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BALĀK TORĀ Balāk. Israele e lumanitā DONATO GROSSER 27/06/2023
Dopo aver sconfitto Sichōn e Og, i due re della Transgiordania, gli israeliti erano pronti a fare preparativi per attraversare il fiume Giordano e andare alla conquista della Terra Promessa. Le cose perō non andarono come programmato a causa dellintervento dei moabiti. La parashā racconta quello che fece Balāk, re di Moāv: Balāk, figlio di Tzippōr, vide quello che Israele aveva fatto agli Emorei. E Moāv ebbe grande paura di questo popolo, che era cosė numeroso; Moāv fu preso da spavento di fronte agli Israeliti. Quindi Moāv disse agli anziani di Midiān: ĢOra questa moltitudine divorerā quanto č intorno a noi, come il bue divora lerba dei campiģ(Bemidbār, 22:2-4).
Rashė (Troyes, 1040-1105) commenta che Balāk disse: Questi due re, sui quali facevamo affidamento, non sono stati in grado di resistere di fronte agli israeliti. A maggior ragione cosa potremmo fare noi?.
R. Joseph Pacifici (Firenze, 1928-2021, Modiin Illit) in Hearōt ve-Hearōt (p. 176) commenta che Balāk fu impressionato dal fatto che le battaglie degli israeliti erano state vinte in modo sovrannaturale. Questo fu il motivo per cui decise di chiamare Bilam per maledirli. In veritā č probabile che Balāk non avesse motivo di temere il popolo dIsraele. Infatti nella Torā č scritto: E lEterno mi disse: Non attaccare Moāv e non gli muover guerra, poiché io non ti darō nulla da possedere nel suo paese, giacché ho dato Ar ai figliuoli di Lot, [Moāv discendeva da Lot] come loro proprietā (Devarėm, 2:9). LEterno aveva quindi proibito al popolo dIsraele di fare guerra a Moāv. Ed č difficile pensare che Balāk non ne fosse al corrente. Il motivo per cui Balak decise di agire contro Israele č che non poteva tollerare il successo dIsraele e lo disturbava il fatto che vi fosse un nazione pių potente della sua.
Questo č anche il motivo per cui il patriarca Yaakōv disse ai figli di non farsi notare e di evitare di generare invidia presso i vicini (Bereshėt, 42:1). Questo consiglio fu seguito per centinaia di anni in vari paesi dove le autoritā comunitarie emisero leggi suntuarie. Si trattava di dispositivi legislativi con lo scopo di limitare il consumo legato allostentazione del lusso. Quando il patriarca Yaakōv disse ai figli di non farsi notare, voleva dire che in un periodo di carestia, quando tutti andavano a cercare derrate in Egitto, non era opportuno farsi vedere come se tutto fosse a posto. Era pertanto opportuno che anche essi andassero in Egitto dove vi era grano in vendita, anche se per il momento avevano cibo in sufficienza.
Rashė fa notare la stranezza del fatto che in questo frangente Moāv si rivolse agli anziani di Midiān. Egli commenta che Moāv e Midiān si odiavano da sempre. Questo č testimoniato dal fatto che nella Torā č scritto che Midiān venne a fare guerra contro Moāv (Bereshėt, 36:35). Edōm venne in difesa di Moāv e Midiān venne sconfitto. Midiān e Moāv fecero la pace ai tempi di Bilam per allearsi contro Israele. Moāv pensō di rivolgersi a Midiān perché vide le miracolose vittorie di Israele. E sapendo che Moshč, il leader degli israeliti, dopo essere fuggito dallEgitto, aveva passato molti anni a Midiān, decise di chiedere a Midiān informazioni su Moshč. Midiān rispose che la forza di Moshč era nella sua parola. Ricevuta questa informazione Moāv decise che era opportuno cercare di sconfiggere Moshč e il suo popolo con la parola. Cosi ingaggiō Bilam per maledirli.
R. Pacifici, citando Rashė, osserva da qui si impara che la nostra forza consiste nella parola, come č scritto: La voce č la voce di Yaakōv, e le mani sono le maini di Esau (Bereshėt, 27:22). Da questo versetto i maestri nel trattato Gittėn (57b) insegnano che nessuna preghiera č efficace nel mondo a meno che qualche membro della discendenza di Yaakōv non abbia una parte in essa.
R. Pacifici aggiunge che tra le nazioni del mondo vi sono sempre discordie. Tuttavia quando si tratta di odiare Israele dimenticano le discordie e diventano alleati.
da morasha.it
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