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EFRAIM DI SUDILKOV (chiamato anche Moses Ḥayyim Ephraim):
Di: Kaufmann Kohler , Herman Rosenthal
Rabbino e predicatore russo tra gli Ḥasidim dell'Ucraina; nato a Medzhibozh, Podolia, intorno al 1750; morì a Sudilkov, Volinia, intorno al 1799. Era nipote di Israel Ba'al Shem-Ṭob e fratello gemello di Baruch di Tulchin. A differenza di suo fratello, Efraim non compì guarigioni miracolose. Preferiva una vita di meditazione e isolamento allo splendore della corte di uno ẓaddik. La predicazione e la scrittura di commenti biblici di natura mistica costituivano le sue uniche occupazioni. Efraim aveva solo dodici anni quando morì suo nonno, ma conservò religiosamente tutto ciò che aveva sentito da lui. I sermoni di Ephraim, che erano in gran parte commenti ai detti di suo nonno, furono raccolti e pubblicati da suo figlio con il titolo "Degel Maḥaneh Efrayim" (Koretz, 1810), e furono approvati dal più noto ẓaddikim di quel tempo, Levy Isaac di Berdychev, Israel di Kozenitz, e Jacob Isaac di Lublino.
L'opera riflette la sua sconfinata ammirazione per il fondatore del chassidismo. Non ha dubbi sui poteri taumaturgici di BEShT. Racconta di molti messaggi profetici da lui inviati a suo cognato in Palestina ("Degel Maḥaneh Efrayim", p. 6). L'autore insiste sul fatto che i miracoli compiuti da Besht non erano dovuti a mezzi soprannaturali o metodi cabalistici, ma alla sua fede semplice e incrollabile ( ib. p. 32). Egli raccomanda come modello agli ẓaddiḳim contemporanei la semplice esortazione a fare affidamento su discorsi sinceri su argomenti comuni di tutti i giorni, e afferma che con tali discorsi Besht guidava le persone a Dio in modo più efficace che con l'istruzione teologica ( ib. pp. 36, 80 ). Crede fermamente che quando gli insegnamenti chassidici saranno professati dall'intero popolo ebraico la rigenerazione nazionale di Israele sarà consumata ( ib. p. 63).
Ephraim andò a Sudilkov intorno al 1780, ma di tanto in tanto rivisitava il suo luogo di nascita. Sebbene Efraim non fosse esente dai difetti del chassidismo, esortò sempre alla semplicità e alla sincerità.
Bibliografia:
Dubnov, in Voskhod, 1890, xii. 125;
Degel Maḥaneh Efrayim;
Seder ha-Dorot he-Ḥadash.
Da: jewishencyclopedia.com
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