Folclore

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    אילון

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    Un po' di Folclore

    Le razze aliene vampire che prelevano la nostra energia
    Di Lucio Tarzariol
    Razze-aliene


    Un’altra razza aliena che trova correlazione con i vampiri ci giunge dal libro segreto dei Russi che parla della razza Razza HAV-Hannuae Kondras: Si dice provengono dal Sestante di una galassia nana. Si dice che questi siano apparsi sulla terra per la prima volta in Transilvania nell’anno 931/941 d. C., e sono famosi per rapire e uccidere gli esseri umani e di bere il loro sangue, dando origine alle leggende su Dracula e i vampiri.

    Le razze aliene vampire che prelevano la nostra energia

    Inoltre sembra che siano coinvolti anche nello smembramento di mucche ed altri animali da pascolo. Tuttavia essi sono tollerati dai governi umani. Sono stati visti per l’ultima volta in Scozia nel 1996. Ricordo che si annoverano esseri vampiri già ai tempi di Matusalemme, riconducibili a Caino e a Lilith la prima moglie di Adamo.

    A tal proposito, un testo kurdo degli yaresan del tredicesimo secolo “Ajaveb ol-makhluqat”, narra che i djinn sono una specie di animali che hanno il potere di cambiare forma, proprio come accade nei pleniluni dei miti indiani delle Americhe spesso legati al lupo, e agli spiriti; questi sarebbero stati creati duemila anni prima di Adamo, si afferma, che erano esseri affini agli angeli ed erano capeggiati da Ebilis; questi per aver rifiutato di inchinarsi dinanzi ad Adamo sarebbero stati scacciati dal cielo e condannati a vagabondare in terra come demoni, proprio come accade a Lilith, la prima moglie di Adamo che a lui non voleva sottomettersi.

    Sono esseri associabili ai vampiri “Edimmu” degli antichi assiro-babilonesi, giganti violenti che divorano le carni degli uomini svuotandone le vene, demoni piumati, umanoidi, che abitavano un regno sotterraneo, “la Casa delle Tenebre” del dio Irkalla, visitato anche da Ishtar.

    Forse era il regno della regina della magia nera e degli inferi mesopotamici “Erekigal”, “colei che registra e giudica coloro che giungono tra le ombre” nel Regno delle Tenebre, “dell’Arallù”.

    Quel mondo sotteraneo identificato da alcuni studiosi nella Capadocia nella Frigia terra d’origine dei cabiri, come afferma Plutarco e Stradone, in prossimità dei camini dei Peri, anzi degli “djinn”. Quei luoghi sotterranei ricovero di alcuni esseri sopravissuti all’ultima Era Glaciale avvenuta all’incirca, tra il 9.500 e il 9.000 anni a. C.; quegli stessi esseri che nell’antico Giappone dimoravano nelle buche, chiamati Emisi, Kuzu, Kappas, o meglio “uomini dei canneti”.

    Forse quegli stessi esseri dell’antica leggenda egizia, nella quale, la Dea leonessa egizia, Sekhmet, o Hattor era incaricata a distruggere l’umanità per suoi peccati, con il suo terribile “occhio”, per ordine dello stesso dio Rà, che pentendosi, la fermò, incaricando nello stesso tempo Geb, il dio della terra, a sorvegliare i serpenti che lo hanno indotto a colpire e che si trovano nel suo territorio, e che la “luce” di Geb dovrà trovare nelle loro buche e caverne sotterranee; forse gli stessi Naga, i serpenti velenosi che Krsna volle distruggere, bruciando la foresta di Kandhava, come descritto nel Mahabharata, quei serpenti tanto odiati, che amati dagli stessi dei vedici, vedi Arjuna sposa di Ulupi figlia di re Naga.

    Nell’elenco degli exstraterrestri, come previsto da Kent Dunn tramite il KGB si parla, invece, del K-Group, che era il diminutivo del Kondrashkin. Hanno la pelle pallida con una leggera tinta verdastra e quasi senza capelli. Sembravano umani, e devono sbiancare la pelle e indossare parrucche. Sono stati periodicamente coinvolti in progetti segreti fin dagli anni ’40. Sono Collegati ai Progetti Montauk e ad altri oscuri progetti.

