e in un altro caso ho letto che non sa anche i
    pronomi. Uno lo pronuncia "hiwà", chiunque ha studiato solo i rudimenti dell'ebraico capirà che
    grande cavolata che è questa.
    Questo il link diretto al suo blog, il messaggio è questo mauro: agosto 8th, 2012 @ 08:47
    Questa per me è la chiave di tutto il dibattito, se Biglino ha sbagliato questo non è in grado di
    poter tradurre. Punto.
    MP
    Cochav YaM
    Inviato il 14/11/2012, 21:17
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    Haifa, Israel
    Offline
    QUOTE (Mare Agitato @ 14/11/2012, 18:57)
    Cari amici, vi posto la risposta del mio amico Gianni, che è un esperto biblista, che ha studiato
    ebraico all'Università ebraica di Gerusalemme. È questo è un parere autorevole che si aggiunge agli
    altri e non è nemmeno ebreo, sentite cosa dice:
    Caro Mare, ti ringrazio davvero molto. I miei molti impegni non mi consentono di partecipare
    anche a quel forum. Ti chiedo però una nuova cortesia: se cortesemente puoi inserire la mia risposta
    all’amico di cui hai riportato lo scritto. Eccola:
    Credo che il Biglino vada semplicemente ignorato. È un incompetente. La sua scarsissima
    conoscenza della lingua ebraica la mostra nelle corbellerie che dice, e già si capisce dal fatto che
    spesso sbaglia perfino gli accenti tonici delle parole ebraiche. Può anche far colpo su persone
    ignoranti di Tanàch, ma non va più lontano.
    Mi pare perfino inutile dover correggere uno dei suoi tanti strafalcioni. Comunque, la frase che
    lui massacra facendo carta straccia della grammatica ebraica è presa dalla Mekiltà su Shemòt 31:13.
    Molti cosiddetti cristiani credono che questa frase - che recita: “Il Sabato è stato dato a voi, non voi
    al Sabato” - sia stata pronunciata per la prima volta da Yeshùa (Marco 2:27). In verità, Yeshùa (il
    rabbi di Nazaret, giudeo osservante) ripeteva un commento rabbinico.
    La frase rabbinica in questione è così riportata nella traduzione ebraica di Marco 2:27:
    בת׃  ש( ה( עבור ) ב( דם  א ה א ל דם ו  א ה עבור ) ב( ן ( בת הוכ  ש( ה(
    Questa non è esattamente la frase che il Biglino cita massacrandola, tuttavia la forma corretta
    lachèm può trovarla nella Tanàch, in Vayiqrà 10:17, sempre ammesso che lui sappia cos’è Vayiqrà.
    Ed eccolo “a voi” nella Sacra Scrittura:
    ם % כ ל
    lachèm
    a voi
    A voi del forum ebraico dico: meatìm avàl tovìm. E il Biglino buttatelo nella .אסלה
    E devo dire che Gianni ha riportato la frase rabbinica come riportata nel vangelo, un po' più
    complicata da ricordare a un neofita come Biglino.
    Metto di seguito la frase rabbinica originale riportata nella Mechilta:
    jpg
    lachem shabbat mesurà we'i attem mesurin lashabbat
    Biglino invece nel suo video al minuto 1:25:10
    link del video: LINK
    Così dice: Lo attem lashabbat hashabbat leattem
    Commettendo un errore che definire proprio ALIENO. Che roba da asini far precedere la lamed
    della tendenza al pronome attem. protest
    Giudizio definitivo:
    Bocciato!!!
    Questa è la prova che non è in grado di capire l'ebraico, che vada a fare un altro mestiere.
     
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    .
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