"L'Europa pensava di vivere dentro Imagine di John Lennon. Ora è in pericolo per il fondamentalismo islamico"

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    אילון

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    "L'Europa pensava di vivere dentro Imagine di John Lennon. Ora è in pericolo per il fondamentalismo islamico"

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    L’Istituto Europeo [ https://substack.com/redirect/b84998a1-384...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] di Firenze dunque vuole abolire il Natale per sostituirlo con la “festa di fine anno”. Come la prestigiosa London School of Economics [ https://substack.com/redirect/fe93417f-59d...9vq6wRgXUQtu6Z0 ]ha cancellato i riferimento alla Cristianità dal calendario accademico, le scuole inglesi che hanno rimosso [ https://substack.com/redirect/fec08768-b26...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] gli alberi di Natale per non “offendere le minoranze”, in Germania [ https://substack.com/redirect/57726637-12f...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] le scuole che hanno abbandonato le celebrazioni natalizie per essere “inclusivi”, in Francia [ https://substack.com/redirect/967a09c0-a8b...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] i sindaci che propongono di cancellare alcune festività cristiane e in Belgio [ https://substack.com/redirect/6ff3ec09-4f8...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] i calendari scolastici della comunità francofona che al posto di Natale dicono “vacanze d'inverno” e di Pasqua “vacanze di primavera”.
    Benvenuti nella diversity, la strana terra dove le nazioni occidentali vanno a morire.
    E mentre a qualche idiota accademico di Firenze veniva la brillante idea di fare il giacobino multiculturale, 7.000 (settemila) manifestanti filopalestinesi si erano radunati alla stazione di Düsseldorf [ https://substack.com/redirect/42cde251-afa...9vq6wRgXUQtu6Z0 ], la settima più grande città tedesca, per marciare lungo la Königsallee verso il Parlamento. Uno degli oratori ha detto al sindaco: “I nostri figli sono già il 30 per cento degli studenti a Düsseldorf”. Dove per “nostri” sta per musulmani.
    Anche questa è diversity.
    Ecco la logica spietata delle manifestazioni pro Hamas che vediamo in questi giorni in tutta Europa e in Italia: “Saremo la maggioranza, guai a voi se sosterrete Israele. E cancellate le vostre tradizioni cristiane o lo faremo noi”.
    Finalmente ho letto da parte cattolica un articolo degno di questo nome. Lo firma oggi su Le Figaro [ https://substack.com/redirect/4c3e421a-4ff...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] Fabrice Hadjadj, un celebre filosofo cattolico francese:
    “Sabato 7 ottobre non è stato solo il 50esimo anniversario della guerra dello Yom Kippur o lo Shabbat di Simhat Torah. Era anche la festa della Madonna del Rosario, l'unica festa mariana che commemora una vittoria di guerra, quella di Lepanto, contro la flotta islamica di Ali Pasha. Il ‘diluvio di al-Aqsa’ avviene in questo allineamento di stelle, dando voce a un famoso grido del jihad: ‘Dopo il sabato, c'è la domenica’, in altre parole: dopo gli ebrei, i cristiani. L'ora è decisiva. Doveva arrivare. Israele non poteva che finire per produrre un affaire Dreyfus su scala globale, in cui tutti sono chiamati a partecipare. Se le Scritture ebraiche è la nostra fonte, lo Stato ebraico è il nostro estuario. Se Israele cade, l'Europa può solo cadere. Non si tratta solo di cultura, ma anche di mistero. Com'è possibile che il destino di un paese più piccolo di una regione italiana possa avere tali ripercussioni sul futuro del mondo? Perché 9 milioni di ebrei che rivendicano una terra così piccola sono uno scandalo per 2 miliardi di musulmani, che possiedono 57 Paesi e affermano di essere un'unica Ummah? Potremmo anche chiedere: perché il Verbo è diventato ebraico?”.
    “Papà, ho ucciso dieci ebrei”, dice il terrorista di Hamas [ https://substack.com/redirect/6dcdd785-4f9...9vq6wRgXUQtu6Z0 ] telefonando al padre a Gaza.