    Nella costellazione del Drago vi è un’altra razza di entità che in passato hanno visitato la Terra. Sono alti circa 8 piedi, scuri con occhi rossi, luminosi al buio e con le ali. Essi sono all’origine delle leggende sui mostri alati ed i vampiri. Gli uomini falena non hanno molta influenza sulla Terra. Vivono nascosti in luoghi sotterranei e non desiderano attirare l’attenzione su di sé. Nel Blue Blood di Stewart A. Swerdlow si scrive così degli uomini falena: “Entità del tutto silenziosa, la falena è sempre in volo; si posa sul terreno o sui muri solo quando dorme. È quasi completamente non fisica ed è alta circa due metri e mezzo.

    Molti lo considerano un demone che si aggira nelle ore notturne e che spesso si materializza in zone dove successivamente avvengono catastrofi.

    Dai testi dell’autore peruviano Carlos Castaneda si evince l’esistenza di “Vampiri energetici”. Leggendo Don Juan Matus, uno dei protagonisti della sua collana di libri, si giunge a conoscenza che sarebbero stati proprio i Voladores a creare qui in terra, quei sistemi di credenze e abitudini sociali che definiscono le nostre paure, le nostre speranze; e sono sempre loro che alimentano il nostro Ego al fine di trarre quell’energia di cui si cibano”.

    Altri esseri con alcune similitudini, sono stati individuati anche da altri ricercatori; si vedano ad esempio gli esseri “Beta” di Dario Giacoletto, o il “Horus ra”, o il “Lux” un essere parassitario di cui parla Corrado Malanga e di cui vi rimando al sito Universo7p che ci spiega bene di cosa si tratta. Io no so se vi siano correlazioni tra questi esseri, certo è che mi ricordano i “Vitoni” che ritroviamo nel romanzo di Eric Frank Russell: “Schiavi degli invisibili”?

    Qualcosa sta accadendo da tempo ed è molto più vicino di quanto pensiamo. La nostra Vita sulla Terra sembra essere un inganno gestito da forze extraterrestri, intraterrestri e interdimensionali e forse è per questo che chi sa tace. Sembra proprio vero ciò che disse Stephen Hawking: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma l’illusione della conoscenza”.

    Incuriosisce il fatto che nel Libro dei Giubilei, guarda caso, appaiono addirittura delle schiere angeliche, con i nomi di esseri definiti in questo caso, angeli a cui è riservato un ruolo importante nella guerra contro i figli delle tenebre, capeggiati, per l’appunto, da Belial, colui che è detto il “malvagio” (o anche Devy, Barons,’Belhor, Baalial, Beliar, Beliall, Beliel; dall’ebraico בליעל bəliyyáʻal, “senza valore”, “niente di buono”, o anche beli ya’al = “per non rialzarsi mai”, o ancora baal ‘ia’l, “falso dio”, “idolo” o “dio superbo).

    A detta di alcuni ricercatori questo nome, nella tradizione mitologica ebraica, non è esattamente un nome proprio, bensì sarebbe un nome comune, il cui significato sarebbe “colui che è privo di valori”, per delineare ancora una volta il concetto che implica il “mantenere una certa situazione, uno status stabile che necessita”, “ma c’è da chiedersi utile a chi?”, magari potrebbero essere proprio gli stessi “Los voladores”, “gli oscuri predatori” che di noi si cibano, come ci fa sapere Castaneda. Quelli che volano, oscure ombre di fango parassite, o meglio predatori alieni. Gli sciamani toltechi scoprirono la presenza di esseri oscuri posti direttamente sullo sfondo del campo energetico umano e per questo difficilmente individuabili.

    Gli stregoni videro che questi esseri oscuri si cibavano della lucentezza della consapevolezza di ogni individuo, riducendone sempre di più la luminosità. Queste entità oscure sono particolari esseri inorganici, coscienti e molto evoluti e poiché si muovono saltellando o volando come spaventose ombre vampire furono chiamati los Voladores, ovvero quelli che volano.

    Don Juan: «Sei arrivato, e con le tue sole forze, a ciò che per gli sciamani dell’antico Messico era la questione suprema. Per tutto questo tempo non ho fatto che menare il can per l’aia, insinuando in te l’idea di un qualcosa che ci tiene prigionieri. Ed è davvero così!» Carlos: «Perché questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan?

    Dev’esserci una spiegazione logica.» Don Juan: «Una spiegazione c’è ed è la più semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…»

    I los Voladores sarebbero predatori solo di un determinato tipo di energia; ego, superbia, egoismo, avidità, desiderio smodato, codardia, aggressività, vanità, violenza, commiserazione e tutte le emozioni forti, sarebbero quell’energia che è il loro cibo preferito
    Di Lucio Tarzariol
     
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