Siamo esuli nell'Europa naufragata: la mezzaluna sventola sulle nostre cattedral

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    אילון

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    Siamo esuli nell'Europa naufragata: la mezzaluna sventola sulle nostre cattedrali
    Nel giardino relativista abbiamo trovato un uovo di Pasqua con uno strano regalo: l'islamizzazione. E anche il grande scienziato ateo lo riconosce: una volta affondata, la civiltà non torna più
    Giulio Meotti

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    Un preside in Francia vieta il velo a scuola, è minacciato di morte e si dimette per non finire come i professori decollati. In Italia un preside abbraccia la sottomissione e chiude la sua scuola per il Ramadan con il plauso dei giornali, dei vescovi e del presidente della Repubblica. Se tre indizi in una settimana fanno una prova, come avrebbe detto la regina del giallo Agatha Christie, l'islamizzazione dell’Europa è allo stadio di maturità.

    Si tratta della chiesa più importante del Regno Unito, vecchia mille anni e dove da sempre si svolgono tutti i grandi avvenimenti della vita inglese. Due giorni fa, per un giorno intero, sull’Abbazia di Westminster sventolava la bandiera pakistana con la mezzaluna per celebrare il “Resolution Day”, festa nazionale in Pakistan.

    Quando due anni fa pubblicai questa immagine, lo feci per il gusto del paradosso e per provocare. L’unico modo per svegliare chi dorme da ritto è prenderlo a schiaffoni. Ma la realtà è perfida e riserva sorprese.

    Vorrei tanto che avesse ragione The Economist, che ha appena dedicato un dossier alla Gran Bretagna “nazione di immigrati”, cantandone le lodi.

    Ma dove il celebre settimanale delle élite finanziarie e globaliste vede dorati melting pot, io vedo l’islamizzazione, un treno folle in corsa senza macchinista che non sappiamo come fermare e da cui scendere.

    Quattro indizi soltanto dall’ultimo mese di guerra alla civiltà occidentale.

    23 febbraio: lo slogan di Hamas “Palestina libera dal fiume al mare” è proiettato sul Big Ben.

    15 marzo: un imam intona la preghiera islamica a Westminster.

    19 marzo: la preghiera islamica è diffusa negli annunci dei treni di Londra.

    27 marzo: bandiera pakistana sull’abbazia di Westminster.

    Nei prossimi mesi cosa vedremo, la conversione di un Windsor all’Islam? Un arcivescovo che omaggia la sharia? Una cattedrale convertita in madrassa? Carlo III è già passato alla storia come il re più islamico di sempre, l’arcivescovo di Canterbury ha già aperto alla sharia e di chiese diventate moschee ne abbiamo a centinaia. Quindi sì, vedremo tutto.

    E vedendo Westminster agghindata con la bandiera del “paese dei puri”, a me è tornata subito in mente Asia Bibi, la cristiana per dieci anni nel braccio della morte pakistano per l’accusa di “blasfemia”. Il Regno Unito ha rifiutato di offrire l’asilo a Bibi perché avrebbe potuto causare “sollevazioni violente” da parte di frange della popolazione musulmana inglese.

    Ora la bandiera del paese che l’ha tenuta in prigione, il paese settimo persecutore al mondo di cristiani, sventola sulla cattedrale più famosa del paese che non ha voluto offrirle protezione e riparo perché avrebbe offeso l’Islam.

    Il 22 marzo 2017, una cellula jihadista attaccò il ponte di Westminster e la piazza del Parlamento: sei morti, tra cui l’uomo che puliva le finestre di Winston Churchill (la storia spesso è bastarda). Oggi non hanno più bisogno di compiere attentati. Londra è il loro parco giochi.

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    Questa mattina il municipio di Luton si è svegliato con il tradizionale alzabandiera. Ma non c’era la Union Flag britannica e nemmeno la bandiera pakistana, ma la bandiera palestinese. Una piccola repubblica islamica a mezzora di auto da Londra.

    A Luton, 300.000 abitanti al 32 per cento islamica, dove Mohammed è il primo nome tra i nuovi nati, uno scrittore americano per il Wall Street Journal ha raccontato: “Non ero preparato per quello che avrei visto a Luton, una città a nord di Londra. Alla moschea centrale, ho incontrato un gruppo di giovani di lingua punjabi. Passammo accanto ad altre tre moschee, che erano vivaci e piene di giovani che andavano e venivano. Superammo una chiesa, chiusa e decrepita, con una finestra che era stata vandalizzata con delle uova. Tutte le attività commerciali avevano un'atmosfera religiosa: i ristoranti erano halal, il centro fitness era separato per sesso e le boutique esibivano abiti ‘modesti’ su manichini. Le bandiere pakistane sventolavano alte e orgogliose. Mi condussero in un edificio che ospitava un centro islamico. Hanno parlato in privato con il loro imam. Sono stato condotto di sopra per vederlo. L'imam mi ha chiesto se ero disposto a convertirmi”.

    Ci conquisteranno perché siamo oggetto di ridicolo.


    Coventry, Londra

    Le luci del Ramadan saranno accese nel West End di Londra anche durante il fine settimana di Pasqua. Oxford Street, Piccadilly Circus e Leicester Square. A Piccadilly, una parte del famoso Trocadero diventerà anche una moschea.


    Intanto nel Devon inglese, le campane della chiesa di San Giovanni, che da 150 anni segnavano l’ora, sono state appena spente dopo la denuncia di un residente. Non lo facevano dormire.

    E visto che un quarto di tutte le parrocchie inglesi chiuderanno presto, gli ignavi saranno svegliati dal canto del muezzin.

    “Sto ascoltando le bellissime campane di Winchester, una delle nostre grandi cattedrali medievali, molto più belle dell’aggressivo ‘Allahu Akhbar’”. Così l’ateo più famoso al mondo, Richard Dawkins. “Prima di gioire per gli spasmi della religione cristiana relativamente benigna, non dimentichiamo la minacciosa filastrocca di Hilaire Belloc: ‘Tieni sempre a portata di mano l’infermiera – Per paura di trovare qualcosa di peggio’”.

    E’ scappata l’infermiera ed è arrivato il negromante.
     
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    Continuando così, purtroppo, sarà un'andata senza via di ritorno.
     
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    אילון

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    CITAZIONE (ahdut @ 29/3/2024, 12:11) 
    Continuando così, purtroppo, sarà un'andata senza via di ritorno.

    L'Europa farà la fine della rana bollita.
     
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    Esattamente. La Francia e la Gran Bretagna sono già troppo oltre.
    Ogni giorno ho modo di confrontarmi con Francesi e Inglesi e tutti mi dicono che orami non si sentono più tranquilli.
     
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