    “Nostro figlio ha ucciso i miscredenti”, dicono orgogliosi i genitori del terrorista di Bruxelles [ https://substack.com/redirect/efba1297-712...9vq6wRgXUQtu6Z0 ].
    Ecco i due fronti della stessa guerra di civiltà che parlano la stessa lingua. Ma se vivi in Israele, Hamas riguarda il diritto dello stato ebraico a esistere; mentre se vivi in Europa e in altre parti del mondo “occidentale” Hamas tutela il tuo diritto di esistere. Basta dare un'occhiata alla "protesta" al Cenotafio di Whitehall. Quando cantano "Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera" stanno dicendo: “Non vogliamo neppure il più piccolo residuo di staterello ebraico”. Ma per i cittadini delle società sviluppate, in definitiva, non si tratta degli ebrei, ma della morte dell’Occidente in tempo reale.
    Viene in mente quel passaggio delle memorie del generale Wrangel, lo zarista che tornò dal fronte nel 1916 e trovò a San Pietroburgo borghesi e nobili russi agghindati con i nastri rossi a significare la loro solidarietà con la rivoluzione bolscevica. Non potevano immaginare che i comunisti prima o poi sarebbero venuti a prenderli. Così oggi sono gli occidentali che gridano “Dal fiume al mare…”.
    Ha ragione la studiosa dei Fratelli Musulmani, Florence Bergeaud-Blackler: “Dobbiamo essere consapevoli di ciò che sta accadendo, non abbiamo scelta. Altrimenti sarà la guerra. E ciò che è accaduto il 7 ottobre in Israele accadrà qui”.
    Intanto il Times [ https://www.thetimes.co.uk/article/hamas-c...se-uk-phnpsssx5 ] rivelava che un super terrorista fuggitivo di Hamas che gestiva le operazioni terroristiche del gruppo in Cisgiordania vive a Londra in una proprietà comunale. Si tratta di Muhammad Qassem Sawalha, che utilizzando il passaporto di un parente era fuggito nel Regno Unito ottenendo in seguito la cittadinanza britannica.
    Intanto Erdogan [ https://english.alarabiya.net/News/middle-...t-organization- ], che non fa mistero di voler sottomettere l’Europa, questa mattina dichiarava: “Hamas liberatori, non terroristi”. La Ummah islamica sente il sangue di Israele…
    E l’Europa è il ventre molle della conquista islamica. La penso come Ben Dror Yemini, che su Yedioth Ahronoth [ www.ynetnews.com/article/r100avjvgp ] scrive: “Israele fronteggia i nazisti islamici alle frontiere, l’Europa li ha già in casa”.
    C’era una volta un piccolo ebreo sovietico di un metro e sessanta. Quando gli fecero attraversare un ponte a Berlino nel 1986, che divideva la parte libera da quella sotto il giogo comunista, per Natan Sharansky il ponte di Glinicke a Berlino significava libertà. Oggi quella Berlino non esiste più.
    Ecco ieri la Porta di Brandeburgo.
    “Si tratta di appelli all'annientamento di Israele, di festeggiamenti del pogrom del 7 ottobre, di insulti ai ‘maiali ebrei’ o di glorificazione dell'assassinio di civili ebrei con lo slogan ‘morte agli ebrei’” scrive la Tagesspiegel [ https://www.tagesspiegel.de/gesellschaft/h...t-10678465.html ].
    Racconta la Faz [ https://www.faz.net/aktuell/politik/inland...a-19265873.html ]: “Un trauma sta emergendo negli appartamenti di Berlino, nelle metropolitane di Francoforte e nelle scuole di tutto il paese. Perché non si ferma agli slogan anti-israeliani nelle manifestazioni apparentemente ‘filo-palestinesi’, che celebrano il terrore di Hamas come una lotta di liberazione. A Berlino gli appartamenti in cui vivono gli ebrei sono contrassegnati con la stella di David. A Giessen, due uomini hanno preso a pugni in faccia un uomo che aveva appeso una bandiera israeliana al balcone. A Francoforte i genitori dicono ai figli: non prendete la metropolitana con la maglia del Makkabi perché c'è sopra la stella di David. Il comune spedisce la posta solo in buste neutre. L’80 per cento degli studenti della scuola ebraica di Francoforte sono rimasti a casa. I loro genitori volevano evitare che venissero aggrediti mentre andavano a scuola. Ecco come sarà la vita quotidiana degli ebrei in Germania nel 2023. Per paura di attentati, la scorsa settimana nessun sopravvissuto all'Olocausto è venuto a una cerimonia nel municipio di Francoforte. La comunità ebraica di Monaco ha emesso una circolare che avverte i suoi membri di non indossare simboli ebraici in pubblico. Alcuni stanno valutando di emigrare. Dove? Israele, da sempre considerato un rifugio sicuro per gli ebrei di tutto il mondo, è in guerra con Hamas. Ogni giorno piovono razzi sulle città israeliane”.
    Lo zio di Anatoly “Natan” Sharansky venne arrestato dagli scagnozzi di Stalin per “attività sionista”, la stessa accusa che avrebbero rivolto al nipote. Una settimana prima che Anatoly venisse al mondo, il più grande regista ebreo, Solomon Mickhoels, fu assassinato dalla polizia sovietica. Anche il famoso poeta yiddish Icik Solomonovic Feffer, colonnello dell’Armata Rossa, fu ucciso assieme a una ventina di intellettuali ebrei. Con Sharansky c’era Arkadij Timor, che con l’Armata Rossa era entrato fra i primi in una Berlino spettrale. Sapeva che i nazisti avevano bruciato tutta la sua famiglia, dalla sorella di due anni al nonno. Così, alla fine della guerra, Timor organizzò una scuola ebraica, “è la mia vendetta” ripeteva. Fu condannato a sette anni di lavori forzati.
    Sharansky e i suoi organizzarono una rete clandestina che mantenne in vita la cultura e la religione ebraica sotto il comunismo, che doveva essere ateo e materialista. Tenevano corsi segreti di ebraico. Arrestarono Sharansky con l’accusa di essere una “spia”, perché voleva che gli ebrei sovietici potessero emigrare in Israele. Sharansky disse al giudice che “il mondo non ha ancora accettato il fatto che il popolo ebraico non scomparirà dalla faccia della terra”. Fu condannato a tredici anni. In prigione, per le feste di Hannukkà, Sharansky accendeva le candele in segno di protesta. E ogni volta veniva punito. Si ammalò gravemente, rischiando di morire, e gli furono confiscati i libri di ebraico che la moglie Avital gli faceva arrivare in segreto da Gerusalemme. Il grande fisico Edward Teller da New York lo definì uno dei “martiri” del ’900.
    Nel febbraio del 1986, Sharansky venne scambiato con altre spie sovietiche nelle mani degli americani sul ponte di Glinicke, a Berlino, il “ponte delle spie” da cui Steven Spielberg ha tratto un famoso film.
    Nel 1997, ormai israeliano, Sharansky bussò alla prigione di Lefortovo, a Mosca, mostrando il passaporto israeliano. Chiese di visitare la cella in cui venne rinchiuso. Alla moglie, che lo aveva accompagnato, Sharansky disse: “La riconosci? Tu stavi sempre qui, con me”.
    Sharansky, il più famoso dei refusnik russi, gli “ebrei del silenzio”, non avrebbe mai immaginato che in quella stessa Berlino avrebbero lanciato molotov contro le sinagoghe e scandito slogan di “morte agli ebrei”.
    Sono a colloquio con Sharansky (audio in alto).
    Cosa è stato il 7 ottobre?
    Una esperienza terribile, ma tutta la nostra storia ne è costellata. E’ stato un massacro e un pogrom allo stesso tempo. In particolare ricorda i pogrom in Russia, che portarono milioni di ebrei a partire per l’America. Uno dei più grandi è il pogrom di Kishinev, uccisioni e stupri. E la Notte dei cristalli, 2.000 ebrei furono uccisi. E le sinagoghe distrutte. Ma la Notte dei cristalli era quando gli ebrei erano indifesi in Germania. Stavolta succede in Israele, che è stato costruito per rispondere a tutta questa persecuzione, le nostre preghiere ‘il prossimo anno a Gerusalemme’, il luogo per difenderci. Hamas ha ucciso e stuprato e pubblicato tutto su Internet. Hanno bruciato le persone vive per terrorizzarci, Israele non ci avrebbe protetto. Allo stesso tempo, ancora una volta, hanno imposto una guerra senza scelta a Israele. Israele fino a oggi era molto diviso, ora siamo tutti uniti. 360mila truppe si sono mobilitate in due giorni. C’è una grande determinazione nella lotta per la nostra esistenza, anche per il fatto che il 7 ottobre ricorda i pogrom. La società israeliana ora è una sola famiglia. Non ricordo nella storia una determinazione come questa. Forse solo nel 1948.
    Come spiegare la follia occidentale pro Hamas?
    In occidente fra i progressisti anticoloniali c’è questa malata approvazione per quanto è successo. Dietro la lotta contro Israele c’è l’antisemitismo: ‘non odiamo gli ebrei, amiamo gli ebrei’. Allora ho proposto anni fa le ‘3 D’: demonizzazione, doppio standard e delegittimazione. Nelle università parlano di ‘micro aggressioni’: questi studenti che volevano ‘spazi sicuri’ per tutti ora sono in piazza a dire ‘morte agli ebrei’. A me ricordano la vecchia teoria marxista leninista che, al tempo dei pogrom, diceva che i massacri di ebrei erano rivolte contro il capitalismo. I progressisti pensano che i palestinesi siano come i gay, i neri etc oppressi fra gli oppressi. La ‘teoria critica’, così la chiamano. E così giustificano la negazione del diritto di Israele a esistere. In nome del grande futuro di giustizia giustificano i pogrom. ‘Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera’, cantano. Queste stragi sono giustificate.
    Che impressione le fanno gli attacchi agli ebrei europei?
    Quando inizia con gli ebrei, non finisce mai con gli ebrei. L’antisemitismo che vediamo è una grande minaccia all’Europa. Noi ebrei abbiamo un posto dove andare: Israele. L’Europa invece dove andrà? Il fatto che ci siano tutte queste manifestazioni contro Israele da parte degli immigrati di seconda e terza generazione mostra il fallimento del progetto di integrazione dell’Europa. Le politiche dei leader europei non hanno compiuto sforzi per integrare queste persone dentro i valori europei. Che le chiamate ai pogrom siano diventate parte della vita europea è spaventoso. Anni fa incontrati Alain Finkielkraut e gli chiesi se pensava ci fosse un futuro per gli ebrei in Europa. Posso dire che io ero più preoccupato di lui.
    Cosa rappresenta Israele in questa battaglia?
    Ci sono due livelli: ideologico e pratico. Israele è il paese che in medio oriente incarna i valori occidentali, è parte del mondo libero ed è il paese degli ebrei, uno stato nazione che va contro la ridicola canzone di John Lennon ‘un mondo senza nazioni senza confini senza religione etc..’. Ora sappiamo che è collassato: per difendere la tua libertà devi credere nella forza del tuo paese. Essere liberi e appartenere: questo è Israele. Se i terroristi riuscissero a indebolirci, usando anche i naif progressisti dell’occidente, sarebbe il più grande incoraggiamento al terrore. L’11 settembre, la Francia, tutto l’Occidente sotto attacco, l’Isis, e ora se Hamas con la simpatia del mondo libero riuscirà nel suo progetto di sconfitta anche solo parziale di Israele, allora tutto il mondo vedrà l’emergere del terrore islamista. E l’Europa oggi è molto vulnerabile a questo odio.
    Dieci anni fa, Natan Sharansky scrisse [ https://www.thejc.com/news/world/natan-sha...-israel-1.55839 ] un articolo drammatico: “L’idea europea muore in Europa e vive in Israele”. In Europa sta andando come sappiamo, da male a malissimo. In America dilaga la demenza ideologica (non saprei come altro chiamare il paese dei Gays4Gaza [ https://x.com/MrAndyNgo/status/1716677948214857871?s=20 ]). Ma se quell’idea non sopravviverà neanche nel “nostro estuario”, come lo chiama Hadjadj, dove potrà farlo?
    Giulio Meotti
     
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    Quindi per impedire la "conquista islamica" l'Europa dovrebbe mirare alla teocrazia cattolica?

    PS: In "Imagine" John Lennon diceva tra l'altro "Imagine no possessions". Mi sa che l'Europa è piuttosto lontana da questo...
     
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    אילון

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    CITAZIONE (Democrat @ 28/10/2023, 22:58) 
    Quindi per impedire la "conquista islamica" l'Europa dovrebbe mirare alla teocrazia cattolica?

    PS: In "Imagine" John Lennon diceva tra l'altro "Imagine no possessions". Mi sa che l'Europa è piuttosto lontana da questo...

    Non preoccuparti è troppo difficile per te, tranquillo.
     
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